L’alleanza tra TIM e Google Cloud dura ormai da più di un anno. Durante questo periodo, le due aziende hanno ribadito l’intenzione di dare vita ad una partnership industriale per la digitalizzazione del Sistema Italia e hanno posto le basi per la concretizzazione di una serie di filoni di sviluppo. Spicca, in particolare, l’offerta di soluzioni a supporto della digital tranformation e dell’adozione di modalità di lavoro innovative da parte delle aziende italiane.
I pilastri della partnership TIM-Google Cloud
Tra la fine del 2021 e i primi mesi dell’anno prossimo, Google Cloud porterà a termine l’apertura, in Italia, nelle aree di Milano e Torino, di due Cloud Region basate nei Data Center TIM. In tal modo, l’Italia si configurerà come terzo Paese al Mondo, dopo Usa e Giappone, ad ospitare due Cloud Region di Google.
Inoltre, TIM e Google Cloud lavoreranno alla costituzione di un centro di eccellenza dedicato al cloud che poggerà sulle competenze di TIM, in termini di conoscenza del mercato italiano, di Google Cloud, relativamente a cloud e tecnologie di analytics, e di Noovle, la nuova azienda del Gruppo TIM creata ad hoc per sostenere il journey to cloud delle aziende italiane.
Fondamentale sarà, in questo framework di collaborazione, il rafforzamento dell’offerta di soluzioni multicloud e hybrid cloud che rispondono a esigenze di scalabilità e sicurezza, grazie all’integrazione di piattaforme di private cloud con servizi di hyperscale cloud (TIM, Google e terze parti). Il connubio TIM e Google Cloud garantisce, inoltre, che la gestione dei dati sarà svolta in linea con i principi della sovranità digitale: il supporto al cloud mondiale di Google sarà, infatti, svolto da personale ed expertise locali di TIM.
Concretamente, grazie al centro di eccellenza, la collaborazione tra TIM e Google Cloud si tradurrà nello sviluppo di soluzioni custom basate sulle esigenze delle aziende italiane. Grazie alle relazioni di TIM con le realtà italiane più importanti, il centro potrà collaborare con clienti pilot per sviluppare Poc di prodotti prima del loro lancio sul mercato.
Le attività di sviluppo congiunto TIM-Google Cloud riguarderanno anche lo sviluppo di soluzioni di edge computing e 5G, a supporto soprattutto degli ambiti mission-critical e real-time.
Infine, TIM e Google Cloud continueranno a lavorare per sostenere ed accelerare la digitalizzazione delle aziende italiane, a supporto dello sviluppo dell’intero sistema Paese, offrendo un’ampia gamma di soluzioni in Cloud, a partire da strumenti che abilitano i nuovi modelli lavorativi che hanno iniziato ad affermarsi dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19.
Le strategie di adozione di smart e remote working
A seguito del lockdown generalizzato che ha colpito l’Italia tra marzo e aprile 2020, la quasi totalità delle imprese italiane ha avviato iniziative dirette a garantire la loro continuità operativa attraverso l’adozione di nuove modalità di lavoro che consentissero alle proprie risorse di svolgere le loro mansioni fuori dall’ufficio.
Per alcune aziende, tali iniziative hanno rappresentato la naturale evoluzione di piani di sviluppo preesistenti volti a gestire il lavoro in mobilità dei propri dipendenti o a definire modelli lavorativi più rispettosi del work-life balance delle risorse.
In altre realtà, l’introduzione di forme di smart e remote working ha avuto una portata molto più rivoluzionaria e ha scardinato processi radicati nelle aziende dalla loro costituzione. È il caso di assicurazioni, molte banche e società finanziarie nonché aziende attive nell’editoria e nel settore dei media che, da sempre, si sono contraddistinte per una gestione tradizionale delle risorse umane e dei processi lavorativi.
In tutti i casi, le imprese hanno dovuto gestire aspetti sia organizzativi che tecnologici.
Dal primo punto di vista, è stato da subito indispensabile rivedere le relazioni con le funzioni HR – per recepirne le esigenze in termini di comunicazione, tool, policy e skill; costituire comitati e/o gruppi di lavoro – fondamentali per garantire l’accettazione dei nuovi processi e semplificarne l’adozione da parte di tutte le risorse; formulare piani di formazione diretti alle figure dirigenziali – per favorire l’utilizzo di forme di valutazione basate su obiettivi. In quest’ultimo anno, a queste aree di attenzione se ne sono aggiunte altre, cruciali per poter consolidare i risultati positivi ottenuti con forme di remote working all’interno di modelli lavorativi ibridi, divisi tra abitazione e ufficio. Tra le attività svolte spiccano l’avvio di tavoli di confronto con i sindacati, l’adeguamento degli strumenti di onboarding, il rafforzamento del senso di appartenenza all’azienda e non solo ai team di lavoro, il potenziamento del focus sul cliente finale che non deve essere messo in ombra dalle nuove modalità lavorative, la formulazione di forme di monitoraggio flessibile etc.
Dal punto di vista tecnologico, i Cio e le divisioni IT hanno immediatamente ben supportato l’esigenza di lavorare da remoto riuscendo a risolvere gli inevitabili problemi tecnici in breve tempo e consentendo alle aziende di andare a regime con le nuove modalità di lavoro nel giro di pochissimi giorni.
Collegamenti Vpn, soluzioni di collaboration, strumenti di sicurezza per la protezione dei nuovi canali digitali e della posta elettronica sono gli ambiti su cui i sistemi informativi aziendali si sono concentrati maggiormente per rispondere alla remotizzazione del lavoro. E su queste stesse aree tecnologiche continueranno a lavorare per abilitare l’ibridizzazione del lavoro.
In questo contesto, imprescindibile è stato e sarà il supporto di fornitori esterni a patto che siano in grado di offrire soluzioni allo stato dell’arte, servizi tempestivi e flessibilità contrattuale.
Il supporto di TIM e Google Cloud al lavoro futuro
Complice lo scoppio della pandemia da Covid-19, la collaboration che abilita il lavoro da remoto rappresenta una delle prime aree su cui TIM e Google Cloud hanno iniziato ad operare congiuntamente in modo significativo. Va ricordato, a questo proposito, che durante il primo lockdown, TIM e Google Cloud hanno lavorato per garantire alle piccole e medie imprese italiane l’accesso gratuito alla G Suite, abilitando così l’avvio di iniziative di smart e remote working.
Il perdurare delle condizioni emergenziali e la parallela affermazione dei modelli di smart e remote working stanno determinando, come visto precedentemente, un’attenzione costante e crescente delle aziende su soluzioni di collaboration e sicurezza che rendano possibile l’evoluzione verso un diverso modo di lavorare.
È in questo solco che si colloca la nuova offerta Google Workspace TIM edition.
Google Workspace TIM edition mette a disposizione dell’utente finale uno spazio di lavoro comprensivo di tutti gli strumenti Google di comunicazione, collaborazione a distanza e produttività individuale che, erogati in cloud, supportano le aziende, le loro risorse e i loro team nello svolgimento delle proprie mansioni con la maggiore efficacia possibile. Fa parte della soluzione anche l’erogazione, da parte di personale esperto di TIM, di servizi di assistenza, fin dalla prima configurazione della soluzione.
Con Google Workspace TIM edition, l’ampia gamma di strumenti riconducibili alla G Suite sono ora integrati e disponibili per tutte le tipologie di aziende in un unico luogo virtuale con indiscussi benefici in termini di rendimento, qualità ed efficacia del lavoro.
In maggior dettaglio, gli strumenti inclusi nella soluzione di Google Workspace TIM Edition possono essere classificati per principali finalità soddisfatte.
Comunicazione: in quest’ambito TIM e Google Cloud offrono alle aziende la possibilità di avere una email personalizzata, basata su Gmail, e sicura grazie al Cloud di Google e al dominio di terzo livello fornito da TIM. La casella di posta è privata e senza pubblicità per l’azienda ed è protetta grazie ad antispam e antivirus evoluti. Inoltre, è accessibile da browser (Webmail), tramite client di posta e dispositivi mobili, e può essere consultata anche in assenza di connessione internet. Inoltre, grazie a Google Meet, le aziende possono organizzare audio e video conferenze in alta definizione nonché chat coinvolgendo fino a 250 partecipanti esterni o interni all’organizzazione. Le riunioni video e voce e le chat sono accessibili da browser tramite link condivisibili, senza che i partecipanti debbano avere un account o installare programmi e plugin. Google Meet dà anche la possibilità di registrare le sessioni audio e video e di effettuare il tracking dei partecipanti.
Collaborazione: gli strumenti di Google consentono agli utenti aziendali di collaborare in tempo reale, condividere e archiviare documenti, fogli di calcolo e presentazioni. Le soluzioni che abilitano queste attività sono molteplici: Team Drive, che permette di creare spazi condivisi in cui i team possono facilmente archiviare, cercare e accedere ai file ovunque si trovino e da qualsiasi dispositivo; Google Calendar, che si integra nativamente con Gmail per consentire agli utenti di rispondere agli eventi, con Google Drive per allegare file e con Google Meet per organizzare videoconferenze; Google Docs, Google Sheets, Google Slides e Google Forms, ovvero una serie di applicazioni di produttività individuale accessibili da browser e con Google Chrome anche offline, senza bisogno di un software dedicato. Tali applicazioni accessibili da più persone in contemporanea in modo da avere una piena collaborazione in real-time e una condivisione dei documenti sempre protetta e controllata (ogni documento può essere, infatti, condiviso in modalità modifica, commento o sola visione).
A marzo 2021, Google Cloud ha annunciato una serie di nuove funzionalità degli strumenti descritti per supportare ulteriormente collaborazione e connessione tra le persone, per permettere una maggiore flessibilità, una gestione più efficace del tempo e dell’attenzione e per afforzare la partecipazione e l’accesso equo alle informazioni, indipendentemente da dove ci si trovi.
Gestione e protezione dei dati: Google Workspace TIM edition mette a disposizione delle aziende uno spazio di archiviazione in Cloud da 30GB a 5TB per utente, condiviso tra Google Drive e Gmail (i file nativi Google non occupano spazio di archiviazione). La ricerca dei dati poggia su Google Cloud Search, ovvero un virtual assistant basato su componenti di intelligenza artificiale che aiuta gli utenti a trovare rapidamente le informazioni cercate scandagliando la base dati di tutte le soluzioni incluse nella G Suite. La sicurezza dei dati è, in prima battuta, embedded nei controlli e nelle procedure seguite per aggiungere utenti, gestire dispositivi e configurare le impostazioni. Google Workspace TIM edition include anche strumenti di sicurezza più evoluti: è il caso di strumenti per la gestione avanzata degli endpoint e di Google Vault che consente di impostare criteri di conservazione dei contenuti, anche email e chat, relativi ad un intero dominio o a singole unità organizzative, con intervalli di date e termini di ricerca specifici. Google Vault permette di tracciare e conservare i dati registrati nei log anche in occasione di controlli legali (eDiscovery).
Google Workspace TIM edition è stato lanciato sul mercato in tre opzioni preconfigurate, ovvero Business Starter, per le aziende di piccole dimensioni con team composti da un massimo di 3 collaboratori, Business Standard e Business Plus, per le realtà con un massimo di 300 risorse. Le tre opzioni, tutte disponibili sul Digital Store di TIM, presentano caratteristiche via via più evolute relativamente, ad esempio, allo spazio di archiviazione, alle funzionalità di sicurezza, alla “capienza” delle audio e video conferenze etc.
Per le imprese più grandi, TIM offre un supporto consulenziale diretto a identificare le caratteristiche e funzionalità più adatte alle loro esigenze in termini di conformità e sicurezza, flessibilità dello spazio di archiviazione sul cloud e configurazione delle riunioni.
In tutti i casi, la soluzione Google Workspace TIM Edition può essere gestita attraverso una console di amministrazione attraverso la quale le aziende possono controllare l’intera suite, configurare in modo sicuro utenti, dati e dispositivi, definire l’utilizzo delle funzioni in mobilità, ottenere informazioni circa l’utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione.
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