La Posta Elettronica Certificata ha acquisito nel tempo un ruolo trainante tra le tecnologie digitali, dando vita ad un sistema di comunicazione che migliora e ottimizza le interazioni digitali di milioni di utenti italiani. Sono infatti oltre 13,9 milioni le caselle Pec attive a fine 2021, numero in costante crescita. A favorire questo trend, la capacità della Pec di incentivare il processo di dematerializzazione documentale, l’abbandono della carta, il risparmio di tempo e la riduzione degli spostamenti, e conseguentemente dell’inquinamento. Si tratta dunque di uno strumento ormai essenziale per rispondere al balzo tecnologico della digitalizzazione, anche in linea con gli obiettivi del Pnrr.
A conferma dell’efficacia di questo strumento, l’Europa riconosce la Pec come un modello strategico per l’evoluzione dell’ecosistema digitale comunitario confermando al nostro Paese un ruolo chiave nei trust services.
Agid e i gestori di Posta Elettronica Certificata riuniti in Assocertificatori annunciano infatti che, grazie anche all’azione trainante del nostro paese, si conclude il processo di definizione e pubblicazione del nuovo standard Etsi (European Telecommunications Standards Institute) che rende effettiva l’interoperabilità a livello europeo dei sistemi di e-delivery qualificato in conformità con il Regolamento eIDAS, basato sull’utilizzo del protocollo di trasporto Rem. Avviato nel 2019 da Agid, l’iter è arrivato all’approvazione definitiva senza alcun voto contrario o revisioni e in anticipo rispetto alle tempistiche originariamente previste.
In pratica, il nuovo standard definisce gli elementi chiave di un’interfaccia tecnologica condivisa (Csi – Common Service Interface) che consente il dialogo sicuro tra i gestori di servizi di recapito qualificato e, di conseguenza, anche quello tra cittadini e imprese e enti governativi degli stati membri. Vengono così certificate le identità dei possessori di un indirizzo di posta certificata, ovunque risiedano nell’unione europea, l’integrità del contenuto, la data e l’ora d’invio e ricezione dei messaggi. La Pec evolve così in un sistema di recapito elettronico certificato qualificato utilizzabile anche a livello europeo per lo scambio sicuro di comunicazioni elettroniche dotate di valore probatorio.
![Francesco Tortorelli, head of Public Administration and Supervision Director di AGID](https://inno3.it/wp-content/uploads/2020/03/Francesco-Tortorelli-quadra.jpg)
“Il processo di standardizzazione ottenuto è di grande valore per l’Europa – dichiara Francesco Tortorelli, direttore responsabile della Direzione Pubblica amministrazione e vigilanza di Agid –. Consente, infatti, grazie all’interoperabilità, di ottenere soluzioni di mercato a livello europeo liberamente usabili ed integrabili nei processi digitali di PA e privati, garantendo a ciascuno l’indipendenza sulle singole applicazioni. Il metodo di lavoro utilizzato di dialogo ed apertura ha creato anche una comunità distribuita di tecnici, che potranno nel futuro mantenere aggiornato lo standard”.
![Carmine Auletta, Infocert](https://inno3.it/wp-content/uploads/2021/03/Carmine-Auletta-Infocert.jpg)
“L’Italia ha rappresentato il cuore pulsante di questa importante iniziativa, al cui servizio ha messo la sua riconosciuta competenza nella Posta Elettronica Certificata, un modello apprezzato in tutta Europa – commenta Carmine Auletta, presidente di Assocertificatori –. Il contributo di tutti i gestori italiani coinvolti è risultato determinante non solo per l’elevato livello di professionalità e impegno fornito, ma anche per lo spirito collaborativo e la capacità di fare squadra per il raggiungimento di questo traguardo. È una pietra miliare nell’evoluzione dell’ecosistema digitale comunitario e conferma la leadership del nostro Paese nella trasformazione digitale e nei trust services”.
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