Sul fronte dell’occupazione, l’Italia vive un paradosso che vede da un lato un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa, soprattutto tra i giovani e le donne (rispettivamente al 28% e al 51%), e dall’altro una crescente domanda di persone specializzate che le aziende non riescono a reperire sul mercato. Tra queste, 150.000 sono figure legate alla domanda di corretti skill tecnologici. Dal recente indice Desi, inoltre, il nostro Paese rimane il terzultimo nella classifica europea per diffusione di competenze digitali: solo il 42% delle persone tra 14 e 74 anni possiede infatti competenze digitali di base, rispetto ad una media Ue del 56%, e solo il 22% ha competenze avanzate, contro una media del 31%. Anche la percentuale di specialisti Ict in Italia è più bassa rispetto al resto d’Europa: 3,6% sull’occupazione totale contro una media europea del 4,3%. Solo il 15% delle imprese italiane eroga poi ai propri dipendenti formazione in materia tech, contro il 10% della media Ue.

Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia
Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia

“Vogliamo contribuire a colmare lo skill gap tra domanda e offerta nel sistema educativo italiano in tema di digitale” esordisce Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia, commentando lo scenario illustrato in occasione di Microsoft Skilling, evento per fare il punto sui piani di formazione della società. “Le aziende hanno sempre più bisogno di persone con competenze tecnologiche e digitali per lavorare sui dati, l’intelligenza artificiale e il cloud e allo stesso tempo il sistema educativo non forma un sufficiente numero di persone. Un trend che la crescente digitalizzazione delle aziende e gli investimenti legati al Pnrr tenderanno ad accelerare nel tempo con il numero di professionisti richiesti che pensiamo possa moltiplicarsi per dieci. Diventa pertanto un’enorme esigenza da parte di tutto il comparto produttivo e della pubblica amministrazione formare persone e ovviare allo spreco di talento. La nostra priorità è oggi anche la riconversione del lavoro continuando a formare anche persone già in azienda, un altro aspetto sul quale l’Italia è in ritardo rispetto all’Europa”.

Microsoft è partita un paio d’anni fa con iniziative in questa direzione, formando ad oggi 2 milioni di persone nell’ambito del piano Ambizione Italia #DigitalRestart. La metà ha svolto attività formative negli ultimi 7 mesi e sono 165 le Academy avviate nel 2021 con i partner coinvolgendo 3.000 persone, tra studenti, neo diplomati, neo laureati e professionisti, 4.000 persone hanno seguito formazione online per acquisire competenze digitali avanzate su cloud champion, in 5.000 hanno ottenuto una certificazione sui programmi e applicazioni Microsoft. A fronte di questi risultati, per certi  versi inaspettati, Microsoft alza l’asticella e anticipa l’obiettivo di formare 3 milioni di cittadini entro settembre 2022.

Ambizione Italia
Ambizione Italia #DigitalRestart – I nuovi obiettivi a settembre 2022

“Dobbiamo accelerare il passo sul piano triennale, con sfumature aggiuntive come la sostenibilità e la cybersecurity – sottolinea Candiani -, due temi che rappresentano oggi sfide globali davvero urgenti. L’unione fa la forza e con partner, clienti e università possiamo fare la differenza, creando nuove alleanze, rafforzando le collaborazioni per sfruttare le opportunità che il momento ci consente. Abbiamo capito la formula, c’è maggiore consapevolezza che questa sia una priorità e c’è un interesse enorme nella formazione del capitale umano, per questo vogliamo contribuire in modo significativo a far crescere il Paese”

Microsoft, ponte tra impresa e università

Si rafforza dunque l’alleanza tra Microsoft e l’ecosistema dei partner per mettere a disposizione del mercato una piattaforma scalabile che consenta programmi di formazione e innovazione tecnologica a sostegno delle imprese. Si sviluppano le Academy, corsi di formazione e aggiornamento per i giovani che si approcciano al mondo del lavoro e per i professionisti già affermati che vogliono acquisire competenze digitali più avanzate in tema di cloud, business application, AI, sicurezza e business application.

Paolo Brunati, partner Agic Technology
Paolo Brunati, partner Agic Technology

Sul tema dell’artificial intelligence interviene Paolo Brunati, partner Agic Technology, azienda che insieme a Microsoft promuove nuovi percorsi di formazione nell’ambito dell’AiCademy indirizzati a sviluppare l’acquisizione di technical skills ma anche role skill e soft skill: “Dalle nostre analisi emerge una necessità molto forte di competenze particolari su queste tecnologie che stanno avendo un momento di boost molto forte. Oggi la richiesta maggiore è sicuramente su AI, deep learning, machine learning, mondo del dato e business application, ma soprattutto quello che cercano le aziende è la capacità di saper integrare queste tecnologie all’interno dei sistemi e dei processi aziendali. Il mercato cerca risorse sempre più informate e formate e quindi le aziende e le persone devono fare continuous improvement. Oltre che insegnare una tecnologia vogliamo pertanto trasferire un approccio e per questo siamo orgogliosi di essere parte attiva di questo progetto capitanato da Microsoft che contribuisce attivamente alla progettazione, realizzazione e all’erogazione dei corsi”.

Fabrizio Fiocchi, amministratore e founder di Esgacademy
Fabrizio Fiocchi, amministratore e founder di Esgacademy

Fabrizio Fiocchi, amministratore e founder di Esgacademy affronta lo scenario della sostenibilità quale elemento ormai fondamentale per lo sviluppo dell’ecosistema delle imprese: “Oggi la tecnologia gioca un ruolo chiave nello sviluppo di ecosistemi sostenibili e il nuovo modello di azienda si basa sulla creazione di valore condiviso. Le competenze e la formazione all’interno dell’azienda diventano fondamentali per massimizzare questo valore. Importante è quindi accompagnare le competenze tecnologiche con le competenze di sostenibilità in un processo che ci piace chiamare nuovo Rinascimento e che necessita di una maggiore consapevolezza e conoscenza di tutti gli stakeholder. L’obiettivo di questa iniziativa con Microsoft è quindi quello di porre l’uomo al centro di questo fenomeno globale“. La collaborazione dell’azienda si basa infatti sulla Microsoft Esg Academy, corso di formazione che integra moduli per l’acquisizione di competenze digitali e nozioni legate alla sostenibilità.

Aiutare l’incontro di domanda e offerta tra le aziende alla ricerca di professionisti del digitale e studenti o neolaureati alla ricerca di un’occupazione. E’ ancora su questi obiettivi che si sviluppano le partnership tra Microsoft e il mondo universitario. Con Crui, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, si punta oggi in modo particolare a sviluppare percorsi didattici che contribuiscano a ridurre lo skills mismatch e aiutino concretamente le aziende a trovare professionisti con le competenze necessarie e gli studenti a essere competitivi sul mercato del lavoro.

Francesco Cupertino, rettore del Politecnico Bari, Crui
Francesco Cupertino, rettore del Politecnico Bari, Crui 

Come racconta Francesco Cupertino, rettore del Politecnico Bari, Crui“Il sistema universitario ha oggi un ruolo centrale per la ripartenza del sistema Paese. La collaborazione tra pubblico e privato, fondata sulla ricerca e sullo sviluppo del digitale è la chiave di volta per sostenere il cambiamento. Grazie a iniziative come quelle realizzate con Microsoft possiamo individuare più facilmente le priorità sulle quali orientare le attività di formazione e placement ed essere più efficaci rispetto agli obiettivi di sviluppo che ci accomunano. Oggi dobbiamo dare risposte in tempo reale alle imprese sul tema delle competenze e sostenere oltre alla formazione universitaria classica, modalità diverse di formazione, creare sinergie per intercettare le nuove esigenze e dare alle aziende le chiavi per interpretare il Pnrr ed essere così innovative, di respiro internazionale, portandole vicine ai laboratori accademici”, conclude Cupertino.

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