Come in ogni secondo martedì del mese di febbraio dal 2004, si è tenuto anche quest’anno il Safer Internet Day 2021 (Sid), la giornata mondiale dedicata all’uso sicuro e responsabile di internet che vede protagonista anche l’Italia con il sito Generazioni Connesse messo in campo dal Ministero dell’Istruzione.

Co-finanziato dalla Commissione Europea, il Sid è stato celebrato nel nostro Paese con una serie di iniziative; webinar, laboratori online, dirette con esperti di settore e seminari formativi tematici, coordinati dal Safer Internet Centre in collaborazione con eTwinning.

La discussione si è focalizzata sull’approccio dei giovani verso la rete e sulla necessità di un’educazione digitale che veda sempre più coinvolti gli stessi ragazzi. Molte quindi le iniziative rivolte a docenti e studenti che hanno analizzato il tema delle fake news e della disinformazione, valutando insieme le potenzialità della rete ma anche le sue numerose e crescenti insidie.

Ragazzi iper-connessi, cresce l’allarme 

Influenzati pesantemente dalla crisi in atto, aumentano i tempi di navigazione dei giovani e i relativi rischi. Lo dimostrano chiaramente i numeri della ricerca presentata durante la giornata da Skuola.net insieme all’Università degli Studi di Firenze e all’Università La Sapienza di Roma. La pandemia ha oggettivamente spinto le nuove generazioni verso una socializzazione mediata dai mezzi di comunicazione, con gli studenti lontani da scuola e da altre occasioni di socializzazione a causa del lockdown. Il tempo che i ragazzi hanno trascorso online nel 2020 è infatti più che raddoppiato rispetto all’anno precedente. Secondo i dati, oggi, 6 adolescenti su 10 dichiarano di trascorrere, in media, più di 5 ore e fino a 10 ore al giorno connessi. Solo un anno fa il numero era di 3 su 10. Un ragazzo su 5 dichiara persino di essere sempre connesso. Crescono anche gli episodi di cyberbullismo, con il 59% dei ragazzi che ritiene si siano intensificati negli ultimi mesi, contro una quota del 20% dell’anno prima.

Le principali minacce arrivano dal web, sfruttando incertezze e debolezze psicologiche delle vittime. Clusit interviene sul tema illustrando i dati presentati di recente alla Commissione Difesa del Senato. Nel corso del 2020 oltre il 60% degli attacchi informatici ha visto l’uso del malware “semplice” e tecniche di phishing e social engineering. Oltre il 40% delle campagne tra febbraio e giugno 2020 ha sfruttato il tema Covid-19, facendo leva sull’incertezza globale e sui temi della pandemia.

Gabriele Faggioli, presidente Clusit
Gabriele Faggioli, presidente di Clusit

C’è ancora molto lavoro da fare su questo fronte, è il messaggio di Clusit, a partire dalla “prima alfabetizzazione”. Lo sottolinea Gabriele Faggioli, presidente dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, che dichiara: “La consapevolezza individuale in merito ai rischi cyber è ancora insufficiente. E’ necessario investire sulla formazione e sulla consapevolezza dei cittadini, a partire dai genitori ma anche i giovani e giovanissimi, sicuramente fin dalle scuole primarie. Creare una consapevolezza sui temi della sicurezza significa anche preparare professionalità specifiche in questo settore, per colmare una carenza che rischia di divenire strutturale. Anche per questo auspichiamo un programma formativo nazionale a lungo termine, teso a sviluppare e mantenere le competenze e le esperienze necessarie”.

Formazione, istituzioni al lavoro

Il Ministero dell’Istruzione risponde alla chiamata rafforzando l’impegno a regolamentare con più efficacia il contrasto alle minacce attraverso la formazione.

Safer Internet Day 2021 è l’occasione presentare le nuove linee guida del Governo per la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Tra gli obiettivi del programma 2021: la formazione del personale scolastico, la nomina e la formazione di almeno un referente per le attività di contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo per ogni autonomia scolastica, la promozione di un ruolo attivo degli studenti.

Lucia Azzolina, Ministra dell’Istruzione
Lucia Azzolina, Ministra dell’Istruzione, interviene al Safer Internet Day 2021

“Tra i principali compiti della scuola vi è quello di favorire l’acquisizione delle competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevoleinterviene aprendo i lavori Lucia Azzolina, Ministra dell’Istruzione -. Non possiamo ignorare il dilagare di fenomeni odiosi di violenze e aggressioni, verbali o psicologiche, come il bullismo e il cyberbullismo. Scuola e famiglia restino unite per contrastare un nemico comune. Una componente centrale nell’insegnamento dell’educazione civica, che abbiamo voluto introdurre, è costituita proprio dall’educazione alla cittadinanza digitale, perché i giovani non vanno lasciati soli di fronte a questi rischi”.

In rappresentanza delle istituzioni, partecipa all’evento anche il Comune di Milano che con il progetto STEMintheCity si pone l’obiettivo di continuare a diffondere un approccio sicuro agli ambienti digitali. A questo scopo, viene presentata la sperimentazione dell’app Convy School, dedicata alla prevenzione del fenomeno del cyberbullismo, presso il Civico Polo Scolastico Alessandro Manzoni di Milano. La nuova app consente in pratica di denunciare in forma anonima episodi di bullismo e cyberbullismo. Una soluzione tecnologica fondata su un’alleanza di ferro tra studenti, famiglie e personale scolastico, in grado di arginare le aggressioni e le violenze commesse sul web. 

Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano
Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano

“Bullismo e cyberbullismo sono problemi reali – dichiara Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano –. Rafforzare le competenze è essenziale. Scuole, amministrazioni locali e famiglie devono lavorare insieme per far crescere consapevolezza e proporre soluzioni concrete. La nostra App vuole essere uno strumento a supporto dei nostri ragazzi. Nel corso di quest’anno difficilissimo ci siamo resi conto di come non possiamo vivere senza la tecnologia. Ma come ogni strumento, anche il digitale va conosciuto perché non diventi per un pericolo o un motivo di isolamento. I nostri ragazzi sono nativi digitali ma non possiamo usare quest’alibi per non affiancarli nell’individuare i pericoli; trasferire loro consapevolezza è nostro compito e dovere”. 

Cesare Avenia, presidente di Confindustria Digitale
Cesare Avenia, presidente di Confindustria Digitale

Sul fronte delle competenze digitali, in Italia c’è ancora molto lavoro da fare. Concorda Cesare Avenia, presidente di Confindustria digitale“I genitori devono capire che lasciare un bambino solo di fronte a internet è come lasciarlo nella giungla senza dargli strumenti di sopravvivenza. Gli adulti devono abbandonare eventuali resistenze all’innovazione, rimboccarsi le maniche per formarsi e condividere con i più piccoli l’utilizzo delle tecnologie, aiutandoli ad acquisire consapevolezza sulle potenzialità e sui pericoli.  Solo recuperando questa carenza, i genitori potranno essere in grado di guidare e tutelare i più piccoli nella loro attività online”.

Cybersecurity, parola alle aziende digitali

Sdi 2021 vede coinvolti anche moltissimi protagonisti del digitale a fare da monito ad aziende e cittadini – i giovani in primis – sull’uso delle nuove tecnologie.

Microsoft diffonde per l’occasione i risultati dell’edizione 2021 Digital Civility Index che evidenzia come la civiltà online migliori in tutto il mondo. La ricerca analizza le attitudini e le percezioni degli adolescenti e degli adulti rispetto all’educazione civica digitale e alla sicurezza online in 32 Paesi, Italia inclusa. L’Italia migliora di 2 punti e si posiziona al 12esimo posto su 32 per l’esposizione ai rischi online. Tuttavia, se nel mondo questo miglioramento è trainato dai giovani, in Italia avviene invece il contrario: rispetto a un anno fa infatti diminuisce di 5 punti l’esposizione ai rischi online tra gli adulti mentre aumenta di 1 punto tra i teenager

Luca Lepore, corporate business development manager, South Europe di Cisco
Luca Lepore, corporate business development manager, South Europe di Cisco

Anche Cisco porta il proprio contributo per supportare i giovani a diventare i difensori del mondo digitale e invertire la tendenza. “Con gli strumenti giusti, i ragazzi possono diventare i difensori del loro e del nostro mondo digitale: con i loro comportamenti e la loro consapevolezza possono proteggere se stessi e contribuire a rendere più sicuri, accoglienti, attenti a privacy e protezione dei dati il web e i social media”. Interviene così Luca Lepore, corporate business development manager, South Europe di Cisco. L’impegno dell’azienda, si concretizza nella Cisco Networking Academy atta a formare in particolare i giovani sui temi della sicurezza informatica e del web con l’obiettivo di farne dei veri “ambasciatori” della sicurezza internet, capaci non solo di adottare comportamenti corretti, ma anche di coinvolgere coetanei, famiglie, coloro che incontrano nei mondi digitali in cui si muovono.

Morten Lehn, general manager Kaspersky Lab Italia
Morten Lehn, general manager di  Kaspersky Lab Italia

A suggerire alcune strategie di difesa interviene anche Morten Lehn, general manager Italy di Kaspersky. “Esiste ancora troppa poca consapevolezza in materia di sicurezza informatica – concorda -. Secondo un nostro studio, solo il 38% dei millennial italiani è consapevole di dover rafforzare le proprie competenze di sicurezza e il 43% dei giovani italiani pensa di essere troppo noioso per suscitare l’interesse di un criminale informatico. Questo atteggiamento può rivelarsi molto pericoloso se si tiene in considerazione il prezzo molto basso a cui vengono venduti i dati sensibili nel dark web. E l’uso improprio di informazioni sensibili è solo uno dei pericoli che potrebbe avere ripercussioni sulla privacy e sulla vita reale”.

Didier Schreiber, regional marketing director, Southern Europe di Zscaler
Didier Schreiber, regional marketing director, Southern Europe di Zscaler

Per Zscaler, l’evento vuole essere l’occasione per fare un appello a favore della segmentazione o isolamento delle diverse esigenze della rete nell’home office“Durante la pandemia, il tema della sicurezza di internet da casa ha assunto un significato completamente nuovo a cui è opportuno prestare maggiore attenzione – dichiara Didier Schreiber, regional marketing director, Southern Europe di Zscaler –. I singoli utenti e l’errore umano risultano l’anello più debole della catena di attacco. Il malware sta prendendo di mira il bisogno di informazioni che si è creato nell’attuale contesto e sfrutta la disattenzione degli utenti isolati in telelavoro: basta un clic per aprire la porta della rete aziendale al malware. Pertanto, la rete domestica assume anche un nuovo significato per la sicurezza aziendale”

In difesa dei bambini

Tra i bambini dai 6 ai 10 anni si registra una crescita del 34% nell’uso di smartphone: il 17% ha un account Tiktok, il 14% Youtube, il 9% Instagram. Il 7% dei bambini tra i 6 e i 10 anni trascorre più di 3 ore al giorno connesso a internet, il 64% dei giovani italiani tra gli 11 e 14 anni utilizza Tiktok, mentre il 60% usa anche Instagram. Sei ragazzi su 10 sono connessi senza controllo e 3 ragazzi su 10 accettano l’amicizia di persone che non conoscono.

I dati allarmanti sono quelli raccolti dal Moige – Movimento Italiano Genitori, associazione impegnata in ambito sociale ed educativo per la protezione dei minori presentati nel corso dell’evento.

Lisa Dolcini, Marketing Manager Trend Micro
Lisa Dolcini, head of marketing di Trend Micro Italia

A tutela dei più piccoli, Trend Micro aderisce all’iniziativa Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale dell’associazione. Il progetto si inserisce nel progetto Corporate Social Responsability di Trend Micro, Internet Safety For Kids And Family, che l’azienda promuove da anni per fornire ai ragazzi, alle famiglie e agli insegnanti gli strumenti necessari per essere cittadini digitali consapevoli. “Giovani e adolescenti sono particolarmente esposti ai rischi del web – dichiara Lisa Dolcini, head of marketing di Trend Micro Italia -.  Per questo vogliamo formare i cittadini digitali del futuro fornendo gli strumenti tecnologici e la preparazione per rendere il web un luogo sicuro dove potersi muovere in libertà e protetti. E’ quindi importante poter continuare a supportare le scuole per prenderci cura dei ragazzi e delle loro famiglie, perché la cybersecurity oggi riguarda tutti e a qualsiasi livello o età”.

“Ci sono molti modi per ridurre i rischi e utilizzare in modo sicuro le applicazioni del web, senza necessariamente vietarle del tutto – suggerisce il team Acronis Cyber Security, che a riguardo stila alcuni semplici ma importanti consigli ai genitori per allontanare i più piccoli dai pericoli della rete. Ovvero: proteggere i dati e le informazioni personali facendo sempre attenzione alle impostazioni della privacy e della sicurezza dei servizi utilizzati; configurare l’account come privato; pensare prima di postare; spiegare la funzione “segnala e blocca”; riconfigurare le impostazioni; dialogare con i figli riguardo alle tematiche in oggetto.

Yuhyun Park, fondatore del DQ Institute
Yuhyun Park, fondatore del DQ Institute

Nel corso del Safer Internet Day, il Gruppo Lego annuncia una nuova partnership con il DQ Institute, un’organizzazione di esperti a livello mondiale sulla cittadinanza digitale e la sicurezza online dei bambini. La partnership vede le due realtà collaborare per aiutare i bambini a sviluppare le competenze necessarie per prosperare nel mondo digitale attraverso una nuova esperienza di apprendimento interattiva che li aiuti ad essere consapevoli, sensibili e di supporto ai propri sentimenti e quelli altrui, ma anche bisogni e preoccupazioni online. 

Una ricerca Dqi dimostra infatti che i bambini con alti punteggi di intelligenza digitale (DQ) hanno meno probabilità di essere coinvolti in episodi di cyberbullismo“Noi ed il Gruppo Lego condividiamo la speranza che i bambini possano essere buoni cittadini digitali, che possano ridurre al minimo i rischi informatici e massimizzare il loro potenziale nel mondo digitale – commenta Yuhyun Park, fondatore del DQ Institute –Questo è il motivo per cui speriamo che l’esperienza ludica che progettiamo insieme contribuisca a responsabilizzare i bambini a rendere internet un posto migliore per loro in futuro.

Safer Internet Day 2021
Safer Internet Day 2021 

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