Alla ricerca di efficienza e fiduciose nei vantaggi offerte dalla tecnologia per riuscire a rimanere operative, nei mesi dell’emergenza non sono poche le aziende che hanno deciso di attivarsi accelerando i progetti di trasformazione digitale per acquisire l’agilità necessaria a restare competitive.
Alla base della revisione dei processi e dei modelli di business le tecnologie di hybrid cloud si sono rivelate vitali per il successo dei progetti.

Bene lo evidenzia la ricerca Hybrid Cloud Report 2021 di Ntt che ha coinvolto 950 decision maker (9,3% C-Suite; 57,6% manager; 33,2% personale che riporta direttamente al board, di grandi aziende tra i 1.000 e oltre 50mila dipendenti, operative in 14 diversi verticali in 13 Paesi) da cui emerge come la tecnologia, nella criticità, abbia rappresentato un’àncora di salvezza per oltre il 90% delle aziende europee, spingendo le organizzazioni a sfruttarla come non è mai stato fatto in precedenza.

Soprattutto, i numeri mettono in luce l’orientamento positivo verso il cloud ibrido ed il riconoscimento dei relativi benefici (il 62,2% delle aziende europee sta già utilizzando l’hybrid cloud), e le intenzioni ad utilizzare questa architettura per il futuro. Con oltre il 31% delle aziende europee che prevede di implementare una soluzione ibrida da qui a massimo 24 mesi.
Le aziende, sia chiaro, anche prima della pandemia avevano intrapreso percorsi di trasformazione digitale, ma solo nell’emergenza hanno potuto verificare sul campo la propria effettiva agilità e resilienza, la capacità di sfruttare le architetture per affrontare le criticità reali, l’effettiva sicurezza della rete utilizzata e le relative difficoltà nell’adattarsi a nuove modalità operative.

Gli obiettivi delle aziende da qui a 12 mesi
Gli obiettivi delle aziende da qui a 12 mesi (fonte:Hybrid Cloud Report 2021, Ntt)

Oltre quindi alla semplice disponibilità di soluzioni tecnologiche per superare le difficoltà del momento è servito alle aziende un cambio di mentalità volto ad incrementare l’agilità complessiva dell’infrastruttura come nella fruibilità delle applicazioni, tanto più con un utilizzo intenso del lavoro da remoto. Da qui l’accelerazione e lo sguardo al cloud ibrido come elemento per velocizzare i processi decisionali sulla scorta della valorizzazione dei dati, riducendo i costi.

I progetti che vedono il maggior impegno da parte delle aziende
I progetti che vedono il maggior impegno da parte delle aziende (fonte:Hybrid Cloud Report 2021, Ntt)

Proprio questo ultimo aspetto è il driver delle scelte nell’adozione dell’hybrid cloud (per il 44,5% del campione europeo), tanto più in uno scenario di intenso utilizzo della forza lavoro distribuita che richiede l’accesso alle risorse aziendali con nuove modalità. Un’azienda europea su tre riscontra miglioramenti significativi nella velocità di implementazione delle applicazioni e dei servizi, e il guadagno in efficienza operativa, ma ben un’azienda su due (il 51% in Europa) dichiara di avere bisogno di affidarsi agli esperti e ai managed cloud provider, per massimizzare i vantaggi.

Rob Lopez, executiveVP, Intelligent Infrastructure di Ntt
Rob Lopez, executiveVP, Intelligent Infrastructure di Ntt

“Mentre le aziende cercano di ingegnarsi per questo nuovo anno, devono considerare gli ambienti di hybrid cloud ottimizzati per offrire agilità e sicurezza, supportati dalla giusta architettura di rete e, al tempo stesso, in grado di soddisfare i requisiti di conformità – commenta Rob Lopez, executiveVP, Intelligent Infrastructure di Ntt -. Tutto ciò costituisce la base per garantire il successo delle iniziative cloud e abiliterà le aziende a resistere e affrontare qualsiasi forma di imprevisto che si presenti”.
Sicurezza, compliance, complessità sono in effetti tra i problemi evidenziati da superare che richiedono un cambio di approccio.

Per il 43,8% del campione europeo infatti, proprio la gestione della sicurezza dei dati rappresenta il primo ostacolo da superare nell’adozione dell’hybrid cloud. Da qui il bisogno delle aziende di riuscire ad individuare l’ambiente più idoneo in cui far girare le applicazioni critiche (public/private/hybrid cloud) e quindi di un partner in grado di “fotografare” le esigenze delle aziende, ma anche esperto del comparto in cui esse operano, in modo da riuscire ad indirizzare correttamente gli obiettivi di compliance.
Mentre prestazioni di rete e carenza di competenze vengono considerate come ulteriori barriere di rilievo nell’adozione del cloud ed in grado di vanificare i benefici promessi.

Proprio per questo quindi la collaborazione di settore e con esperti esterni dovrebbe potere offrire alle organizzazioni le adeguate conoscenze e competenze per implementare il proprio ambiente di hybrid cloud e raggiungere l’agilità desiderata. In risposta alle tipologie di partner a cui le aziende ricorrono, il 72,8% delle aziende in Europa dichiara di avvalersi della collaborazione di system integrator, mentre il 59,4% sceglie l’engagement di consulenti specializzati nella sicurezza delle informazioni o si affida a Managed Security Service Provider, a sottolineare l’importanza della sicurezza per le implementazioni cloud.

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