Le aziende in questi giorni rilasciano gli annunci riservati per il Mobile World Congress 2020, dopo l’annullamento della manifestazione. Oltre a quelli consumer, al centro dell’attenzione c’è il 5G, per quanto riguarda l’implementazione delle reti per le comunicazioni mobile, ma anche con focus specifico sulle possibilità di sfruttare il 5G per i nuovi progetti all’edge.

In questo secondo caso le novità più importanti riguardano la possibilità di modernizzare le reti, approdare a infrastrutture virtualizzate in modo più semplice, trasformare l’IT per riuscire a prendere decisioni mirate sulla base delle evidenze dei dati, disporre di modelli basati sull’efficienza con la possibilità di dare vita a nuovi business.

Dal punto di vista delle telco il 5G apre la porta a un’intera gamma di applicazioni e servizi che possono differenziare in modo significativo lo scenario. L’elaborazione in tempo reale di dati catturati dai sensori IoT permette di prendere decisioni importanti prima che le informazioni perdano rilevanza. Bisogna allo stesso tempo comprendere quali sono i casi d’uso in grado di giustificare gli investimenti, e quali saranno gli effettivi vantaggi operativi.

Kevin Shatzkamer VP e general manager, Service Provider Strategy and Solutions Dell Emc
Kevin Shatzkamer VP e general manager, Service Provider Strategy and Solutions Dell Emc Isg

Su questo specifico tema interviene per esempio Kevin Shatzkamer, VP e general manager, Service Provider Strategy and Solutions Dell Emc Isg che sottolinea: “L’infrastruttura all’edge prima di tutto deve essere molto flessibile, per supportare una varietà di casi d’uso rilevante, per questo il modello public cloud, non si addice del tutto alle infrastrutture eterogenee dell’edge. Serve invece un set flessibile di funzionalità personalizzate per supportare i nuovi requisiti. Pur su infrastruttura eterogenea serve una proposizione server standard, fattori di forma flessibili per adattarsi agli ambienti, memorie accelerate (Fpga e Smart Nic e Gpu) a supporto dei flussi streaming e di transcodifica”.

E soprattutto, alle telco in primis, serve allineare alle architetture le funzionalità 5G cloud native, in uno scenario Virtualized Network per semplificare l’architettura di rete complessiva, ridurre i costi e migliorare l’esperienza finale centralizzando gli apparati radio 5G. Sfruttando le Api bisogna perseguire come obiettivo primario la possibilità di gestione remota e di automazione degli apparati, nonché l’orchestrazione dei servizi.

Ecco che a supporto degli ambienti periferici da poco Dell Technologies ha annunciato PowerEdge XE2420 che offre affidabilità anche in condizioni difficili all’edge, quindi anche al di fuori dei data center, con requisiti specifici per gli scenari Telco Network Edge. Mentre è sulla rampa di lancio Dell Emc Modular Data Center Micro 415, un data center robusto con alimentazione e raffreddamento integrati per alloggiamenti di dimensione adattabile anche ai piccoli spazi.

Reti, data center, edge, server e anche i … chip. La partita per il 5G industriale vede per certi aspetti maturare le tecnologie a velocità maggiore rispetto alla realtà di fatto dei casi concreti di utilizzo. Per quanto riguarda i chip, oltre a Qualcomm, in prima linea c’è Intel.

E’ di pochi giorni fa l’annuncio di una serie di chipset espressamente pensati per 5G e edge computing che vede come ambito di utilizzo ideale le stazioni base 5G (parliamo di Atom P5900, basato su processo di produzione a 10 nm) quindi per le Ran (Radio Access Network). Sarà adottato entro la fine di quest’anno da Ericsson e Zte per esempio, e un terzo partner di cui ancora non si conosce il nome.

Dan Rodriguez
Dan Rodriguez corporate VP e GM Network Platform Group di Intel

Intel, in questo ambito si è posta obiettivi ambiziosi e vorrebbe guadagnare la prima posizione di mercato nel comparto già entro il 2021 (rispetto al 2022, come annunciato in precedenza), in proposito, Dan Rodriguez, corporate VP e GM Network Platform Group di Intel, sottolinea come il “5G rappresenta un punto di flesso, che guida la crescita dei dati e alimenta lo sviluppo di ogni sorta di servizi con l’impegno di Intel per consentire la trasformazione della rete dal centro all’edge”.

Il 5G in fabbrica

Entriamo in fabbrica quindi. Con il 5G il mondo del manufacturing può sfruttare reti private che offrono servizi dedicati, in ​​un’area definita a un gruppo definito di dispositivi. L’ideale per il mondo industriale e le fabbriche.

In uno scenario di IoT industriale è possibile quindi isolare e ottimizzare le reti per soddisfare requisiti applicativi specifici (tra cui disponibilità, qualità, privacy e sicurezza del servizio). Gli operatori in questi contesti possono assegnare spettro di banda licenziato ad aree specifiche, mentre è già regolamentato l’utilizzo di spettro dedicato agli utilizzi IoT industriali. E ancora, altro spettro senza licenza può essere utilizzato per le applicazioni che non richiedono prestazioni a bassa latenza e ultra affidabili (eUrllc) di cui parliamo appena più avanti. Per una serie di motivi quindi edge e 5G possono e dovrebbero essere considerati simbionti.

Lo evidenzia Qualcomm con i primi proof of concept (Poc), nelle reti 5G industriali di applicazioni IoT che comprendono il monitoraggio di veicoli controllati in modo automatizzato utilizzando più punti di trasmissione 5G. Qualcomm delinea la fabbrica 5G del futuro e in una demo reale di una rete di test 5G industriale mostra i vantaggi di alcune delle prossime funzionalità del nuovo standard per l’automazione industriale come la rete sensibile al tempo (Tsn, Time-Sensitive Networking) e i vantaggi di sistemi di comunicazione affidabili a bassa latenza (eUrllc).

Già nel 2019 Siemens e Qualcomm Technologies hanno implementato la prima rete privata 5G indipendente in un ambiente industriale utilizzando la banda 3,7-3,8 GHz. Siemens fornendo sistemi di controllo e IO Device Simatic, Qualcomm la rete di test 5G, la stazione base e le relative apparecchiature di prova e anche con Bosch già dal 2019 è attiva la collaborazione per i casi d’uso del 5G in progetti di IoT industriale. 

Non sono gli unici casi di collaborazione virtuosa. Merita una citazione anche quella in essere, da tempo, tra Abb ed Ericsson. In occasione dell’ultimo Wef a gennaio, Abb ha mostrato un sistema di controllo dei robot (Abb YuMi) anche su distanze importanti (1,5 km) utilizzando la rete 5G di Swisscom, dotata della tecnologia Ericsson.   

Abb - Il robot collaborativo YuMi nel progetto 5G con Ericsson
Abb – Il robot collaborativo YuMi nel progetto 5G con Ericsson

Con l’occasione ricordiamo che è stato istituito il forum 5G-Acia che discute e valuta aspetti tecnici, normativi e commerciali del 5G applicato al settore industriale. Vi sono riuniti attori nell’ambito dell’automazione industriale, come produttori di sistemi, ingegneri e utenti, ma vi fanno parte anche produttori di chip, fornitori di infrastrutture di rete e operatori di rete mobile, nonché il mondo accademico.

Si è più volte sottolineato che, per la realizzazione del nuovo scenario, la collaborazione tra le varie parti è indispensabile. Da questo punto di vista, i Poc in atto e l’accordo tra Next Generation Mobile Networks Alliance (Ngmn) e 5G Alliance for Connected Industries and Automation (appunto, 5G-Acia) per lavorare congiuntamente ai modelli e alla promozione delle applicazioni 5G industriali, sembrano indicare che si è sulla buona strada.

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