As a Service. E’ più di un mantra quando si parla di introdurre innovazione ma si vuole allo stesso tempo mantenere l’agilità necessaria che solo la flessibilità di poter rimodulare gli investimenti in risorse IT e servizi, a seconda del bisogno effettivo, può dare. Così, sulla base di un modello As a Service, è possibile far fronte in modo rapido ad un picco nella domanda, ed allo stesso tempo essere pronti a scalare verso il basso l’impegno di risorse nei periodi meno favorevoli.

Commvault
si muove proprio per in questa direzione nello sviluppo della propria proposizione. L’azienda, specializzata in intelligent data services per ambienti on-premise e cloud, così come anche nell’erogazione software in modalità SaaS, vede oggi crescere in modo significativo l’apprezzamento della proposta per il data management As a Service espressa da Metallic, che ha visto circa due anni fa l’avvio delle attività della divisione dedicata. L’adozione da parte dei clienti di Metallic, da quei giorni, è più che triplicata, è cresciuto di 50 volte il fatturato ricorrente annuo in appena tre anni (da 1 a 50 milioni di dollari); l’azienda ha definito importanti partnership in cloud al riguardo (per esempio con Microsoft) ed esteso il servizio che ora è utilizzato da oltre 2mila clienti in 30 Paesi diversi.

Metallic è apprezzato proprio per quanto si diceva in apertura. Offre alle aziende (sia enterprise, sia Pmi) la sicurezza e la flessibilità necessarie per affrontare un momento di rapida trasformazione e di aumento dei rischi. Insieme alla varietà di intelligent data services forniti in modalità SaaS, come software o appliance, la proposizione Commvault aiuta i clienti a evolversi rapidamente, restare agili e porre la sicurezza al primo posto nella modernizzazione delle proprie attività.
Ora vengono introdotti un programma di lancio per Threatwise (a valle dell’acquisizione di TrapX, questo febbraio) e un nuovo brand per Metallic Cloud Storage Service.

Per quanto riguarda il lancio di Threatwise, l’azienda ha deciso di introdurre un programma di accesso anticipato per aiutare le aziende ad individuare i cyberattacchi e intervenire in rapidità, sfruttando anche gli strumenti completi offerti per il ripristino dei dati. Così Threatwise supporta il bisogno di rilevamento tempestivo delle minacce e riduce le finestre di esposizione. Una proposta significativa nel contesto attuale, in cui, dati alla mano, solo il 17% degli attacchi ransomware richiede denaro in cambio di una chiave di decifratura, mentre il restante 83% comporta una qualche forma di perdita, esfiltrazione, furto o danneggiamento dei dati. Le aziende devono quindi ripensare la propria strategia di protezione dei dati per concentrarsi sull’isolamento dalle nuove minacce, non solo sul loro ripristino.

Commvault Metallic
Commvault Metallic – Quattro pilastri di protezione per le app

L’approccio di Commvault punta inoltre a consentire alle aziende di “cavarsela da sole” in caso di attacco ransomware, e non è poco. L’azienda già due anni fa ha pensato a un’offerta di cloud storage air-gapped come parte essenziale della strategia di protezione dei dati. E Metallic Cloud Storage Service (Mcss) è adottata come parte integrante della strategia di sicurezza dei dati, favorendo inoltre le iniziative di trasformazione cloud e nella ricerca di efficienza e riduzione dei costi.

Ora questa proposta evolve e prende il nome di Metallic Recovery Reserve per esprimere meglio il valore che i clienti hanno percepito nell’utilizzo della proposta originaria. Spieghiamo meglio: se è indiscusso il valore e la centralità del dato, è altresì fondamentale assicurarne il rapido ripristino in caso di attacchi. Metallic Recovery Reserve, integrato con il software Commvault, ed attivabile “a pulsante”, può essere indicato come target di backup, al pari di qualsiasi altro target su disco o nastro. Gestito attraverso Commvault Command Center, con un’unica interfaccia utente per governare tutti i dati aziendali, non serve più fornire informazioni approfondite, in caso di incident, poiché tutto è già gestito dal software Commvault, che si preoccupa di scrivere sullo storage cloud e legge le informazioni che servono da esso per i ripristini, senza calcolo in esecuzione nel cloud.

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