Gli strumenti per la collaborazione e la comunicazione che hanno consentito di indirizzare le esigenze dei team al lavoro da remoto hanno assunto una centralità inaspettata all’interno delle suite per l’ufficio. Ora, con il ritorno almeno parziale nelle sedi aziendali, si tratta di utilizzare in modo opportuno gli stessi strumenti nella nuova modalità di lavoro ibrido, e per questo i prossimi mesi saranno davvero mesi di “transizione”.
E’ il tempo di riprendere a lavorare anche in presenza, consapevoli però di come i modelli ibridi siano destinati a restare e quindi serve beneficiare della flessibilità necessaria per sfruttare al meglio quanto offrono le tecnologie. Per questo in Google Workspace arriva una serie di nuove funzionalità che possono aiutare i team di tutte le dimensioni a rimanere connessi e coinvolti, indipendentemente dal fatto che lavorino da casa o dall’ufficio. In particolare, le novità impattano Google Meet, Chat e Voice. Le ripercorriamo.
Partiamo proprio dalle novità per Meet volte a migliorare l’esperienza d’uso e la qualità degli incontri.
Per esempio, arriva la cancellazione automatica del rumore sull’hardware di Google Meet. Capita che la qualità del suono non sia ottimale, ma ora, sia che i rumori di fondo provengano dalla postazione personale, o dall’ufficio, è possibile limitare le distrazioni durante un meeting. Per quanto riguarda invece la com-partecipazione, Meet integra la possibilità di visualizzare la propria finestra video mentre si usa la modalità Companion, per rendere più facile per i partecipanti vedere espressioni e gesti di chi si unisce in una conference room.
Chi si trova in uno spazio fisico quindi potrà avere la stessa esperienza di chi lavora da remoto così che l’accesso apra la medesima esperienza anche alle persone che tornano in ufficio. Compartecipazione poi fa rima con empatia, per questo anche Meet integrerà la possibilità di esprimere reazioni in-meeting con emoji utilizzate come elemento di coinvolgimento personalizzato.

Per quanto riguarda la “concretezza” operativa, invece, Google Meet ora consente di portare i collaboratori su Meet direttamente nel Docs per sessioni di lavoro in tempo reale e rafforzare la collaborazione in Docs. Anche Meet, utilizzato sul browser (senza installare la app) offre la modalità picture-in-picture e quindi di “vedere” la sessione mentre si naviga su altre schede o finestre oppure, a chi vive la diretta del livestream, di partecipare a sondaggi e Q&A interattive, modalità che si sono rivelate molto utili in questo lungo periodo di partecipazioni agli eventi da remoto; così come sarà apprezzata la possibilità più avanti nel corso dell’anno di trasmettere i meeting direttamente su Youtube dalla scheda delle attività di Meet.
Ultimo, ma non meno importante per quanto riguarda la sicurezza, Google Meet guadagna la crittografia come opzione lato client già da maggio, mentre più avanti nel corso dell’anno sarà disponibile quella end-to-end per tutte le riunioni.
Cambiano anche le caratteristiche di Google Chat in Spaces (fino a settembre 2021 erano le room), sostanzialmente con miglioramenti ai fini di una migliore esperienza, dell’estensione della grandezza dei team che possono partecipare e della moderazione dei contenuti. Prima di tutto, vengono estesi i limiti delle dimensioni dei team a 8mila unità (saranno poi aumentati fino a 25mila entro la fine di quest’anno), per supportare le community nella loro crescita ma soprattutto sarà più facile costruire e scoprire community all’interno delle organizzazioni, con un flusso facile e immediatamente intuitivo ideato in modo del tutto simile a quanto è possibile fare con la condivisione di documenti.

Viene migliorata la ricerca all’interno di Chat e Spaces per far emergere i file e le conversazioni più rilevanti e, nel corso dell’anno, saranno portati i chip dei filtri nei risultati della ricerca nelle chat, mentre con In-line threading, le conversazioni saranno più fluide, grazie ad uno spazio che consente una collaborazione più profonda e mirata. In ultimo, per Spaces, verranno aggiunte funzioni che migliorano la moderazione dei contenuti, la possibilità di designare manager e linee guida per specifici Spaces e nuove funzionalità amministrative per cancellare Spaces.
Su Google Voice, infine, gli abbonati a Google Voice Standard e Premium (purtroppo solo loro) guadagnano la possibilità di registrare le chiamate on- demand (da maggio), mentre gli abbonati Premium avranno il vantaggio aggiuntivo di registrazioni automatiche delle chiamate, una delle principali richieste da parte dei clienti che operano in settori regolamentati. Funzionale all’integrazione della soluzione negli apparati già in uso la possibilità con Sip Link di collegare Sip trunk dal proprio operatore di telefonia tramite controller di schede di sessione certificati da Audiocodes, Cisco, Oracle e Ribbon.
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