Mai come in questa fase di emergenza si è percepita nel Paese l’importanza di una rete infrastrutturale capace di rispondere alle crescenti esigenze di digitalizzazione e automazione di imprese e cittadini. Un tema di rilievo, in cui il 5G rappresenta un abilitatore chiave dei processi e anche un’opportunità di business. Ne parliamo con Roberto Bussolotti, regional vice president di Amdocs, provider di software e servizi per le società di telecomunicazioni. 

Delineando gli scenari che si aprono con l’arrivo del 5G, il manager spiega come questo nuovo paradigma possa essere monetizzato dai player del settore e come Amdocs sia attrezzata per affiancarli nel raggiungere l’obiettivo con un’offerta composita che va oggi dai sistemi di rating, charging e billing per il mondo degli operatori, alla gestione del catalogo di offerte, ai canali di interazione con gli utenti, alla costruzione di app, alla consulenza, fino al mondo della rete e del 5G, con tecnologie basate sul cloud e interfacce aperte per ottimizzare i sistemi di gestione delle risorse. 

Come evolvono le Tlc nell’era 5G

“A fronte di una sfida tutt’altro che facile, il 5G apre scenari e potenzialità che nessuna tecnologia ha finora offerto – esordisce Bussolotti. Ci aspetta un nuovo mondo di innovazione, affascinante, con un salto evolutivo molto più grande rispetto al 2G, 3G e 4G. Puntare in quella direzione può pertanto aprire molte opportunità per gli operatori del settore, che tuttavia corrono anche grossi rischi nel perseguire questa strategia. Fino ad oggi, infatti, le telco hanno fatto investimenti costosissimi sull’infrastruttura per fornire nuove tecnologie che hanno poi spesso avuto difficoltà a monetizzare. Chi ne ha goduto veramente, oltre all’utente finale, è stato chi offre i servizi sulle infrastrutture, gli over the top, come Whatsapp, Telegram, Facebook, piuttosto che chi fornisce servizi di videostreaming, come Amazon Prime, Raiplay, Netflix. Con il 5G l’operatore si trova a dover correre di nuovo questo rischio. Oggi la latenza nel 5G può scendere a livelli intorno ai 10 millisecondi e la sua implementazione consente di dare istruzioni da remoto eseguibili praticamente in tempo reale. Un parametro che può abilitare processi mai implementati prima, come guidare una ruspa che si trova a chilometri di distanza o effettuare interventi di chirurgia da remoto tramite robot collegati alla rete. Il 5G non vede così solo il consumatore finale come utente ma apre una serie di scenari enterprise, dove l’operatore può fornire un’infrastruttura alle aziende clienti per automatizzare e creare molteplici casi d’uso”.

Nuovi asset per monetizzare i casi d’uso

Roberto Bussolotti, Regional Vice President di Amdocs
Roberto Bussolotti, regional vice president di Amdocs

Per essere monetizzata, la rete deve avere caratteristiche di velocità, bassissima latenza, affidabilità, sicurezza e capacità di calcolo vicina al caso d’uso, grazie all’edge. “Per ogni caso da implementare ci sono poi delle caratteristiche diverse che richiedono slicing di rete, architetture virtualizzate e indipendenti sulla stessa infrastruttura di rete fisica. Serve una rete nuova, tutta migrata sul cloude sistemi di orchestrazione che una volta inventariate tutte le risorse di rete dell’operatore riescano a creare delle sotto-reti dedicate ai casi d’usi da vendere.

Amdocs interviene in questi processi mettendo a disposizione degli operatori telefonici tutti i sistemi di monetizzazione per i casi d’uso specifici, dalla gestione del differente pricing che gli operatori possono offrire ai loro clienti per il mondo 5G, ai sistemi per la gestione dell’infrastruttura una volta migrata la rete sul cloud. In questo contesto, anche il tema della diffusione dell’informazione va preso in considerazione a 360 gradi perché l’operatore deve istruire la propria forza vendite sulla nuova offerta. C’è poi una questione di consapevolezza da parte delle aziende, che devono conoscere le effettive potenzialità che possono trarre dalla tecnologia 5G, anche alla luce dei nuovi scenari che si aprono, legati al mondo delle smart home e smart citiy e ai milioni di oggetti connessi alla rete, oltre che sulle tematiche di cybersecurity”.

Amdocs, modello di business

Amdocs si è posta il problema del ridisegno dei propri prodotti per non uscire sul mercato con un’offerta che aggiungesse ulteriore rivoluzione rispetto alle difficoltà che gli operatori si trovano già ad affrontare. “Abbiamo deciso di fornire all’operatore la capacità di fare dei miglioramenti graduali – dichiara il manager – offrendo sistemi che consentono potenzialmente di gestire tutta la nuova architettura e la rete 5G ma garantendo contemporaneamente all’operatore la possibilità di continuare a gestire tutta la rete e i sistemi preesistenti man mano che questi vengono migrati verso la nuova tecnologia. Un processo che da un punto di vista di orchestrazione viene effettuato in maniera pressoché automatica”.

Dal punto di vista commerciale, l’azienda non offre un unico modello ma diverse modalità. “Possono essere l’acquisto di una licenza o il suo affitto a tempo, piuttosto che l’implementazione di modelli As a service per consentire all’utente di implementare una serie di prodotti e servizi erogati dalla piattaforma Amdocs a fronte di un abbonamento. Ci sono diverse soluzioni che possono essere implementate anche in maniera contemporanea in base ai piani, con la massima flessibilità. Tutta la gestione, l’evoluzione delle piattaforme e la risoluzione dei problemi è così in capo ad Amdocs”. 

Amdocs, la strategia in Italia

“Negli investimenti in 5G, l’Italia è enormemente in ritardo rispetto a Corea, Cina e America. Nel nostro mercato, gli operatori stanno facendo una guerra delle tariffe infinita, con ricavi in costante calo. Le frequenze non bastano, serve la copertura delle antenne su tutto il territorio nazionale che per il 5G è triplice, frequenze basse, medie e alte a seconda delle caratteristiche della rete da implementare – continua Bussolotti -. Gli operatori si stanno interrogando se fare una scommessa e monetizzare il 5G, noi siamo presenti e attrezzati per sostenerli in questo percorso”.

Due anni fa l’azienda ha deciso di investire più pesantemente in Italia e oggi sta rafforzando la forza vendite e quella di profili tecnici per aumentare la prossimità con i clienti. “Un modello che sta ripagando. Negli ultimi due anni il business registra un trend in crescita, in linea con quello globale. A supporto del nostro mercato, il Pnrr può rappresentare una grossa opportunità per la digitalizzazione del Paese. Sono ottimista al riguardo anche in virtù del fatto che c’è Vittorio Colao a guidare il piano, perché proviene dal mondo delle telco, sa quali sono le sfide le difficoltà che gli operatori stanno affrontando”, conclude Bussolotti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: