La disponibilità di dati davvero utilizzabili e coerenti è tra le maggiori preoccupazioni che i data scientist e gli analisti si trovano a dover affrontare per riuscire a ricavare informazioni “consumabili” che consentano di guidare i processi decisionali. E’ facile intuire quanto questo aspetto sia importante quando i processi decisionali riguardano la vita dei cittadini ed i dati sono quelli a disposizione delle pubbliche amministrazioni. Per l’utilizzo corretto ed efficace del dato è fondamentale sempre, ma ancora di più in questi casi, garantire anche la sicurezza e l‘interoperabilità tra le informazioni disponibili anche a realtà diverse abituate ad operare fino a poco tempo fa in modo isolato. E’ questo un ambito in cui la proposizione TIBCO può rappresentare un elemento differenziante e vede già realizzati importanti obiettivi. Ne parliamo con Alessandra Maggini, Public Sector Director per TIBCO.

“L’azienda sta investendo in modo importante nella proposizione delle proprie soluzioni tecnologiche per il settore pubblico – esordice Maggini -. Il team dedicato è in espansione, sia attraverso un effort interno sia con l’assunzione di nuove persone e l’estensione delle competenze. Come software vendor riconosciamo l’importanza di focalizzarci sul business, sugli use case a valore aggiunto della PA, per cui la tecnologia TIBCO rappresenta un abilitatore. Il nostro impegno è focalizzato, insieme ai partner, proprio a portare soluzioni a valore aggiunto per il Sistema Paese”.

TIBCO ha scelto per questo di instaurare un rapporto di partnership con le PA, piuttosto che prediligere quello classico di cliente/fornitore. Vuole avvicinarsi in questo modo alla PA centrale, e tra le referenze più importanti conta l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) che ben rappresenta la scelta di questo approccio. In questo caso l’azienda ha lavorato con un gruppo allargato di esperti all’interno dell’amministrazione per costruire un progetto che valorizzasse i dati.
ISTAT gestisce tutte le informazioni dei Registri ed il progetto Registry Analytics Framework (RAF) prevede la raccolta di tutti i dati (provenienti dal sistema integrato dei registri) con l’obiettivo di dare valore al patrimonio informativo, attraverso una proposizione tecnologica accessibile a tutti gli utenti (e a tutte le tipologie di utenti, dai data scientist agli analisti) così che possano usare effettivamente il dato in modo agile ma in sicurezza, secondo i vincoli GDPR e le regole previste dal Garante Privacy. E’ stata scelta la piattaforma TIBCO Spotfire proprio per la capacità di mettere in condizione tutte le tipologie di utenti di sfruttare i vantaggi della “sintetizzazione del dato”. 

E’ un progetto che segna un profondo cambiamento nell’approccio all’informazione ed al dato con system integrator e partner che hanno contribuito alla costruzione della proposta, innovativa anche nell’impostazione in quanto “lavoro di gruppo con il cliente per permettere al cliente stesso di valorizzare gli asset informativi” – precisa Maggini. Dati complessi, sintetizzati in maniera semplice. La riuscita ha quindi portato ISTAT all’utilizzo della tecnologia TIBCO anche su altri progetti in collaborazione con altre pubbliche amministrazioni.

Un aspetto importante, infatti, è indirizzare la tematica chiave dell’interoperabilità tra applicazioni e dati eterogenei disponibili fino ad oggi in silos nelle diverse realtà.

Maggini Tibco
Alessandra Maggini, Public Sector Director per TIBCO

E l’interoperabilità è da sempre nel DNA del vendor. Spiega Maggini: “La proposta software nasce infatti per l’integrazione delle applicazioni, e per consentire ad esse di dialogare con le altre internamente, come con quelle delle altre aziende. La stessa capacità è stata poi sviluppata da TIBCO anche per la parte dati”. Integrare fonti dati di ambiti diversi in modo semplice è quindi l’elemento costitutivo e più riconosciuto della proposizione. “L’integrazione di applicazioni e dati, in un momento in cui la PA sta uscendo dalla logica dei silos informativi e punta ad un approccio orizzontale all’informazione e non più verticale, è evidente rappresenti il valore aggiunto che TIBCO può portare. A questo si aggiunge il contributo che il vendor è in grado di fornire per quanto riguarda la data governance.

La pubblica amministrazione è oggi ben più consapevole che in passato dell’importanza di digitalizzare i processi, di sapere dove sono i dati, l’importanza del loro significato, di utilizzare una nomenclatura comune che consenta effettivamente di disporre dell’informazione “quasi” o “in tempo reale”. E TIBCO oggi copre tutto il ciclo di vita del dato in un momento in cui si è acquisita definitiva consapevolezza (anche in relazione al periodo di emergenza) sul fatto che “sapere dove si trovi, e gestire l’informazione sono elementi chiave anche per poter gestire servizi e prestazioni”.

Il lavoro sul campo con i clienti, con i loro C-level e i collaboratori, è fondamentale tanto quanto quello con i system integrator. E’ importante che il cliente comprenda il livello elevato di competenze che il vendor può mettere a disposizione direttamente ed indirettamente. “Allo stesso tempo è fondamentale anche il ruolo dei partner che lavorano su diverse tipologie di progetti, acquisiscono competenze anche molto verticali sul campo, preziose in vista delle realizzazioni. Per questo sedere al tavolo con il partner e proporre congiuntamente al cliente use case e idee è per noi il metodo migliore” – dettaglia Maggini.           

La PA italiana è pronta al cambiamento. C’è la volontà quasi spasmodica di innovare di uscire dall’immobilismo del passato. “Alcune PA focalizzate storicamente sui verticali e sul dato a silos stanno abbandonando o hanno già abbandonato questo approccio. Segno di una reale volontà di cambiamento non solo per quanto riguarda il tema tecnologico ma anche quello di processo e ancora più quello culturale”. E le richieste delle amministrazioni sono focalizzate proprio sull’interoperabilità tra loro stesse. “Dai primi accordi quadro firmati dalle PA in questa direzione, in cui gli intenti rimanevano di fatto sulla carta, oggi, grazie ai progetti per il Cloud Nazionale, alla declinazione del Piano Strategico, etc. si percepisce la volontà di Cio e direttori generali di andare verso il cambiamento che la proposizione di TIBCO è ben in grado di intercettare”.

Oltre agli analytics, proprio tutta la tematica di data governance è al centro dell’interesse nella PA. La gestione di una base dati nazionale in modo univoco e il valore di una semantica del dato condivisa, che è obiettivo primo per la valorizzazione del patrimonio informativo della PA, trovano nella piattaforma TIBCO la migliore delle proposizioni per tutta la parte di gestione del dato e del metadato, e della qualità del dato sia tecnico sia di business, per aiutare le PA a trovare un modo univoco per dialogare. “Sono proprio i tre pilastri alla base della strategia TIBCOConnect, Unify e Predict  – a rappresentare oggi nel modo migliore il modo per soddisfare i bisogni informativi della PA, quindi: integrazione applicativa, visual analytics con BI, AI e streaming fino alla data governance e al master data management.

L’evoluzione dell’utilizzo della piattaforma TIBCO nella PA potrebbe presto comprendere tutta la parte di gestione dei metadati, un tema già di interesse in alcune PA. E un esempio di come la domanda della pubblica amministrazione oggi trovi riscontri effettivamente in tutti e tre i pilastri della proposizione, “con una crescente attenzione sulla parte di data governance, proprio perché le PA oggi dispongono di grandi quantità di dati e i data science in alcune situazioni impiegano gran parte del tempo a rendere il dato consistente e possono dedicare solo una piccola parte all’analisi”.

La proposta per la data governance di TIBCO, in grado di offrire consistenza, accuratezza e documentazione del dato, permette invece agli analisti di indirizzare gli sforzi proprio sulla ricerca del valore, in modo da utilizzare l’informazione per prendere le decisioni. “La virtualizzazione del dato che permette un approccio top-down, con la tecnologia TIBCO, in questo ambito leader di mercato, che permette di disaccoppiare il dato dalla sorgente del dato stesso”.

E’ il metodo migliore per superare l’organizzazione in silos verticali con cui si trovano ad operare ancora tante PA che invece così possono “catturare i dati indipendentemente da dove essi si trovino”. In uno scenario effettivamente in evoluzione, ed a macchia di leopardo, TIBCO offre la tecnologia giusta in grado di integrare più sistemi e applicazioni diverse agendo come focal point e hub tecnologico”. Per questo l’utilizzo della piattaforma modulare e integrata può essere in grado di coprire i diversi gap che affliggono la PA ancora nella capacità di gestire il dato e l’informazione.

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