Il consiglio di amministrazione di Tim approva il piano strategico 2021-2023 presentato in questi giorni dall’amministratore delegato Luigi Gubitosi. Il piano, denominato Beyond Connectivity, si pone come obiettivo l’espansione dell’attività del gruppo oltre il business legato alla semplice offerta di connettività e vuole far leva sulla convergenza tra le diverse aree di business, senza ovviamente trascurare la crescita nel core-business tradizionale. Tre i pilastri fondativi: Noovle, Tim Vision e Fibercop.
Per quanto riguarda la connettività, Tim prosegue il percorso di efficientamento dei processi e sul fronte della copertura totale si pone l’obiettivo di “chiudere” il digital divide nel Paese. L’azienda è impegnata a portare la velocità oltre 1 gigabit grazie alla copertura con tecnologia Fiber to the home (Ftth). Fibercop – all’interno del piano di copertura del Paese attraverso la realizzazione della rete di accesso secondaria in fibra ottica – raggiungerà il 76% delle unità immobiliari delle aree grigie e nere entro il 2025 (e il 56% delle unità immobiliari tecniche a livello nazionale).
Al tempo stesso le reti Fttc (la fibra fino all’armadietto in strada) raggiungeranno il 93% delle famiglie con linea telefonica attiva entro il 2023 (la percentuale di famiglie raggiunte oggi è al 91%) a cui si aggiungono le coperture con tecnologia mobile, Fwa e satellitare.
Tim prevede che le prime tre regioni per le quali sarà annullato il digital divide sono, dopo la Puglia (completata nel 2020), il Friuli-Venezia Giulia entro il primo trimestre 2021 e la Lombardia successivamente.
Come riferimento omnicomprensivo, tuttavia, consigliamo sempre la verifica delle coperture sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico Bandaultralarga Italia. Per quanto riguarda il mobile, infine, continua l’ammodernamento della rete 4G e lo sviluppo del 5G con l’obiettivo di copertura nazionale 5G entro il 2025.
E’ in continua evoluzione l’espansione delle infrastrutture fisse, mobili, cloud e dei data center. Soprattutto Tim ha avviato importanti partnership con aziende leader a livello mondiale come Google nel cloud, Vodafone nelle torri di telefonia mobile, Kkr e Fastweb nello sviluppo della fibra ad altissima velocità. L’obiettivo di Tim nel mercato wholesale resta la protezione della quota di mercato nella copertura ultrabroadband. E l’azienda punta a cogliere le opportunità che derivano dai servizi non regolati, in linea con il precedente piano, offrendo anche agli altri operatori servizi oltre la connettività come i data center.
Tim Beyond Connectivity
Beyond Connectivity rappresenta tuttavia la parte forse più “innovativa” dei piani strategici per la scelta di far crescere i servizi adiacenti, oltre la connettività (i cui margini di guadagno tra l’altro sono ancora in diminuzione, ndr.) e si basa in buona parte sulle iniziative sviluppate negli ultimi anni.
Per quanto riguarda l’offerta business e Noovle, Tim propone soluzioni integrate per le Pmi e le grandi aziende. Nel portafoglio, oltre ai servizi Ict, spiccano quelli cloud e data center, grazie anche alla partnerhip strategica con Google Cloud, e al nuovo polo dedicato, Noovle, appunto, creato a questo scopo, come progetto cloud ed edge computing per l’Italia che fa leva sui data center del gruppo. Lo stesso modello sarà adottato per sviluppare nuove opportunità di business con Olivetti per IoT, Telsy nella cybersecurity e Sparkle per i servizi internazionali di connettività estesi anche in termini di portafoglio di servizi “beyond connectivity”.
In ambito invece decisamente consumer si inseriscono il piano di sviluppo di Tim Vision, per cui Tim vuole arricchire ulteriormente l’offerta aggregando i contenuti di intrattenimento e sport dei principali player del settore (es.: Disney, Netflix, Sky, Dazn, Amazon, Discovery). Torna il tema della convergenza sviluppato spingendo sui servizi adiacenti (tv, smart home, security) e quello della connettività per migliorare la customer experience. Bisogna però ricordare che senza ampiezza ed efficienza di banda ovunque, di fatto si perde anche una serie di possibilità di business.
Ultimo punto, sostenibilità e inclusione. Tim ha messo in campo una serie di azioni nell’ambito della governance Esg – oltre a quelle già pianificate – per implementare miglioramenti in ambito di impatto ambientale, economia circolare, inclusione digitale. Sono stati elevati i target al 2022 relativi al people engagement e sono stati introdotti obiettivi di gender equality e inclusione nella remunerazione del management. Per l’ambiente, l’azienda prevede di incrementare le azioni per l’efficientamento energetico e la riduzione delle emissioni al 2025 e conferma la carbon neutrality entro il 2030.
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