Farmindustria è l’associazione delle imprese del farmaco aderente a Confindustria e ad oggi conta circa 200 aziende associate tra le imprese operanti in Italia. L’ottimizzazione della filiera logistica è oggi un punto di attenzione per tutte le aziende associate che presentano diversi livelli di maturità. Non mancano eccellenze nell’utilizzo di soluzioni digitali per la produzioni e la logistica del farmaco. Ma le sfide sono ancora tante per garantire integrità e qualità del prodotto traportato fino all’ultimo miglio. Ne parliamo con Luca Paoles, Ufficio Organizzazione Regionale, Procedure Amministrative e Distribuzione di Farmindustria.

Quali sono le principali attività che Farmindustria ritiene possano essere strumentali all’ottimizzazione della filiera logistica end-to-end delle aziende farmaceutiche associate?

In ambito farmaceutico, la supply chain potrebbe godere di ampi margini di ottimizzazione nella logistica dell’ultimo miglio, quella cioè che fa riferimento ai rifornimenti delle farmacie territoriali. Certo è che la distribuzione del farmaco nell’ultimo miglio presenta una serie di insidie ed incognite che fanno riferimento alla gestione operativa, ai vincoli normativi e al rincaro di alcune voci di costo come, ad esempio, al carburante.

Luca Paoles, Ufficio Organizzazione Regionale, Procedure Amministrative e Distribuzione di Farmindustria
Luca Paoles, Ufficio Organizzazione Regionale, Procedure Amministrative e Distribuzione di Farmindustria

In ambito operativo, uno dei punti di maggiore attenzione è legato all’integrità del prodottoParlando di medicinali bisogna infatti garantire la qualità e l’integrità dei prodotti trasportati, cosa che innesca l’esigenza di un alto livello di monitoraggio della catena end-to-end che coinvolge diversi attori e, di conseguenza, richiede una forte integrazione informativa tra gli stessi. Giusto per portare un esempio pratico, la catena del freddo deve essere controllata e sicura. E’ necessario cioè avere la certezza che il farmaco, prima di raggiungere il paziente, sia protetto da fattori imprevisti che potrebbero inficiarne la conservazione. Il tema della qualità e dell’integrità assumerà una valenza ancora più importante e significativa se l’attuale trend di valorizzazione del ruolo delle farmacie verrà confermato – in linea con la promozione dell’assistenza territoriale – con lo spostamento sul territorio di farmaci più delicati da movimentare.

Infine, vi è un altro punto di cruciale importanza che non può essere dimenticato. Al momento, infatti, la filiera dell’ultimo miglio deve fare i conti con un’ulteriore delicatezza legata al numero ridottissimo dei player specializzati nell’ambito e su questa specifica tematica.

Quali sono gli impatti dell’innovazione digitale sulla evoluzione di competenze e organizzazione nella supply chain del settore farmaceutico?

Il digitale rappresenta sicuramente una leva fondamentale per ottimizzare i processi delle aziende farmaceutiche. Chiaramente la maturità con cui viene adottato dalle aziende è diversificata.

Quello che però è possibile affermare è che, all’interno del settore esistono delle eccellenze che possono vantare case study di riferimento per l’innovatività delle applicazioni digitali. La digital transformation in ambito farmaceutico indirizza i processi di queste aziende a 360°. Vengono cioè interessati sia i processi interni, come la produzione, la distribuzione e l’archiviazione documentale, che quelli esterni. In particolare, il digitale fa leva sull’ottimizzazione delle aree di maggiore interesse: le vendite, gli acquisti, il marketing e il customer service. Infine il supporto delle soluzioni digitali interessa anche la formazione e il coinvolgimento dei propri dipendenti, collaboratori e fornitori. 

Più nel dettaglio, per quanto riguarda la componente maggiormente legata alla produzione, giocano un ruolo rilevante le soluzioni IoT e la sensoristica. I dati generati sulle linee di produzione possono essere in seguito analizzati attraverso sistemi predittivi sempre più precisi e dinamici, basati su intelligenza artificiale e machine learning. Come obiettivi in ambito produttivo, le aziende puntano a una riduzione dei costi e ad implementare una innovazione data-driven

In ambito ricerca e sviluppo, la digitalizzazione sta avendo un ruolo sempre più importante e “disruptive”.  In quest’ambito gioca un ruolo rilevante l’integrazione dei sistemi di collaboration che consentono il dialogo tra le industrie e i centri di ricerca disseminati in diversi Paesi. La riprova dell’importanza di una maggiore integrazione tra i soggetti della filiera è stata evidente nella produzione dei vaccini Covid dove la rete collaborativa ha giocato un ruolo di fondamentale importanza.

Come già accennato, il digitale ricopre un ruolo rilevante anche per la rete di farmacie sul territorio. Non solo per la distribuzione nell’ultimo miglio ma anche nella digitalizzazione dei processi documentali, di quelli amministrativi oltre che garantire una comunicazione più efficiente e trasparente tra tutti gli attori coinvolti. 

Infine, l’evoluzione tecnologica interessa anche i pazienti che sono sempre più interessati a soluzioni informatiche che possono permettere il monitoring a distanza delle loro condizioni di salute e l’aderenza alla terapia.

Efficienza, integrazione, reattività e sicurezza sono fattori all’ordine del giorno nelle supply chain farmaceutiche. A che livello sono le aziende del settore nell’affrontare le criticità legate alla distribuzione dei medicinali? Quali le principali tendenze future?

Uno degli aspetti critici che sono emersi in questo periodo pandemico fa riferimento alla resilienza delle catene di approvvigionamento e di distribuzioneIn tal senso, l’Unione Europea sta cercando di mitigare l’eccessiva dipendenza delle produzioni farmaceutiche dai paesi asiatici ricorrendo alla diversificazione delle catene di produzione e di approvvigionamento e promuovendo gli investimenti produttivi all’interno dell’Unione (reshoring).

L’idea di fondo è quella di incoraggiare le multinazionali del farmaco a produrre in Europa al fine di raggiungere un’indipendenza e un rafforzamento interno a livello sanitario. Da questo punto di vista, un ruolo centrale potrà essere giocato dall’Agenzia europea per i Medicinali (Ema).

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