Non bastano le tecnologie per poter parlare di reale innovazione e, fino a che le soluzioni non permeano i processi delle organizzazioni, anche nell’ambito della sanità non sarà possibile parlare di trasformazione digitale. Per farlo occorre coinvolgere le persone, ed allo stesso tempo lavorare per rendere più “omogeneo” lo scenario, in un contesto ancora di importanti differenze a seconda delle realtà e della loro natura (per esempio pubblico vs. privato). Temi ricorrenti nell’ambito dell’iniziativa Sanità Digitale – Report Italia, nata dal desiderio di alcuni operatori e stakeholder del sistema sanitario (tra cui NetConsulting cube) di comprendere le caratteristiche del mercato, i trend e le dinamiche che si delineano nei progetti IT e nella digital transformation nella filiera del lifescience. Ne parliamo con Andrea Vighenzi, Sales Director Life Science, Process and Food & Beverage markets di Engineering Ingegneria Informatica.  

Sanità Digitale – Report Italia delinea una situazione relativa al settore magmatica e in evoluzione, caratterizzata però ancora da luci e ombre. Secondo il vostro punto di vista quali sono le leve su cui occorre operare per fare un vero salto nella digital transformation della sanità e quale ruolo vi sentite di giocare in questo contesto?

Il percorso in atto di digital transformation della sanità sta affrontando molte difficoltà nella realizzazione di una sanità “connected care”, basata su un sistema di cure connesso, personalizzato per il paziente e sostenibile grazie alle tecnologie digitali.

Per realizzare una trasformazione delle organizzazioni sanitarie servirebbero chiare strategie di digitalizzazione il messaggio da trasmettere è: “innovare vuol dire andare oltre la tecnologia e ripensare i processi operativi e produttivi interni alle organizzazioni”, bisogna cogliere questa straordinaria opportunità post-Covid.

Il Pnrr destinerà fondi consistenti al mercato complessivo dell’Ict e dei dispositivi medicali della sanità. Quali i vostri commenti e come affiancherete i vostri clienti nell’utilizzare al meglio i fondi che dovessero arrivare, con quale visione?

Andrea Vighenzi, Sales Director Life Science, Process and Food & Beverage markets di Engineering Ingegneria Informatica
Andrea Vighenzi, Sales Director Life Science, Process and Food & Beverage markets, Engineering Ingegneria Informatica

Per realizzare la trasformazione digitale occorre coinvolgere le persone, i processi e le tecnologie nel processo di cambiamento, in tutte le componenti.

Il privato ha fatto passi avanti rispetto al pubblico ma, nonostante questo, esiste ancora una forte eterogeneità di situazioni e non tutte le organizzazioni sanitarie private pure o private accreditate hanno avviato un reale processo di innovazione.

Innovare non significa solo implementare un software all’interno di un sistema complesso, come quello sanitario, dove l’organizzazione del lavoro, la divisione dei compiti, lo svolgimento dei processi, la condivisione delle informazioni se non gestiti bene posso addirittura decretare il fallimento di una soluzione tecnologica.

Dal vostro punto di vista quali ambiti della sanità e del lifescience in generale risulteranno trainanti nella digital transformation nei prossimi anni e quali le strategie e i modelli di offerta che proporrete a sostegno?

Engineering presente sia nel mondo lifescience sia nella componente privata delle industrie farmaceutiche si pone come attore nel percorso di evoluzione dell’”ecosistema” farmaceutico che verrà nei prossimi anni ampliato dall’ingresso di numerosi attori non tradizionali, come social media, istituti di credito…
Qui di sotto tre aree di estremo interesse futuro per le aziende farmaceutiche (mercato privato):

  • i pazienti svolgeranno un ruolo sempre più attivo nella gestione della loro salute reso possibile grazie alle cartelle cliniche personali, alle applicazioni smartphone e ad altre tecnologie, le aziende farmaceutiche rimangono in gran parte ai margini di questa rivoluzione, ostacolata dal lento sviluppo del quadro normativo che disciplina le interazioni del paziente con il sistema sanitario;
  • il sistema sanitario, tramite gli attuali sistemi informativi, controlla i dati che consentono di correlare le prescrizioni ai risultati ottenuti dai pazienti. Le aziende farmaceutiche, stanno perdendo di fatto il controllo esclusivo che avevano un tempo sui risultati, il che aumenta i rischi connessi ai rimborsi rendendo strategica l’acquisizione di nuovi strumenti e competenze per la raccolta e l’analisi dei dati;
  • le aziende farmaceutiche devono sempre più valutare potenziali alleanze con partner non tradizionali – dai micro istituti di credito, che potrebbero colmare i divario di costo, alle imprese alimentari che con la capacità distributiva e le reti già esistenti di infrastrutture potrebbero facilitare la gestione delle catene di approvvigionamento-. Nuove sfide e nuovi accordi da andare a disciplinare. E nuove soluzioni tecnologiche.

Non perdere tutti gli approfondimenti della room Sanità Digitale – Report Italia

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