Con 71 miliardi di euro, il digital retail è il primo driver dell’economia italiana avendo contribuito per oltre il 40% alla crescita di fatturato totale delle attività economiche del Paese nel quinquennio 2016-2020, con il coinvolgimento di oltre 723mila imprese (Fonte: Netcomm-The European House-Ambrosetti). L’evoluzione in ottica digitale e l’e-commerce sono di fatto le leve di sviluppo del retail, necessarie per abilitare una modernizzazione ormai imprescindibile per il sistema Paese.
Questi i temi discussi nel corso del Netcomm Forum 2023, l’evento che come ogni anno si immerge nel mercato retail per verificarne le evoluzioni in ottica digital. “In uno scenario competitivo che evolve in modo repentino e in cui l’esperienza di acquisto e le relazioni tra brand e consumatori sono sempre più multicanale, le aziende devono poter cogliere le opportunità che derivano da questa trasformazione, abilitate dalle tecnologie di artificial intelligence, blockchain, realtà aumentata, metaversi e Nft”, dichiara Roberto Liscia, presidente di Netcomm rifacendosi al titolo della due giorni, “The extended retail: dai metaversi allo space commerce”.
Il settore retail si muove oggi su territori inesplorati, con cambiamenti che si sono intensificati negli ultimissimi anni e lo faranno sempre più nel prossimo futuro. Attraverso il Manifesto per l’e-commerce, Netcomm condivide nel corso del forum alcuni dei principali elementi ritenuti essenziali per cogliere le opportunità di una trasformazione digitale del comparto. Un mercato particolarmente promettente se si pensa che l’indice di penetrazione dell’e-commerce, ossia la quota degli acquisti online sul totale retail, è pari al 12% e che il numero di acquirenti online è di 33 milioni nel primo trimestre del 2023 (Fonte: Osservatorio Netcomm Netretail, 2023).
Retail, le leve della crescita per Netcomm
In un digital retail che occupa in Italia circa 378mila lavoratori (il secondo settore italiano in termini di incremento di occupazione negli ultimi cinque anni), le competenze sono un elemento fondamentale. Per sostenerle, sono necessarie politiche di investimento che supportino l’accrescimento delle skill digitali delle imprese, ma anche di imprenditori, manager, lavoratori, giovani laureati e diplomati. Serve individuare iniziative di formazione specifiche per il settore digitale, anche al fine di facilitare la mobilità intersettoriale all’interno delle imprese, e creare centri di eccellenza e di supporto alle imprese rafforzando i progetti già in essere per facilitare la transizione digitale delle Pmi.
Per permettere l’integrazione tra i grandi player del commercio elettronico e i piccoli negozianti, mettendo questi ultimi nelle condizioni di raggiungere i clienti residenti nelle zone limitrofe, va inoltre sostenuto il proximity commerce, si sottolinea. Vanno cioè facilitate le realtà che hanno intrapreso o che vogliono intraprendere questo processo di cambiamento, attraverso incentivi volti all’adozione delle soluzioni tecnologiche per operare correttamente, oltre a finanziamenti per sostenere corsi di formazione e aggiornamento, affinché il processo di cambiamento sia strutturale e definitivo.
Una direttrice chiave del manifesto di Netcomm guarda alla valorizzazione del made in Italy attraverso il digitale, in tutti i campi, dal patrimonio artistico, culturale, artigianale, paesaggistico, alle eccellenze enogastronomiche e produttive nazionali, promuovendo il turismo internazionale e il suo valore aggiunto per il territorio, grazie anche alla collaborazione con le online travel agencies (Ota). Fondamentale per il settore è anche facilitare e incentivare la creazione dei piccoli “Mall digitali locali”, consorziando le imprese artigianali e del commercio con la nascita di poli locali di offerta in grado di servire sia la domanda di prossimità che l’export delle eccellenze a livello internazionale. Reinterpretare il modello dei distretti industriali ha già permesso all’Italia di crescere negli ultimi anni, promuovendo la nascita di distretti digitali che non vedono più nella sola prossimità il catalizzatore aggregante, ma anche la complementarità di prodotti e servizi. Si sottolinea anche l’esigenza di creare nuovi modelli di logistica e di intermodalità, sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale che possano garantire anche in termini di efficientamento del servizio piena coerenza con i centri urbani.
Trasversale a tutti questi fattori è il sostegno allo sviluppo dei pagamenti digitali anche attraverso campagne di sensibilizzazione e formazione sulle caratteristiche dei vari servizi di pagamento per creare una nuova consapevolezza nel consumatore. In questo contesto, il Delivery Index di Netcomm, realizzato in collaborazione con Poste Italiane, vuole essere uno strumento che porta valore al mercato, aiutando le imprese a superare la difficoltà di trovare informazioni in tempo reale. Si tratta infatti di una nuova soluzione per il monitoraggio dei numeri dell’e-commerce e l’analisi delle esigenze dei consumatori, con misurazioni mensili del livello di spedizioni e altri indicatori realizzativi che riguardano la domanda, i bisogni e i comportamenti di chi acquista online. “La ripresa dei viaggi, la digitalizzazione del denaro, il miglioramento della user experience, l’omnicanalità e altri trend stanno facendo crescere l’e-commerce in Italia tanto da raddoppiare in termini volumi rispetto al 2019”, interviene Luca Corti, vice president Business Development di Mastercard che grazie ai suoi dati transazionali aggregati e anonimizzati, ha una prospettiva privilegiata sui macro trend e sui comportamenti dei consumatore.
Perché il consumatore è ovviamente al centro delle strategie aziendali, da conoscere sempre meglio per migliorare per offrire una customer journey omnicanale e personalizzata, che arricchisca l’esperienza cliente. Con questo obiettivo, si ribadisce l’importanza di facilitare gli investimenti nelle tecnologie di artificial intelligence, big data, blockchain, realtà aumentata e virtuale. Il Netcomm Space è uno spazio che mira a questo obiettivo e che nell’ambito dell’evento è dedicato all’approfondimento dei trend digitali che impattano lo scenario globale.
L’internazionalizzazione è un tema ricorrente in questa edizione del Netcomm Forum, dove si parla di incentivare le iniziative per incanalare l’offerta del made in Italy sui marketplace internazionali (ad oggi oltre 400), sostenendo il finanziamento di nuove figure di export digitale e promuovendo l’integrazione con i marketplace internazionali. Protagonisti in questo contesto sono alcuni esponenti dell’ecosistema, come Ecommerce Europe, realtà che rappresenta le associazioni del commercio digitale in 23 Paesi europei, inclusa l’Italia. “In ambito e-commerce, temi come la definizione dei prezzi, l’artificial intelligence o la gestione dei dati, che la Commissione e il Parlamento Europeo stanno già discutendo, sono cruciali per arrivare a decisioni che non possono non essere condivise con le associazioni degli operatori del mercato”, dichiara Luca Cassetti, segretario generale Ecommerce Europe, sottolineando l’importanza di fare sistema e di far sentire la propria voce in Europa, dove si prendono decisioni che modelleranno il futuro di tutto il mercato.
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