Il Mobile World Congress 2018 si è appena concluso ma sono stati quattro giorni intensi, in cui si sono susseguite novità, annunci, dibattiti e persone… Quest’anno il focus dell’evento è stata incentrato sulle reti di quinta generazione e sull’Internet of Thing  e tra i grandi vendor, telco e system integrator il fil rouge della manifestazione è stato lo sviluppo sostenibile con l’aspirazione di creare un futuro migliore grazie alla tecnologia mobile.

In questo perimetro rientrano di diritto li progetti Smart City che dovrebbero rendere più sicure e vivibili le città e che con le nuove tecnologie, reti 5G in primis, potranno diventare sempre più una realtà.

Durante la manifestazione, la Bhopal Smart City Development Corporation Ltd. (BSCDCL), situata in India, ha annunciato che grazie al supporto di Hewlett Packard Enterprise, creerà un centro di comando e controllo integrato basato su cloud.

L’obiettivo principale sottostante l’iniziativa è quello di riuscire a monitorare e migliorare i servizi pubblici erogati nelle città che hanno aderito al progetto (Bhopal, Gwalior, Jabalpur, Indore, Ujjain, Satna e Sagar).

Som Satsangi, MD di HPE India
Som Satsangi, MD di HPE India

“Uno dei vantaggi derivanti dalla creazione di un centro di comando unificato riguarda sicuramente la significativa riduzione dei costi rispetto all’implementazione di singoli centri di comando per ciascuna città. Infatti, la nostra soluzione tecnologica ha la capacità di integrare una moltitudine di applicazioni e sensori collegati ai servizi pubblici delle città dello stato del Madhya Pradesh”, ha dichiarato Som Satsangi, MD di HPE India.

L’iniziativa si colloca in quello che ormai viene definito il nuovo trend in ambito smart city, lo urban cloud in cui l’iperconnettività la fa da padrone e la raccolta, gestione e analisi dei dati è diventata una necessità.

In questa nuova era contraddistinta dal machine learning, l’intelligenza artificiale e l’edge computing, l’insediamento urbano torna ad essere specchio della centralità dell’uomo e, se saremo in grado di gestire le criticità, la città ideale rinascimentale, forse, non sarà più un’utopia.

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