“Ida punta a posizionare l’Italia come leader nell’infrastruttura digitale in Europa, sostenendo l’economia e la transizione digitale, sfruttando la crescita del mercato e collaborando con tutti gli stakeholder per creare un quadro normativo chiaro, sostenibile e attrattivo per gli investimenti futuri, assicurando sicurezza energetica, efficienza, sostenibilità e valorizzando competenze locali”. E’ riaffermando questa strategia che Sherif Rizkalla, presidente di Ida, apre a Milano, di fronte a 300 professionisti, “Forward 2025”, l’appuntamento di riferimento del settore dei data center in Italia.

Si tratta della seconda edizione dell’evento di fine anno, dalla costituzione nel 2023, dell’Associazione Italiana Datacenter, che riunisce i principali attori dell’ecosistema, con l’obiettivo di rappresentare il settore, favorire uno sviluppo più strutturato del digitale sulla leva dell’innovazione, della collaborazione e di un sempre maggior numero di attori in Italia. Tutto questo, accompagnato da un forte commitment sulla sostenibilità. 

Sherif Rizkalla, presidente di Ida
Ida-Associazione Italiana Datacenter “Forward 2025”  Sherif Rizkalla, presidente di Ida

Data center, cresce l’ecosistema

Nel corso di Forward 2025, Ida presenta lo scenario d’azione, le sfide e le strategie che stanno orientando e migliorando l’incisività dei progetti avviati dall’associazione. 

Dalla fotografia del macro-scenario scattata dall’associazione, risalta la crescita esponenziale del comparto dei data center, con un’espansione globale del 16% e investimenti stimati di 15 miliardi di euro per il nostro Paese.

“Il settore dei data center è un volano per l’occupazione e per l’economia, sia nazionale che lombarda – dichiara commentando il trend Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia -. La regione è capofila in Italia nell’approvazione delle linee guida per fornire alle amministrazioni locali gli strumenti per gestire al meglio le richieste degli operatori economici, dando priorità al recupero dei siti inattivi o da rigenerare”, spiega Fontana. “In Italia gli investimenti del comparto raggiungeranno i 7,8 miliardi entro il 2028, con un potente effetto moltiplicatore per l’economia ed effetti importanti anche per il miglioramento dell’assistenza sanitaria e dell’integrazione fra pubblico e privato nella gestione dei pazienti”. 

L’urgenza di normare il settore

In questo contesto, la mancanza di norme rende più lunghi e complicati gli investimenti del settore. Serve pertanto una classificazione chiara, un quadro snello che consenta di portare avanti in parallelo l’iter urbanistico e quello ambientale, con tempi certi e scadenze prefissate per i provvedimenti. Lo aveva recentemente dichiarato Rizkalla ne Il Post, affermando: “Stiamo spingendo con le istituzioni per avere un quadro normativo semplice, veloce e trasparente. Ora è lasciato tutto all’interpretazione dei singoli comuni”.

Un nuovo passo verso la regolamentazione del settore, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, dovrebbe arrivare già questo mese, poiché i data center italiani, attualmente considerati semplici edifici industriali, avranno per la prima volta un codice Ateco specifico che identificando l’attività economica dell’impresa dovrebbe semplificare l’iter per ottenere i permessi dai Comuni. Nel corso dell’anno, sarebbe inoltre previsto l’arrivo della prima legge nazionale dedicata a queste infrastrutture. “Questo codice Ateco, definito con l’Istat e in accordo con l’Unione Europea, per la prima volta andrà a rappresentare la gran parte delle attività che porta avanti un data center – aveva affermato al quotidiano Rizkalla –. Non viene infatti ancora riconosciuta l’attività immobiliare, dallo scouting di terreni alla due diligence, alla ricerca dell’energia per l’allacciamento alla rete. Ma crediamo che lo step finale arriverà con la legge nazionale, che scaturirà dalle proposte in discussione”.

Lavorando in questa direzione, normative, energia e talenti sono dunque i tre pillar su cui Ida si concentra per raggiungere i propri obiettivi, sottolinea il presidente di Ida. “All’Italia spetterà un ruolo sempre più centrale nello sviluppo delle infrastrutture tecnologiche per la gestione e il traffico dati nell’area mediterranea, soprattutto in risposta alle esigenze imposte dall’AI”, sottolinea. In primo piano, infatti, il ruolo chiave delle nuove tecnologie per nuovi standard di sostenibilità, e l’esigenza di ottimizzare colocation, cloud, AI e i loro impatti sulle attività di sviluppo, costruzione, design e operation.

Sostenibilità ambientale dei data center

Lo sviluppo sostenuto dell’intelligenza artificiale e dell’high performance computing sono fra i fattori alla base di un’economia sempre più energivora. La ricerca tecnologica su fusione e fissione nucleare promossa dal governo e lo sviluppo allo studio di mini-reattori possono dare un nuovo impulso alla decarbonizzazione, è il pensiero condiviso. Secondo cui, l’ultimo Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) dimostra la convenienza energetica ed economica derivante da una quota di energia di produzione nucleare, in sinergia e a supporto delle altre fonti rinnovabili, che potrebbe portare a circa 8 GW di potenza installata al 2050 (11% della produzione nazionale).

“La produzione e l’utilizzo di energia rappresentano oltre il 75% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE, che mira a raggiungere la neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050 – evidenzia a questo proposito Alessandro Dodaro, direttore Dipartimento Nucleare Enea, ecco perché il mix energetico ideale dovrebbe tendere nel più breve tempo possibile ad una produzione di energia da fonte rinnovabile superiore al 50% del nostro fabbisogno nazionale, con un netto aumento rispetto all’attuale 30%, in linea con gli obiettivi del green deal per la transizione energetica pulita”.

Alessandro Dodaro, direttore Dipartimento Nucleare Enea
Ida-Associazione Italiana Datacenter “Forward 2025” – Alessandro Dodaro, direttore Dipartimento Nucleare di Enea

In questo contesto, anche attraverso l’adesione al Climate Neutral Data Center Pact nel 2023, Ida si propone di rafforzare l’impegno a promuovere lo sviluppo sostenibile della trasformazione digitale, sensibilizzando tutti i data center e technology provider che fanno parte dell’associazione a implementare una catena del valore basata sui principi dell’economia circolare.

Ida al lavoro per attrarre talenti

La strategia di sviluppo dei talenti è confermata dal forte impegno dell’associazione con la realizzazione di svariati progetti nel corso del 2024 e di quelli in programma per il 2025.

Lo scorso anno, i gruppi di lavoro di Ida hanno dato vita all’Open Day Data Center per le scuole, a seminari tematici per i professionisti, al Proptech Day, che ha consolidato la sinergia dell’associazione con il Politecnico di Milano, i Lab Data Center. Realizzati anche diversi white paper sui temi di maggior attualità per il settore, come l’inquadramento urbanistico dei data center in Italia o il processo autorizzativo per loro costruzione e avvio. Tra le attività divulgative, 001 Missione Data Center, una serie basata sul fumetto che si propone di raccontare al grande pubblico il mondo dei data center.

Per il 2025, Ida ha già in programma il Data Center Talent Scholarship, il roadshow per le scuole Learning Lab e Milan Run Challenge.

Ida “Forward 2025” 
Ida-Associazione Italiana Datacenter “Forward 2025” 

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