In un contesto contraddistinto dal proliferare di nuove minacce informatiche, i player della sicurezza hanno il compito di costruire strategie efficaci per rispondere alle specifiche esigenze delle aziende. Anche le imprese dal canto loro devono alzare la guardia sul tema con una maggiore attenzione alle tecnologie più avanzate e investimenti nella gestione del rischio e nel contrasto alle minacce.
Conferma questo scenario un recente studio promosso da Axitea e commissionato a NetConsulting cube che ha monitorato l’evoluzione del mercato della sicurezza in Italia, analizzando, tra luglio e agosto, 500 imprese private di vari settori e dimensioni (a partire dai 20 dipendenti) localizzate nel centro-nord Italia.
Sicurezza, come si muovono le imprese italiane
Emerge dall’analisi che la totalità delle aziende ha posto in essere almeno un sistema o una soluzione in materia di sicurezza. In particolare, il 98% delle aziende italiane ha adottato soluzioni di sicurezza fisica, ovvero misure volte a garantire la protezione dei beni materiali delle aziende. Cresce in questo contesto la spesa, con investimenti medi di 17mila euro annui, in lieve aumento sull’anno precedente e con previsioni di ulteriore crescita per il 2025, con un incremento del 13% delle aziende proiettate ad acquisire nuove soluzioni o a migliorare quelle in dotazione.
Persiste tuttavia una spaccatura tra grandi aziende e Pmi, con sostanziali differenze di investimento: mentre nelle aziende con oltre 250 dipendenti gli investimenti arrivano fino ai 70mila euro, nelle piccole e medie imprese il valore non supera i 20mila euro.
Sul fronte della cybersecurity la migrazione al multi-cloud rappresenta il principale fattore abilitante, con una crescita prevista di oltre il 40%. Seguono, l’Identity & Access Management e l’Industrial IoT/OT Security, in crescita rispettivamente del 12%. Le aziende investono in questo ambito mediamente 39mila euro all’anno, con previsioni di ulteriore crescita, con il 24% delle imprese che intende aumentare la spesa nel 2025, il 19% già nel 2024.
E’ Marco Bavazzano, Ceo di Axitea, incontrato nei giorni scorsi a Milano, a evidenziare i dati dell’analisi e a commentarne gli impatti sul mercato: “La ricerca conferma ciò che osserviamo quotidianamente sul campo. Al di là della sicurezza fisica che rileviamo ampiamente diffusa, serve capacità di innovare e integrare. Le aziende italiane sono sempre più consapevoli che la sicurezza non sia più assimilata ad un mero costo, ma che rappresenti un investimento strategico per garantirsi continuità operativa e reputazione aziendale”, esordisce il Ceo ponendo l’accento sul fatto che la sicurezza fisica oggi non è più sufficiente.
“Spesso le aziende comprano un prodotto e pensano di avere messo in sicurezza i propri asset digitali, cosa assolutamente non vera. Perché oggi non basta proteggere il perimetro, servono soluzioni complete e interconnesse per una gestione più efficace e regole di correlazione supportate dall’intelligenza artificiale, fondamentali per poter essere davvero efficaci“.
“Un approccio strategico e integrato che le aziende iniziano ad approcciare” conferma Riccardo Zanchi, general manager di NetConsulting cube, che concorre a presentare i dati e spiega come “in Italia si diffondono soluzioni e servizi di sicurezza fisica come il physical security information management (Psim) per la gestione centralizzata e intelligente dei dati di sicurezza ed emerge un crescente interesse verso soluzioni molto innovative come la video analisi con AI e i droni terrestri che si affermano come nuove frontiere della sicurezza”.
Lo sforzo delle imprese è però ancora insufficiente, ritiene Bavazzano: “Sono intimamente convinto che gli investimenti in sicurezza aumenteranno di più, coinvolgendo ben oltre il 13% di aziende rilevato perché le aziende oggi non sono ancora consapevoli di ciò che sta avvenendo nell’ambito della sicurezza fisica, del fatto che la disponibilità di tecnologie innovative e in particolare di tecnologie di video analisi basate sull’intelligenza artificiale permettono oggi di implementare modelli di gestione della sicurezza fisica che non hanno paragone con quelli tradizionali in termini di efficacia e di riduzione dei costi”.
Axitea, oltre la sicurezza fisica
In qualità di global security provider, Axitea promuove questo cambio di paradigma. L’azienda ha adottato un modello di business che integra servizi di vigilanza privata con tecnologie innovative e sistemi di protezione fisica e cyber all’interno di un mercato che vede convergere i due mondi. “I nostri servizi sono di due tipologie – spiega Bavazzano – e prevedono, da un lato, la tutela da intrusioni di tipo fisico tramite un capillare e integrato sistema di guardie armate, con telecamere e sistemi di allarme che sfruttano anche l’AI; dall’altro la difesa del cyberspazio aziendale che vede oggi convergere informatica, Tlc, automazione e IoT”. L’approccio dell’azienda è consulenziale per definire piani di sicurezza specifici in relazione ai rischi che ciascuna impresa corre nel proprio ambito.
Un business distintivo, sottolinea Bavazzano. Axitea è partita a maggio 2022 con un servizio di videosorveglianza basato su video analisi con intelligenza artificiale che oggi conta circa 5.000 telecamere monitorate, mentre lo scorso aprile è stato avviato un servizio di videoronda automatica con AI basato sull’analisi del movimento. “Possiamo dire di essere ad oggi gli unici ad avere lanciato questo servizio, frutto della nostra esperienza maturata nell’ambito della video analisi”. Il servizio conta oggi 150 clienti attivi, tra cui Duomo di Milano, Cattedrale San Marco di Venezia, Milan Calcio oltre a diversi brand del fashion di primo piano.
Tra gli asset, anche la gestione flotte di Axitea che combina tecnologie di logistica e sicurezza per efficientare i processi delle aziende, permettendo l’archiviazione, all’interno di una black-box installata sui veicoli, delle posizioni storiche e il mantenimento dell’ultimo dato di aggiornamento autoalimentandosi di informazioni.
Quello della sicurezza delle flotte aziendali è in effetti un mercato che desta crescente interesse tra le imprese, rileva lo studio di NetConsulting cube, per soluzioni che vanno oltre la semplice protezione dal furto e la protezione dei veicoli, per andare ad ottimizzare i processi logistici e garantire la sicurezza degli autisti. Sistemi di videosorveglianza a bordo e piattaforme integrate per la gestione di sicurezza e logistica rappresentano i principali sistemi richiesti dalle aziende, indicate rispettivamente dal 42% e 38% del campione degli intervistati.
Axitea, vecchie e nuove sfide
Axitea è nata nel 2011 dall’integrazione di diverse realtà nell’ambito sicurezza e ha vissuto un’evoluzione nei tradizionali sistemi di pattugliamento e sorveglianza. Una trasformazione che, anche supportata da fondi di private equity, ha generato una crescita economica: l’azienda è passata da una perdita di bilancio di 73 milioni di euro nel 2014 ad un utile di 6,6 milioni di euro nel 2023, attraverso anche l’ottimizzazione della forza lavoro. Afferma Bavazzano: “Siamo passati dai 1.200 dipendenti nel 2020 ai circa 750 dipendenti di oggi, distribuiti in 26 sedi sul territorio del Centro-Nord, e un SOC a Milano sempre operativo”.
Il SOC gestisce ogni mese 60mila allarmi fisico/cyber provenienti da diversi sistemi di controllo, sensori e dispositivi IoT, intervenendo in caso di allarme con procedure operative per contrastare lo specifico rischio. “Abbiamo persone dedicate che raccolgono feed di intelligence e li rielaborano e che grazie alla loro expertise riescono a realizzare in maniera autonoma le regole di correlazione che ci permettono di essere allerta rispetto alla potenziale nuova minaccia”, dichiara il Ceo.
Guardando alle strategie future, “assottigliare lo spazio temporale entro cui si producono spostamenti inutili, false emergenze e danni reali, con aggiunta delle ricadute sull’ambiente è una delle sfide più importanti portate a termine e sulle quale intensificheremo gli sforzi”, afferma Bavazzano. Axitea, sfrutta infatti tecnologie per creare soluzioni e tecnologie che supportino una gestione sostenibile della sicurezza, che si traduca in vantaggi tangibili per i clienti, tra cui la riduzione delle emissioni di CO2.
Tra gli obiettivi futuri elevare l’attenzione sui temi ESG (ad oggi l’azienda ha ridotto di 10Kg la produzione di CO2 e punta a migliorare ulteriormente questo dato) e attività di merge & acquisition. Si guarda all’allargamento verso mercati come la gestione dei rischi operativi e a consolidare alcuni business come quelli del waste management, della catena del freddo e del manufacturing. Strategico rimane incrementare le competenze interne ed esterne, come già avviene con attività di formazione specifiche, verso gli Its per esempio, e ad innovare il modello di business lavorando sulle persone, creando modelli collaborativi evoluti e distribuiti.
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