Il punto di osservazione europeo di Marco Fanizzi, vice president Emea di Commvault, mette a fuoco due trend che anche in Italia sono stati confermati in questo anno difficile. Perché se da una parte le aziende hanno dovuto metter mano a costi e modelli operativi, guardando al cloud come tecnologia per indirizzare problematiche, dall’altra non hanno potuto abbassare la guardia nei confronti del ransomware e delle minacce cyber che sono cresciute a livello esponenziale durante la pandemia.

Due ambiti tra loro connessi per molti osservatori (cresceranno cloud e security nel 2022 anche nelle previsioni di Anitec-Assinform) che nel caso di Commvault, azienda che fa Intelligent Data Service in modalità on premises e Saas, sono parte della strategia. “I due trend che osservo parlano di aziende che ricercano tecnologie nuove per gestire i propri dati, tecnologie facili da fruire e scalabili, per fare investimenti puntuali su specifiche esigenze che via via si presentano. In questo contesto prevale il modello cloud, in modalità ibrida, che richiede la protezione dei workload ovunque siano distribuiti. Noi poniamo attenzione al passaggio tra i vari cloud (da privato a pubblico, shift&left) e alla loro standardizzazione, in modo da potere gestire la migrazione con agilità, senza correre il rischio di un lock-in legato a una particolare cloud provider” osserva Fanizzi.
Lato ransomware, sposta l’attenzione dalla protezione al valore dei dati che vengono attaccati, perché il tema ormai da anni ribadito della data monetization ha messo in evidenza i danni economici subìti dalle aziende attaccate dagli hacker, oltre alla necessità di concentrarsi sulle informazioni salienti contenute nei dati stessi per competere. E se è vero che raggiungere la protezione totale dai ransomware è quasi impossibile, “si possono mitigare i rischi grazie a una sicurezza multistrato, che accanto alla protezione tradizionale affianca quella Saaspuntualizza Fanizzi.

“Il dato è un parte fondamentale dell’azienda – incalza Sergio Feliziani, country manager Italia ganglio vitale dei processi di cambiamento che vedono sia la crescita del cloud come strategia per il 12% delle aziende sia la conseguente crescita del Pil che indica un approccio propositivo non solo reattivo alla pandemia. In questo scenario l’IT sta diventando sempre più importante e elevata il ruolo del Cio rispetto al passato. Nelle diverse analisi delle società di consulenza, tra le prime cinque tecnologie abilitanti per il 2022 c’è il Data Fabric (in cima alle previsioni di Gartner, ndr) per garantire la gestione e la conservazione dei dati in modo sicuro. Un’altra tendenza è spostarsi su un modello di business cloud nativo, per la gestione dei workload in modalità agile fin da subito. Queste evidenze hanno spinto anche Commvault a spostare l’attenzione da più di un anno sul modello Saas, che ha portato al lancio di Metallic, soluzione che dal nostro punto di vista dà un vantaggio sia tecnologico sui competitor posizionandoci come una azienda che nel settore enterprise, sia di  business permettendoci di sedere a tavoli di lavoro tra Cio e Ceo per gestire tematiche dalla data monetization alle nuove frontiere. Questo approccio ci permette di approcciare anche il mid market”.

Fausto Izzo, sales engineer di Commvault Italia - Sergio Feliziani, country manager di Commvault Italia - Marco Fanizzi, vice president Emea di Commvault
Da sinistra: Fausto Izzo, sales engineer di Commvault Italia – Sergio Feliziani, country manager di Commvault Italia – Marco Fanizzi, vice president Emea di Commvault

Mettere in sicurezza il backup

Da qui la determinazione di Commvault di frenare il ransomware mettendo in sicurezza il backup, rafforzata dalla partnership con CyberArk che ha portato in dote soluzioni di identity management. “Purtroppo la vulnerability zero-day è un tema reale per le aziende, per questo molti Ciso hanno validato la necessità di mettere in sicurezza il backup dei loro dati” precisa Fausto Izzo, sales engineer di Commvault Italia sottolineando come il fatto che il backup sia ormai la nuova frontiera degli attacchi ransomware spinga anche a “lavorare sull’immutability del dato, non solo per evitare all’hacker di accedere alla consolle di gestione del backup, ma per evitare di modificare i dati o di crittografarli”. Lasciandoli appunti immutati.

Risponde a questa esigenza Metallic, disponibile in modalità as a service, che introduce la possibilità di cloud storage, garantendo la copia secondaria di backup su Metallic Cloud Storage. “Metallic, in modalità Saas, sta accelerando la nostra capacità di fare business non solo sui workload innovativi ma anche su quelli che crescono di più in questo momento, business che stanno guidando la remotizzazione degli uffici e la messa in sicurezza dei dati gestiti dai team di lavoro” precisa Fanizzi. Ma anche business in ambiti più specifici di alcuni vertical, come dimostra il caso recente di Optima Italia, un’azienda utility (servizi luce e gas, tlc), che aveva la necessità di replicare le proprie copie di backup e archiviarle al di fuori della struttura per garantire la disponibilità dei dati in diverse aree geografiche e rispondere più velocemente (in caso di operazioni di ripristino). “L’azienda, che già utilizzava Commvault Backup & Recovery per il backup primario in ambiente on-premise, ha optato per Metallic Cloud Storage Service come strumento di replica per le copie di backup secondarie” precisa Izzo, mettendo in evidenza un aspetto operativo importante: Metallic non richiede che il cliente metta a disposizione un’infrastruttura, essendo una soluzioni cloud, gestita da una console di sicurezza integrata, che a breve sarà disponibile anche in una versione dedicata ai service provider.

Il valore della coopetition

Ricerca di maggiore efficienza e di maggiore protezione da parte delle aziende trova riscontro anche nell’andamento di fatturato di Commvault e terreno fertile anche in Italia, grazie alle missioni del Pnrr che accelereranno la trasformazione della PA. “A livello Emea, la crescita trimestrale è superiore al 20%, una percentuale confermata anche nel primo semestre di quest’anno. Lo scorso anno fiscale l’incremento del fatturato è stato pari al 23% (723,5 milioni di dollari di fatturato), con uno spostamento interessante sulle scelte dei clienti. Il 40% dei clienti Emea nell’ultimo trimestre è rappresentato da nuovi clienti. Se si guarda ai clienti di Metallic, il 66% è nuovo mentre il 34% ha aggiunto la soluzione ad altre Commvault già adottate”. Come ha fatto Optima.

In Italia l’andamento del business è sovrapponibile a quello Emea (“ogni trimestre un mix di clienti nuovi e esistenti” precisa Feliziani) e le 50 persone, distribuite sulle sedi di Milano, Roma e Torino, stanno indirizzando la loro presenza nei nuovi vertical finance, utility, Tlc che devono affrontare la modernizzazione infrastrutturale e sganciarsi dal mondo legacy. A questi si affianca anche il mondo della PA, sotto i riflettori per il Pnrr, mentre la sanità pubblica al momento non viene indirizzata, a differenza di quella privata (“più veloce nel prendere decisioni” precisa Fanizzi).

“Il team italiano ha competenze sia per gestire la parte tradizionale che la parte innovativa legata alla cloud nelle aziende clienti – conclude Feliziani -. Ci differenzia dai competitor anche la modalità con cui stringiamo le partnership: siamo presenti nel marketplace di Microsoft (dal 2020) e Aws (da novembre 2021), per andare a gestire anche soluzioni di cloud ibrido”. Le partnership, tiene a precisare, “non sono commerciali, ma tecnologiche” dal momento che le tecnologie nascono nativamente per lavorare insieme. Nonostante piena compatibilità tra le tecnologie di Google, al momento non abbiamo ancora una partnership con Google Cloud (“ma lo sarà a breve” anticipa Fanizzi).

“On top sulla tecnologia – che nasce nei laboratori in California, New York e Israele partendo dai bisogni dei clienti tradotti in feature tecnologiche per l’evoluzione della piattaforma, rilasciate ogni tre mesi – abbiamo messo le persone”. Assunti 160 profili in Emea nell’ultimo anno (+12% dipendenti), non solo perché l’Europa è una continente multilingua ma perché è importante la cultura dell’interazione. Non a casoil tema vero per il prossimo anno rimane quello della coopetizionesottolinea Fanizzi, un trend che guarda a partnership tecnologiche ma anche a collaborazione con il canale.

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