Le imprese italiane al centro della collaborazione tra Google e Confindustria, annunciata nei giorni scorsi a Milano da Matt Brittin, president business and operations Emea di Google e Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria.
Una partnership per promuovere la trasformazione digitale del tessuto economico italiano, anche delle piccole imprese, con sostegno all’occupazione e all’internazionalizzazione, due strategie che richiedono entrambe investimenti in formazione e competenze digitali.
L’annuncio, dato dai due manager in occasione di Connext (il primo evento congiunto tra Confindustria e Google, organizzato al Mico di Milano con 6000 partecipanti e 450 espositori) spinge le imprese a una presenza online e a utilizzare strumenti di AI e machine learning, riprendendo parte degli spunti del progetto Crescere in Digitale di Google. “Condividiamo con Confindustria l’obiettivo di supportare la crescita economica italiana e questa nuova collaborazione sarà decisiva per rafforzare il nostro impegno” precisa Brittin.
In concreto, Confindustria suggerirà alle aziende l’utilizzo degli strumenti gratuiti di Google per gestite la propria presenza online, facilitarne la visibilità su motore di ricerca e mappe, valutare mercati esteri, possibili ricavi, costi, metodi innovativi di avvio del business (tra i tool Market Finder). Google a sua volta lancerà una piattaforma di e-learning, condivisa con Confindustria, per la formazione delle persone, portando avanti congiuntamente le iniziative OrientaGiovani e Pmi Day e spingendo l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale e machine learning nelle Pmi. “La collaborazione con Google permette di usare la rete in modo strategico per le imprese italiane, aprire una finestra sul mondo, ridurre le barriere all’entrata, eliminare il divide digitale. Siamo la seconda manifattura d‘Europa. Il messaggio è chiaro: l’industria italiana deve fare i conti con le proprie potenzialità” precisa Boccia.
Intento comune a progetti non dissimili, da Ambizione Italia (Microsoft) a Digitaliani (Cisco), nati per creare reti di impresa e ridurre l’arretratezza digitale italiana (siamo al 25esimo posto su 28 nazioni, secondo l’indice europeo Desi) con un livello di utilizzo della tecnologia in azienda molto basso, come fotografa Istat: solo il 15% delle imprese ha già avviato un processo di digitalizzazione significativo, mentre il 63% fa un utilizzo marginale della tecnologia con investimenti limitati.
Questa settimana sarà il turno di Brad Smith, presidente di Microsoft in aula al Politecnico di Milano, che parlerà di AI e digital skill per le aziende del futuro spingendo Ambizione Italia, “il progetto di formazione, aggiornamento e riqualificazione delle competenze per accelerare la trasformazione digitale e contribuire all’occupazione e alla crescita del paese“. Scendono in campo i big, non si è competitor quando la sfida è comune.
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