Il mercato della sanità digitale nel 2022 ha registrato un valore complessivo di 3,8 miliardi di euro con una crescita del 7,2%. Nel 2023 potrebbe superare i 5 miliardi di euro con trend positivo delle principali regioni italiane.

Quanto ha investito l’Emilia? Ne parliamo con Marco Foracchia, direttore sistemi informativi Irccs Azienda Usl – Reggio Emilia e vice presidente Aisis – Associazione Italiana Sistemi Informativi in Sanità.
 “Il 2023 è stato un anno di forti investimenti legati al Pnrr ma è stato un anno anche un po’ falsato, perché seguirà un rallentamento degli investimenti dopo il picco iniziale: si entrerà in una fase esecutiva nei prossimi anni con una ridotta potenza di spesa delle varie strutture”. Non tutte in marcia allo stesso passo, con gap tecnologici evidenti tra realtà avanzate pronte ad adottare le ultime tecnologie di frontiera (già alla seconda o terza generazione di innovazione) e realtà molto conservatrici che devono ancora ristrutturare i sistemi di base. 

Tra le criticità – oltre a gestire i “progetti di copertura dei buchi del passato per rifare sistemi legacy dei primi anni 2000” – i progetti per portare la medicina sul territorio. “Abbiamo investito tanto in ospedale negli anni passati ora dobbiamo andare fuori, sul territorio, e potenziare elementi come la telemedicina prima sottotono che ora trovano il contesto tecnologico giusto per attecchire. L’ospedale era la nostra confort zone, ora abbiamo la sfida di affrontare un territorio inesplorato per portare la sanità a casa del paziente”.

Il lavoro fatto sul fascicolo sanitario elettronico (“godiamo di una esperienza ricca, il 92% della documentazione è nel fascicolo”) ora sarà spunto per ripartire verso la transizione di fascicolo sanitario con una visione nazionale che porterà a rivedere aspetti tecnici e modalità di lavoro adottate ad oggi.

Nella videointervista – raccolta al Digital Health Summit 2023 – maggiori dettagli.

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