Passare da architetture IT frammentate a una piattaforma cloud privata unificata e integrata, riducendo costi e rischi sulla scorta di un’unica foundation che possa semplificare il deployment, il consumo e le operation di un cloud privato sicuro ed economico. Resta coerente in questo senso con il “passato” la mission di Vmware ‘by Broadcom’, chiarita nel corso dell’evento estivo Vmware Explore 2024, a Las Vegas nel pieno dell’estate. La definizione di private cloud proposta nei keynote, con l’evoluzione di Vmware Cloud Foundation, ora giunto alla versione 9, somiglia sempre di più ad un public cloud (con i relativi vantaggi del public) offerto on-prem, con i suoi pro e contro.
Vmware Cloud Foundation (Vcf) 9.0, come annunciata, sembra però semplicemente riorganizzare capacità che Vmware aveva già, e resta da capire quindi ancora, nella strategia Broadcom, quanto resti importante puntare sui miglioramenti della piattaforma per realizzare un effettivo “continuum” tra private e public (sforzo impegnativo) e quanto invece non si voglia semplicemente fornire l’eccellenza nel cloud privato, con la “possibilità” di abbracciare il public cloud (obiettivo più di corto respiro). Una strategia, quest’ultima, che potrebbe rivelarsi comunque virtuosa, considerati i workload con l’AI da indirizzare che sollecitano prudenza assoluta nel trattamento dei dati.
La domanda di fondo resta. Quanto Broadcom vuole spingere realmente l’acceleratore sullo sviluppo e quanto invece continuare a mettere a valore quello che c’è ed è richiesto, ora, dalle aziende? Pensiamo non sia possibile rispondere al momento. Le novità proposte in occasione di Vmware Explore 2024, che vogliamo qui di seguito sintetizzare e mettere a fuoco, lasciano infatti ancora aperto il campo di diverse ipotesi, e comunque non permettono di intravvedere rivoluzioni di sviluppo definite e chiare.
Vmware Cloud Foundation 9.0
Riprendiamo il filo: la nuova versione di Vcf è progettata per affrontare le crescenti esigenze di sicurezza, scalabilità e automazione nelle infrastrutture cloud private e la piattaforma offre una soluzione unificata che combina la flessibilità e la scalabilità del cloud pubblico con la sicurezza e le prestazioni del cloud privato, per un Tco complessivo più basso. Una delle principali novità introdotte con Vcf 9 è l’unificazione delle operazioni e dell’automazione attraverso una singola console, per semplificare così la gestione delle infrastrutture cloud. Questo approccio riduce la necessità di multiple console, ed offre ai team IT una visione centralizzata e migliorata delle operazioni.
L’introduzione del memory tiering avanzato con Nvme rappresenta un ulteriore passo avanti per le applicazioni ad alta intensità di dati, come quelle AI. Si parla di una funzionalità che riduce la latenza e aumenta il throughput dei dati, essenziale per le operazioni di training e inferenza AI. Inoltre, il tiering permette di gestire in modo efficiente le crescenti esigenze di utilizzo di risorse storage senza compromettere le prestazioni. Vcf 9 include anche un’estensione delle capacità di importazione, che consente alle organizzazioni di migrare rapidamente dalle infrastrutture legacy a un ambiente Vcf moderno.
La nuova interfaccia utente semplifica questa transizione, rendendo il processo più fluido e meno rischioso. I vantaggi sono espressi dai numeri; quelli di uno studio Idc indicano che le organizzazioni che hanno adottato Vcf hanno registrato una riduzione del 34% dei costi dell’infrastruttura e un miglioramento del 50% dell’efficienza dei team di sicurezza e infrastruttura.
In termini di sicurezza, Vcf 9 integra poi funzionalità che proteggono l’infrastruttura dalle minacce informatiche più sofisticate. Ecco che in queste direzioni la strategia di Broadcom per Vcf 9 si allinea ancora con l’obiettivo di creare un ecosistema cloud privato che sia non solo efficiente ma anche integrabile con le soluzioni avanzate Tanzu e Nsx. E Tanzu Platform 10, pensata per accelerare l’innovazione con l’AI, vuole rappresentare la soluzione per le aziende che vogliono accelerare la delivery di applicazioni basate su AI generativa. Con le funzionalità avanzate come il supporto per ambienti air-gapped e l’integrazione con Vmware Cloud Foundation, Tanzu Platform 10 ora semplifica e velocizza il processo di sviluppo e distribuzione delle applicazioni AI su larga scala.
Software defined edge, supportare i carichi AI
Le innovazioni nel portafoglio software defined edge di Vmware permettono alle aziende di supportare i carichi di lavoro AI all’edge con maggiore efficienza e sicurezza rispetto al passato. Agganciamo al tema la visione di Broadcom: l’azienda definisce l’edge software-defined come un’infrastruttura digitale distribuita per connettere, proteggere e gestire i carichi di lavoro in diversi luoghi, vicino ai punti che producono o consumano dati ed identifica tre livelli edge software-defined: l’edge compute stack che ospita le applicazioni e i carichi di lavoro; l’overlay intelligente dove i servizi di connettività e sicurezza operano attraverso la Wan; e il layer di rete sottostante, che esegue il software per la connettività di rete attraverso reti fisse e 5G, fornendo orchestrazione e programmabilità della rete. In questa direzione viene annunciato il supporto per connessioni fixed wireless access e satellitari in Vmware VeloCloud Edge per offrire connettività critica e combinata per dispositivi OT, i carichi di lavoro edge AI e non-AI. Si unifica così l’approccio alla connettività all’edge, si ottimizzano in tempo reale le prestazioni della Wan, e si dispone di informazioni dalla rete, real-time per programmare la stessa. E a partire dalla convergenza della rete sottostante le aziende possono costruire reti più velocemente per supportare i carichi di lavoro di oggi e di domani. Vmware VeloCloud Edge 710, per esempio, con il supporto per fixed wireless access e connettività satellitare, rappresenta un miglioramento nella gestione dei carichi di lavoro distribuiti. Queste innovazioni consentono alle aziende di ottimizzare le prestazioni della Wan in tempo reale, migliorando la connettività e la sicurezza dei dispositivi IoT e delle applicazioni AI all’edge.
Le aziende cercano poi il provisioning automatico e la gestione del ciclo di vita delle applicazioni per accelerare la distribuzione di ambienti edge sicuri. Una piattaforma runtime e di orchestrazione ottimizzata per l’edge, come Vmware Edge Compute Stack, offre una gestione senza attriti delle app e dell’infrastruttura edge in molteplici siti con risorse limitate e nelle ultime due release sono migliorate le capacità critiche per gestire efficientemente l’infrastruttura e le applicazioni, inclusi app e carichi di lavoro edge AI come gli small language models (Slm). Un’efficienza declinata in tre direzioni: l’orchestrazione zero-touch con Vmware Edge Cloud Orchestrator che semplifica il deployment e la gestione del ciclo di vita delle applicazioni in più siti utilizzando GitOps e desired state management; un’architettura pull-based che riduce il carico sul piano di gestione, consentendo di raggiungere una scala molto più elevata ed il monitoraggio dell’infrastruttura e delle applicazioni edge, comprensivo di raccolta e trasmissione delle metriche per infrastruttura, macchine virtuali e carichi di lavoro basati su Kubernetes. Si dispone allora di un monitoraggio completo dell’edge locale in pochi minuti con l’implementazione campione inclusa di strumenti di monitoraggio standard del settore e dashboard pre-built.
Strategia Broadcom-Vmware, valore ecosistema
L’acquisizione di Vmware da parte di Broadcom apre la strada anche a una serie di nuove collaborazioni e innovazioni. Si rafforza in particolare la partnership con Hitachi Vantara per il cloud privato e ibrido. Le nuove soluzioni co-ingegnerizzate propongono una modernizzazione dell’infrastruttura che non solo migliora le prestazioni, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale. Partiamo da un rilievo oggettivo. Secondo l’Idc Worldwide Quarterly Enterprise Infrastructure Tracker: Buyer and Cloud Deployment, la spesa per i prodotti di infrastruttura di calcolo e storage per le implementazioni cloud, inclusi gli ambienti IT dedicati e condivisi, nel primo trimestre del 2024 è aumentata del 36,9% rispetto al 2023. Con la crescita esponenziale dei dati e l’aumento dei workload con l’AI generativa, si ha bisogno di scalare l’infrastruttura dei dati e modernizzare le applicazioni senza impatti sul carbon footprint e i budget IT.
Si vuole quindi una strategia di lungo termine che miri a creare un ecosistema IT potente ma sostenibile, capace di supportare le esigenze emergenti dell’AI e del cloud ibrido. Unified Compute Platform (Ucp) RS, con Vmware Cloud Foundation serve ad aiutare le organizzazioni a superare le complessità derivanti da una notevole proliferazione di dati e dai crescenti requisiti dell’intelligenza artificiale.
La combinazione di automazione e servizi software-defined con un’infrastruttura aziendale collaudata permette di modernizzare la propria infrastruttura, migliorare prestazioni e scalabilità, ridurre il costo totale di proprietà, il consumo energetico e l’impronta di carbonio. E l’annuncio arriva proprio in un momento in cui un numero crescente di organizzazioni deve affrontare i costi e le complessità degli ambienti ibridi e multicloud in rapida espansione.
Un’idea dell’evoluzione strategica per Vmware sembra Broadcom volere mettere in chiaro la sua intenzione di sfruttare l’ampio portafoglio tecnologico di Vmware per rafforzare la sua posizione nel mercato del software enterprise. L’integrazione di soluzioni come Vmware Cloud Foundation con le tecnologie di Broadcom lo dimostra. Resta da capire se un approccio così ‘enterprise’ sia ancora consono alle esigenze di tutto il mercato in tutti i mercati.
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