Ci risiamo. Di nuovo sull’altalena. Stato d’emergenza al 31 marzo, smart working agevolato che segue a ruota, ripresa dei contagi e timori, aziende che invertono la marcia frenando il rientro in ufficio e tornando in smart working totale visti i dati pandemici, vacanze di Natale tanto attese che ci separano da una ripresa lavorativa ancora con molte incognite. Certo non siamo più a un anno fa (stavano arrivando gli attesi vaccini) neanche a due anni fa (stava arrivando la bomba della pandemia) ma chiudendo progetti queste settimane e salutando gli amici del mondo digital, Cio, Ceo, giornalisti, analisti, pr, la sensazione di essere in un limbo è tornata a galla. L’incertezza. Ma anche la consapevolezza che in sicurezza si può tornare a fare eventi in presenza, a quattr’occhi e che questi incontri fanno bene.

Siamo reduci dalla presentazione del Barometro Cybersecurity la scorsa settimana in modalità mista tra Milano e Roma, dal lancio della Oracle cloud region a Milano con invitati sul palco e da remoto, da momenti conviviali ristretti (Cio executive dinner) che rimettono in moto sinapsi assopite in questi mesi. Quel piacere di tornare a parlare attorno a un tavolo, cena inclusa, dove le idee (anche di business) si sprigionano dai discorsi vari, dalla conoscenza comune di persone e situazioni, quando un’idea tira l’altra, con la risata che scappa.

E sì. E’ stato un attimo sufficiente (non sfuggente) per assaporare la bella normalità e con coscienza decidere che in sicurezza si può riprendere in presenza a fare quello che ha senso. Non tutto. Perché non avrebbe nessuna logica smantellare l’impianto dello smart working che ha retto bene in questi due anni ora che è anche stata definita una intesa fra sindacati e datori di lavoro per il mondo privato (l’84% dei lavoratori italiani, secondo la ricerca Hybrid Living Futures di Samsung, vorrà rimanere in smart working) anche se per il mondo pubblico il ministro Brunetta ha tirato un po’ i remi in barca; non avrebbe alcun senso affollare treni a autobus e ingorgare le tangenziali (che ahimé sono già tornate trafficate come prima) mentre le aziende professano tutte il loro impegno sulla sostenibilità; non avrebbe alcuna credibilità smettere di sottolineare il connubio tra digitale e sostenibilità, dal potenziale enorme, tema di molti dibattiti in questo 2021 che va a chiudersi.

Sappiamo già a grandi linee gli argomenti che guideranno il 2022 per il nostro mondo: le missioni del Pnrr, in particolare la prima legata alla digitalizzazione della PA, ma con una attenzione distribuita essendo il digitale elemento flat in tutto il Piano. La cybersicurezzatema cruciale per le infrastrutture e le aziende, sotto attacco da minacce a ransomware che ne minano business e credibilità (lo stesso Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha ribadito l’urgenza di cooperare). La sostenibilità, come impegno non solo energetico ma soprattutto sociale, guidata dai 17 obiettivi dell’Onu. Il cloud, tanto cloud, con la scesa in campo accanto ai grandi hyperscaler di aziende minori, con la partita sul cloud nazionale tutta da giocarsi, parallela a quella sul cloud europeo (Gaia-X scalda i motori). Le tecnologie digital enabler, dall’intelligenza artificiale alla robotica, come strumenti alla base dell’innovazione (non della semplice modernizzazione). Una prima bozza di temi editoriali che andremo a toccare.

Ma oggi a una settimana dalle feste, dopo avere assaporato il piacere degli incontri reali (che hanno coperto solo il 2% del nostro tempo lavorativo nel 2021) il nostro ringraziamento va a chi ha retto un anno di comunicazione a distanza con noi, interviste a distanza, documentazione a distanza, convegni a distanza, progetti a distanza… A chi si è collegato alle call ad ogni ora, al webinar serale, alla chat di pianificazione.
Certo vorremmo fare meno call ma dopotutto anche quest’anno il disequilibrio tra reale e digitale ha trovato un equilibrio che ha retto. E ha retto bene. Grazie a tutti. Con l’augurio di un ritorno a vedersi anche in presenza, un po’ meno disintermediato dalla tecnologia. Buone feste, buon 2022.

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