Le pratiche di smart working e lavoro ibrido, la cui adozione ha rappresentato per le aziende, durante la pandemia, l’unica via per assicurarsi la business continuity, hanno determinato un’accelerazione inattesa nell’utilizzo delle nuove modalità di lavoro, prima decisamente poco utilizzate. Si tratta di cambiamenti destinati a rimanere nel tempo, anche se non per tutte le aziende, e non per tutte con le stesse modalità, cambiamenti però che impattano in modo importante non solo sulle abitudini delle persone, ma anche su dinamiche e processi e richiedono lo studio di nuovi equilibri, non sempre facili da raggiungere o immediati, nonché di ripensare il concetto di “formazione”, per tenere al centro il dipendente e valorizzarne le capacità. Con un’idea di fondo alla base: la valorizzazione delle persone e lo sviluppo dei talenti non passano solo attraverso la formazione e la flessibilità dell’organizzazione ma anche attraverso l’ascolto e lo scambio, per consolidare lo spirito di squadra e la comunicazione a tutti i livelli. Di certo poi la nuova parola chiave sembra essere “flessibilità”.

Il contesto

Tra le aziende impegnate a “ripensare il lavoro” proprio sulla base di questi temi, anche Mediaworld. L’azienda ha confermato lo smart working come modalità acquisita di organizzazione del lavoro che offre flessibilità per bilanciare al meglio i ritmi e le necessità della vita professionale con quella privata.

Durante l’esperienza maturata nel periodo di emergenza sanitaria è stato riscontrato un miglioramento della qualità del lavoro, accompagnato anche da una maggiore produttività e dal livello di soddisfazione dei collaboratori. Il lavoro da remoto ha avuto anche evidenti impatti sulla sostenibilità e per questo Mediaworld ha deciso di confermare il modello la cui efficacia si basa però anche sulle capacità e la responsabilità dei manager, oltre che dei singoli.

La sfida

L’azienda lascia il 100% della flessibilità e permette quindi alle persone di scegliere il luogo da cui lavorare. Chi lavora nell’headquarter da tre anni beneficia dell’orario flessibile, responsabilizzato sui risultati e valorizzato in relazione al contributo effettivamente portato nel raggiungimento degli obiettivi. La dotazione tecnologica necessaria (dal 2018) e la possibilità di decidere – sulla base di una pianificazione periodica condivisa con il proprio responsabile – le modalità per svolgere le proprie attività, internamente o esternamente all’azienda, senza limitazioni, chiudono il quadro su come l’azienda si è organizzata.

Alessandra Bergamo, HR director Mediaworld Italia
Alessandra Bergamo, HR director Mediaworld Italia

Con un dettaglio però importante di metodo: tutti i manager di Mediaworld pianificano una serie di incontri in tutti i punti vendita sul territorio nazionale con i vari team per ascoltare, chiedere e confrontarsi sulle nuove sfide da affrontare.

E’ importante infatti fare in modo che colleghi di sede e di negozio restino “vicini” condividano scambi e tempi, con la prospettiva di semplificare e velocizzare i processi interni e trovare nuove soluzioni che possano migliorare la qualità del lavoro e l’esperienza dei clienti. Per questo Mediaworld spiega come anche i manager dell’headquarter siano chiamati a vivere un’esperienza di contatto diretto con il cliente, nei punti vendita “indossando la polo rossa aziendale”

Il tema sfidante dell’attività di formazione è così introdotto da Alessandra Bergamo, HR director di Mediaworld Italia, che spiega: “Mai come in questo momento storico in cui è cambiato il nostro modo di pensare, vivere e lavorare, è importante mettere al centro della strategia Mediaworld le persone, che contribuiscono ogni giorno al successo di quest’azienda. Per continuare a essere competitivi, è essenziale investire su ognuno dei nostri talenti, offrire nuove e continue occasioni di apprendimento e di sviluppo, garantire l’aggiornamento costante e modalità di lavoro sempre più flessibili, per permettere a tutti di gestire al meglio la propria vita, quindi anche il lavoro e il tempo. Sappiamo che questo può contribuire a motivare i nostri collaboratori e generare una maggiore soddisfazione di tutti i nostri clienti. Le persone fanno la differenza, sempre, soprattutto nel nostro mercato, e soprattutto nella nostra azienda”. 

La soluzione

A questo proposito l’azienda annuncia diverse iniziative volte a promuovere un approccio al lavoro basato su queste idee in linea con un mercato che pure insieme alle “nuove modalità di lavoro” si è trasformato profondamente. In primis viene lanciato Mediaworld Memphis, un’academy che prevede percorsi di formazione liberamente accessibili a tutti e 5mila i dipendenti – dagli addetti alle vendite ai manager – completamente personalizzabili a seconda del proprio ruolo ma anche in base ai propri interessi personali.

Il nome, Memphis, trae origine dal movimento di design nato negli anni ‘80 che ancora oggi ispira tanti artisti, basato su forme geometriche e colori vivaci. Questo concept, fondato su un linguaggio visivo audace, viene utilizzato per rappresentare graficamente il percorso di formazione, facendo leva su forme semplici e colori che generano ottimismo ed energia: ognuno può fare di sé un’opera d’arte in stile Memphis che rispecchia il mood e le finalità del Learning Programme

E’ prevista quindi una serie di corsi in aula e online, accessibili sia in live streaming che on-demand e la formazione viene sviluppata sia internamente sia in collaborazione con diversi partner specializzati, università e scuole di management, offrendo iniziative personalizzate sul singolo individuo. In questo modo si vuole offrire la possibilità di alimentare le proprie passioni, crescere, trovare nuove ispirazioni e motivazioni. Ed il mix formativo più adatto per ciascuno viene ulteriormente adattato ed elaborato con il contributo del team HR con un approccio sartoriale.

Le iniziative a disposizione spaziano dai contenuti tecnico-specialistici per i ruoli dell’head quarter o di negozio, come le lingue straniere, la formazione sui prodotti, sulle nuove tendenze e tecnologie, alla mindfulness a temi come diversità e inclusione, passando attraverso le competenze digitali, le soft skill, tra cui ad esempio approfondimenti sulla leadership, la comunicazione, la gestione del conflitto e del cambiamento; tutto ciò si potenzia attraverso strumenti come il team coaching, il mentoring e percorsi di valutazione e sviluppo personali ad-hoc. 

Mediaworld eroga complessivamente ogni anno circa 300mila ore di formazione. Si tratta, per ognuno dei 5mila collaboratori, di circa 8 giorni lavorativi all’anno. Grazie alla nuova piattaforma si aggiungono a queste ore ulteriori tremila ore online e 5mila ore in aula disponibili oltre ai corsi di lingua (oltre 10 lingue) a disposizione on-demand per tutti.

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