“Ci incontriamo ogni anno con i principali vendor e partner di distribuzione e con i protagonisti del canale per parlare dei problemi che affrontiamo quotidianamente e capire insieme come crescere. Un ambiente per fare rete utile a condivide aggiornamenti su ciò che sta accadendo sul mercato, creare uno scambio, dare anticipazioni sulle mosse del settore”.
Esordisce così il presidente e Ceo di Canalys, Steve Braizer a Barcellona, all’apertura della dodicesima edizione di Canalys Channels Forum Emea 2019, manifestazione di due giornate, la seconda delle quali interamente dedicata al tema della cybersecurity.
Il maggiore appuntamento indipendente con il canale europeo raduna anche quest’anno un migliaio di partecipanti provenienti da quasi 40 paesi. Vendor di tecnologia, distributori, Msp, operatori di mercato si incontrano qui per aprire un confronto costruttivo, conoscere le dinamiche del mercato e fare networking per generare opportunità di business attraverso incontri vis à vis.
Le valutazioni sui trend di mercato e sulle strategie aziendali si esprimono in modo diretto e trasparente e non mancano le domande provocatorie generate dal confronto in real time tra palco e audience.
L’iperconvergenza muove i processi
Partiamo dai trend. L’iperconvergenza incide sempre più sui trend globali e le evoluzioni impattano anche sul canale europeo. In quest’area, i partner registrano una crescita dei profitti del 13%, contro l’incremento del 9% del mercato statunitense. Buone performane che vanno di pari passo con investimenti in nuove tecnologie in ambito IoT, AI, riconoscimento vocale, 5G.
A fine 2018 sono 16,7 miliardi i dispositivi connessi a Internet e si prevede che questo numero raddoppi entro la fine del 2023; l’arrivo del 5G e del 6G in futuro fanno da veicolo moltiplicatore a questi processi.
Insieme alla crescita degli oggetti connessi cresce la loro varietà – si va dalle macchine, alle serrature, ai badge, alle palline da golf, solo per fare alcuni esempi -; che porterà a 32,1 miliardi i dispositivi installati entro fine 2019 a livello Emea, in crescita del 9% anno su anno.
Un mercato potenziale del quale approfittare – è il messaggio – individuando quali tecnologie connettere e come gestire i dispositivi “per trovarsi nel posto giusto e al momento giusto mentre la tecnologia cambia”. E senza trascurare la strategia sulla sicurezza, che diventa “convergenza tra connection e security”, ma va regolata.
“E’ anche arrivato il momento di impegnarsi davvero nell’uso dell’artificial intelligence perché dopo decenni (se ne parla ormai da 40 anni) il mercato è maturo”, sottolinea Braizer. La finalità è anche quella di soddisfare sempre meglio il cliente migliorando la customer experience, intensificando lo sviluppo del riconoscimento facciale, vocale e le tecniche di traduzione.
Uno sguardo globale al mondo PC. Il mercato globale registra una crescita record in 7 anni, le spedizioni aumentano del 4,7% nel terzo trimestre 2019 a 70 milioni di unità, le migliori prestazioni dal primo trimestre 2012.
Tra i vendor, Lenovo e HP si collocano al primo e secondo posto, in crescita soprattutto in Giappone e Usa.
Lenovo registra consegne per 17,3 milioni di unità (Gianfranco Lanci, presidente e Coo di Lenovo, parla al canale – attraverso cui viene gestito il 94% delle attività – di “intelligent transformation che coinvolge la computing experience nell’Industry 4.0 con al centro big data e AI”).
HP arriva a 16,7 milioni di unità consegnate. Enrique Lores, neo presidente e ceo di HP, commenta gli ultimi annunci dell’azienda in ottica di ottimizzazione esemplificazione e il relativo taglio di 9.000 posti di lavoro in futuro: “Una decisione difficile che coinvolge molti paesi ma che non avrà impatto sul canale e che va di pari passo con l’esigenzia di semplificare anche la tecnologia”.
Anche la terza posizione di Dell cresce in linea con il mercato (12,1 milioni di PC nel trimestre). Apple e Acer occupano rispettivamente il quarto e il quinto posto.
“La spinta sarà a breve termine – avverte però Canalys -, e i suoi effetti potrebbero svanire già nel primo trimestre del 2020″.
Le tre prediction
Passando alle previsioni, come di consueto, Steve Braizer individua alcune dinamiche o mosse strategiche che si delineano all’orizzonte. Tre in particolare.
La prima. Google Cloud acquisirà almeno una hardware o software company entro dodici mesi. “Big G ha le risorse per farlo, oltre alla necessità di rafforzarsi nel canale per inseguire AWS e Microsoft che guidano il mercato statunitense”. AWS Outposts diventerà uno dei primi top vendor di servizi on premise entro tre anni in Europa occidentale e Usa.
La seconda. Non vedremo più, almeno fino alla fine del 2021, Pat Gelsinger e Chuck Robbins (rispettivamente Ceo di VMware e Ceo di Cisco) condividere lo stesso palco; perché la battaglia sul software diventa sempre più intensa e gli equilibri tra le aziende sono cambiati con il nuovo assetto e l’entrata in gioco di Dell Technologies.
La terza. Entro tre anni le aziende cinesi diventeranno leader in artificial intelligence, smart cities, 5G e microfinance, generando una divergenza tra economia americana e cinese sempre più ampia. “Le economie europee sono letteralmente terrorizzate da questa prospettiva ormai ineluttabile”, dichiara Braizer.
Commenti a caldo
Sul palco, Joyce Mullen, president, global channel, embedded & edge solutions di Dell, sottolinea la crescita del 17% dello scorso anno grazie al canale e i 52 miliardi di dollari in ordini generati dalla società. “Siamo all’inizio di un percorso di forte cambiamento dove la tecnologia IT a cui siamo abituati è completamente cambiata. Dovete investire sul partner program (questo deve essere simple, predictable e profitable) e ampliare il portfolio per intraprendere nuovi processi, che devono includere edge e cloud computing per incrementare velocemente la connessione dei dati – sprona il canale -. Un grosso cambiamento che rappresenta per tutti un’opportunità”.
Jean-Pierre Brulard, senior vice president and Emea GM di VMware: “Siamo sullo stesso palco con Dell da 20 anni (eravamo contro Microsoft ora non è più così). La nostra strategia evolve verso un sempre maggior impegno sulla protezione di tutte le applicazioni”. Si sottolinea il tema della carenza di competenze: “Offrire ai dipendenti un’esperienza digitale flessibile e completa, a supporto del modo in cui desiderano lavorare, aiuterà le organizzazioni a dotarsi e preservare i migliori talenti di cui necessitano per crescere come azienda”.
“Siamo un’azienda giovane, canale al 100%; arriviamo dal mondo del datacenter application, Edge e public cloud. Nel mercato IT c’è oggi molta competizione. Noi siamo piccoli ma cresciamo (+5% nell’ultimo anno); l’opportunità è quindi adesso – dichiara Ben Gibson, Cmo Nutanix –. Il nostro ruolo è creare un ecosistema che offra semplicità e un’offerta diversificata tra private e public cloud per gestire la complessità, dove il cliente possa identificare anche solo una soluzione di suo interesse, addizionale al business.”
Nuova era degli attacchi
Nel mercato della sicurezza della rete, abbiamo visto scomparire il tradizionale perimetro. Oggi tutto può essere controllato da un cellulare; le vulnerabilità aumentano e gestire la sicurezza è diventato complicato e frustrante. Siamo in una nuova era degli attacchi dove la sicurezza diventa salvaguardia del business. Serve elevare il livello di sicurezza e creare diversità, è il monito di Canalys.
Il modello che si delinea oggi su questo mercato è l’erogazione del servizio cloud, che sostituisce i tradizionali software e dispositivi on-premise. La protezione del livello virtuale è il nuovo campo di battaglia.
La nuova regola di questo mercato è abbinare uomo e macchine per attrezzarsi sulla difesa con nuove regole e nuovi ruoli e creare un diverso ecosistema che sfrutti automation e AI, per innalzare il livello di difesa. Fondamentale qui il ruolo degli Msp.
Il mercato continuerà ad essere un mercato altamente competitivo in futuro e la scelta del fornitore di endpoint strategica.
Si preannunciano ulteriori nuovi cambiamenti nel mercato, con fusioni e acquisizioni e fornitori emergenti in rapida crescita. “Nel 2022, siamo certi che ci saranno 5 nuovi nomi nella lista dei Top 10 fornitori di sicurezza informatica a livello globale di oggi”, dichiara Alex Smith, senior director of channels di Canalys.
Il settore sanitario è tra i più a rischio e si prevede che questa tendenza continui. Questo comparto sarà così minacciato che tra 5 anni il 10% del canale di sicurezza si concentrerà esclusivamente sull’assistenza sanitaria“.
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