Gli analisti di Idc stimano che nei prossimi anni verranno generati 175 miliardi di terabyte di dati, una cifra in verità che cresce ogni anno che viene riprese, vanificando le previsioni precedenti. Il 60% di questi dati verrà creato dalle aziende ed oltre la metà di essi sarà ospitata nel public cloud, con gli utenti pronti ad interagire con le informazioni con una frequenza molto più elevata rispetto a quella attuale.
Solo nel corso di quest’anno Forrester prevede che il mercato globale delle infrastrutture di cloud pubblico crescerà del 35% (per un valore complessivo di 120 miliardi di dollari quest’anno), con un incremento di circa 7 miliardi di dollari rispetto alle precedenti previsioni. Mentre secondo Gartner, il solo mercato SaaS crescerà di circa il 16% (per un valore di 117,8 miliardi di dollari) e quello PaaS del 26,6 % (per circa 55,5 miliardi). Per questo il modo in cui saranno archiviati, protetti ed utilizzati i dati è un tassello fondamentale nelle strategie aziendali, proprio tenendo conto che quello verso il cloud è un percorso e di fatto le scelte “ibride” saranno dominanti.

Nei più recenti contributi abbiamo ripercorso la strategia di NetApp ed il contesto in cui ci muoviamo e messo a fuoco i passi avanti nello sviluppo tecnologico dell’offerta. L’azienda in questo scenario proiettato al cloud ha sviluppato suite di prodotti e servizi cloud e ha portato le funzionalità innovative di gestione dati per lo storage presenti in ONTAP, all’interno dei più importanti Hyperscaler (Azure, Google Cloud e AWS).

Per esempio NetApp Cloud Volumes Ontap è il servizio per la gestione avanzata di dati e workload, per ottimizzare l’archiviazione cloud, migliorare le prestazioni, assicurare protezione, facile da gestire attraverso NetApp Cloud Manager che permette di tenere a vista in un unico riquadro tutte le istanze di tutta l‘infrastruttura ibrida (in cloud e on-premise).

E con Cloud Volumes Services, l’azienda offre una soluzione di cloud storage completamente gestita per un pubblico ancora più ampio (non solo per gli amministratori storage già familiari con NetApp) ed esigente a supporto di carichi di lavoro dove la garanzia di velocità e bassa latenza sono fondamentali. Anche in questo caso è possibile scegliere fra i principali Hyperscaler semplificando la movimentazione dei dati, l’esecuzione e la gestione delle applicazioni e la protezione di applicazioni e informazioni. Di fatto si assiste e si osserva un picco significativo nelle migrazioni dei carichi di lavoro principali nel cloud. Non si tratta di semplici migrazioni dei workload nel cloud, ma dell’utilizzo del cloud come strumento per innovare.

Una visione olistica

La coerenza dell’approccio di NetApp nel consentire la gestione dei carichi e delle risorse storage on-premise, come in cloud, anche negli ambienti multicloud complessi, ed oggi in quelli containerizzati, rappresenta il vero punto di forza della proposizione che è del tutto cloud-agnostica. Che si desideri abilitare l’utilizzo delle applicazioni in cloud, o disporre di un ambiente comune per gestirle e per gestire quelle Cloud native, la tecnologia di archiviazione robusta, sicura e stabile è la stessa. E NetApp si propone come il “primo consulente” affianco ai clienti per aiutarli a sviluppare il Data Fabric.

L’azienda offre da una parte le soluzioni necessarie di archiviazione così come un set completo di funzionalità di gestione dei dati, per garantirne l’integrità, la conformità, la protezione, sulla scorta di un sistema centralizzato di controllo (NetApp Cloud Manager appunto) e di una piattaforma di analisi con l’intelligenza necessaria per il monitoraggio dell’infrastruttura IT on-premise come nel cloud (NetApp Cloud Insights). I clienti NetApp hanno accesso infatti a una serie di importante di servizi integrati collegabili a risorse e applicazioni nel cloud pubblico. Per esempio, per la protezione dei dati NetApp Cloud Backup Service, per audit e conformità NetApp Cloud Compliance, per dati e gestione degli ambienti cloud kubernetes nativa Astra, tutti integrati in un unico strumento.

NetApp Astra, le applicazioni Kubernetes gestite su ogni cloud

In uno scenario proiettato oggi verso lo sviluppo delle applicazioni native in cloud, basato su container e microservizi, Astra rappresenta un tassello cardine all’interno della proposizione NetApp. Di fatto è una piattaforma SaaS gestita, che offre un servizio di gestione dei dati in grado di riconoscere la natura delle applicazioni (automaticamente individua le applicazioni nei cluster K8) e gestire, proteggere, spostare i workload basati su Kubernetes tra i cloud pubblici, come on-premise. Può essere considerato il metodo migliore per gestire l’intero ciclo di vita delle applicazioni Kubernetes sui diversi cloud e automatizzare backup/ripristino/migrazione di dati e applicazioni da un cluster Kubernetes ad un altro ambiente multicloud. 

Comprende funzionalità di data protection, disaster recovery, e permette la migrazione dei workload Kubernetes facendo leva sulle caratteristiche vantaggiose chiave della proposizione di NetApp (riguardo per esempio a snapshot, backup, repliche e clonazione).

NetApp Astra
NetApp Astra

Significa, per esempio, in caso di corruzione dei dati, e sulla base di una consolle unificata, ripristinare nel modo corretto e veloce applicazioni e dati associati in base al più recente “snapshot” valido, all’interno del medesimo cluster Kubernetes; eseguire un backup completo dell’applicazione e del suo “stato” utilizzabile per ripristinare applicazione e dati (con la crittografia delle informazioni in base alla configurazione di protezione desiderata) in un cluster Kubernetes a scelta, in soddisfazione dei diversi casi d’uso.  E permette di migrare le applicazioni tra cluster e cloud come di creare veri e propri cloni delle applicazioni, quando serve.

Astra viene proposto come servizio del tutto gestito, aggiornato con le funzionalità più recenti, sempre attivo. Offre un accesso scalabile dalle applicazioni più piccole fino ai workload più impegnativi, lasciando la piena portabilità dei dati sulla base delle scelte Kubernetes dei clienti. Soprattutto, con Astra, la gestione delle applicazioni non richiede conoscenze dell’infrastruttura particolarmente approfondite: significa che tutti i membri del team DevOps sono in grado di gestire applicazioni e dati. 

Di fatto la piattaforma NetApp ottimizza le infrastrutture necessarie alle applicazioni dal punto di vista degli economics, come delle prestazioni attraverso volume shaping, compressione dei dati e deduplica, e sempre già in fase di execution. Ciò può ridurre i costi complessivi del cloud fino al 90%.

Non meno importante, infine, la proposizione relativa ai servizi di Virtual Desktop per risolvere la complessità della distribuzione e della gestione dei desktop virtuali. NetApp Virtual Desktop Service è offerto come servizio software flessibile di gestione della componente VDI, sulla scelta cloud preferita; semplifica la messa in opera dei progetti e riduce il tempo di distribuzione dei progetti. La gestione poi dell’infrastruttura virtuale è del tutto automatizzata con set di strumenti e policy intelligenti per il continuo aggiornamento degli spazi di lavoro, mentre con le soluzioni NetApp SaaS Backup è possibile proteggere i dati Microsoft 365.

E’ evidente, analizzando la proposizione nel suo complesso, come oggi NetApp non sia più solo un’azienda che propone storage, ma di fatto e soprattutto un’azienda software basata sul cloud e che mette i dati al centro. Aiuta i clienti a valorizzare i dati, garantendo la loro protezione e archiviazione in tutti gli ambienti e su qualsiasi cloud, lasciando agli utenti il controllo completo per distribuire i carichi di lavoro più impegnativi in modo flessibile ma anche nel modo più semplice sulla base dell’automazione, delle funzionalità di thin provisioning, tiering, deduplica, in modo da consentire il risparmio effettivo sui costi e rendere il cloud vantaggioso.

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