Gli ultimi dodici mesi hanno richiesto a famiglie ed imprese di rivedere le voci di spesa per le riqualificazioni energetiche in relazione alle decisioni del Governo di fermare l’erogazione di una serie di incentivi (è del 16 febbraio 2023 lo stop ai bonus edilizi tramite cessione del credito e sconto in fattura), ma anche per l’aumento dell’inflazione che ha portato ad una prudenza maggiore. Ne ha risentito tutto il mercato della riqualificazione energetica per quanto, allo stesso tempo, sia cresciuta la sensibilità per ciò che riguarda le responsabilità in termini ambientali e sociali. 
Parliamo di un settore, quello della riqualificazione energetica appunto, che è di suo complesso ed è in continua evoluzione al punto da rendere effettivamente difficile sfruttarne tutte le opportunità.

Ne parla così Gabriele Basile, Ceo di Termo (l’azienda è impegnata a supportare la riduzione di emissioni di CO2 e dei consumi degli edifici residenziali di uffici e industrie): “La cultura della sostenibilità, sempre più forte e radicata, ora deve essere sostenuta da azioni concrete che consentano di metterla in atto: in assenza di incentivi governativi, per esempio, saranno le banche a supportare aziende e privati con iniziative finanziarie dedicate. L’obiettivo sarà quello di dare linfa a un mercato più stabile e solido, svincolato dai bonus ]…[“.

Gabriele Basile, Ceo Termo
Gabriele Basile, Ceo di Termo

Da un lato, infatti, si richiede anche ai privati il rispetto delle direttive europee in materia di riduzione dell’impatto energetico (case green), dall’altro si rivede al ribasso il sistema di incentivi. Serve trovare una quadratura, anche perché il settore, come abbiamo visto, è in continua evoluzione almeno in due direzioni: attraverso le detrazioni fiscali tradizionali, nel medio periodo, e nel lungo con l’ingresso delle banche nel mercato Esg con la proposizione di Green Loans e Sustainability Green Loans.

E’ proprio in questo contesto di scenario che Termo si propone come partner strategico per intraprendere un percorso efficace verso la sostenibilità, anche attraverso la messa a fuoco di cinque trend individuati come i più importanti nel caratterizzare il settore nel corso del 2024.

Li consideriamo nel dettaglio. Il primo di essi riguarda proprio la capacità di leggere l’evoluzione in corso (1) ma il secondo sollecita le banche che in primis vivono la svolta green anche in relazione all’affermarsi della cosiddetta finanza sostenibile, basata sui fattori Esg e su Green Asset Ratio.
Ecco che nel 2024, le banche avranno ancora di più un ruolo chiave (2) nel processo di transizione energetica, ma avranno anche bisogno di contare sul supporto di operatori specializzati per finalizzare la complessa gestione dei progetti sostenibili, con i relativi ed indispensabili sistemi/processi di controllo per evitare il greenwashing da parte di coloro che accedono effettivamente ai finanziamenti.
Banche da una parte, ma anche impegno delle aziende dall’altra (3).
I privati, in assenza di agevolazioni specifiche, probabilmente ridurranno gli investimenti, anche in modo drastico, perché è facile non avranno la disponibilità economica per affrontare interventi di riqualificazione. Per questo le opportunità di mercato sarà più facile siano da individuare nel comparto b2b, con le aziende anche più disposte ad attivarsi su politiche di economia circolare a fronte di benefici concreti anche in termini di finanziamenti.
Focus degli impegni, tra gli altri, quello sugli smart building (4). La tecnologia c’è ed è anche matura, meno matura la cultura ‘smart’ e la capacità di innestarla sempre in tutti i processi di costruzione così da approdare alla possibilità di gestire l’efficientamento energetico in modo sempre più automatizzato. Un aspetto anche ‘gradito’ considerata la situazione macroeconomia che richiede il risparmio anche attraverso il monitoraggio granulare dei consumi. Gestione, servizi, sistemi, strutture: quattro parole chiave su cui intervenire nell’ottimizzazione degli edifici con il controllo puntuale dei consumi per poi poter prendere decisioni informate così da abbattere proprio i costi ma anche coinvolgere l’utenza finale accrescendone anche la consapevolezza.

Sostenibilità, infine, farà sempre più rima con focalizzazione (5).
Non si tratta evidentemente di uno slogan. Perché proprio in un contesto di volatilità come quello attuale è importante individuare i trend anche sul medio e lungo termine, far convergere le risorse su segmenti di mercato, prodotti, servizi certi, dove i cambiamenti normativi avranno minor impatto e quindi potranno destare anche l’interesse dei diversi attori, siano essi banche, aziende, privati.

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