E’ da poco trascorso il primo compleanno di Kyndryl (nasceva il 4 novembre 2021) e il piano strategico, decisionale e finanziario definito al debutto ha preso forma. E’ Paolo Degl’Innocenti, presidente di Kyndryl Italia, insieme a James Rutledge, Kyndryl Global head of Delivery, a tracciare i risultati a un anno dall’avvio dell’operatività, con un’attenzione particolare allo sviluppo del mercato italiano.
“Il primo compleanno marca il percorso ad oggi ma anche quello che stiamo facendo in termini di indipendenza e capacità di erogare servizi – esordisce Degl’Innocenti -. Un anno fa, quando di fatto ci siamo presentati al mercato, il nostro brand non era noto ma oggi abbiamo finalmente iniziato a raccontarci”. Presenza in 64 Paesi nel mondo, 90mila dipendenti, circa 4mila clienti attivi. “Disegniamo, ottimizziamo, modernizziamo, mettiamo in opera e spesso gestiamo le infrastrutture informatiche più complesse del mondo – sintetizza -. Una frase che può sembrare un po’ arrogante ma non è lontana dalla realtà: il 75% delle aziende fortune 100 sono nostre clienti, ci affidano i loro processi core, le loro attività mission critical. Per questa ragione riteniamo di avere un ruolo importante nella gestione delle infrastrutture Ict esistenti”.
Una Kyndryl che il Ceo, Martin Schroeter, vuole far crescere portando l’attuale giro d’affari da 240 miliardi di dollari ad oltre i 510 miliardi entro il 2025. L’ultimo dato disponibile (del trimestre chiuso il 30 settembre) indica un’azienda in ripresa, che ha registrato sì un calo del fatturato del 9% (colpa del -2% in Usa e del -16% in Giappone mentre crescono del 10% le altre aree nel mondo) ma ha migliorato il gap verso il ritorno al profitto: la perdita netta trimestrale è stata di 281 milioni, contro i 690 di 12 mesi fa.
Non solo tecnologia
Sono cinque le dimensioni attorno alle quali si attua la strategia di Kyndryl, impostata a livello globale ma poi declinata nei singoli paesi.
La definizione di un portfolio di servizi da portare sul mercato raggruppati in 6 categorie (1) che riguardano cloud, security e resilience, mainframe, digital workplace, application data e Ai, network e edge. La costruzione di un ampio ecosistema di relazioni (2) che contempla partnership con i vendor privilegiati dai clienti (“abbiamo firmato 20 partnership quest’anno, la prima annunciata era con Microsoft con la quale abbiamo oramai un percorso di investimenti congiunti” precisa). L’offerta di servizi (3) e il modo in cui viene erogata, grazie alla professionalità dei dipendenti “che devono esser qualitativamente e quantitativamente adeguate alla sfida”, e all’investimento sulle competenze (4) e sugli strumenti IT (5) per organizzare il servizio attraverso metodologie basate sull’analisi spinta dei dati. “Metodologia, esperienze e best practise sono i tre asset sui quali lavoriamo” precisa Degl’Innocenti.
E’ evidente in questo anno quanto la complessità del mercato sia cresciuta e la trasformazione spinta dall’IT sia stata accelerata in tutte le industry (i dati appena rilasciati dal Rapporto il Digitale in Italia di Anitec Assinform lo confermano). “Ma non sorprende tanto questa accelerazione ma la complessità che la velocità della trasformazione porta con sè” precisa Rutledge. Lo spostamento verso il cloud di per sé sembra un passaggio semplice ma la gestione dei processi è complicata perché richiede cambiamenti lenti da gestire. “Il viaggio verso il cloud riguarda tecnologia, processi e persone: una grande sfida – continua Rutledge -. Quello che facciamo è rendere più semplice questa scommessa, gestendo la delivery dei servizi, riducendo il downtime, fino a misurare il miglioramento dei processi e dei costi ridotti, l’esperienza dei clienti, l’innovazione intelligente. Tecnologia, processi e persone sono allineate verso un unico obiettivo”.
La proposta si indirizza in tre aree raggruppate sotto la voce Advanced Delivery: servizi di intelligent automation (fatti di IT process automation, AIops, full stack observability, insight), nuovi modelli di lavoro (dove i team di Kyndryl sono integrati con quelli dei clienti), e nuove competenze per dialogare con i clienti in modo trasversale al business, non per silos. “Questi tre aspetti devono essere sincronizzati – precisa Rutledge – in un modello di continuo miglioramento che raggiungiamo integrando i dati e analizzandoli. Integrazione, data e insight sono i passaggi per garantire la qualità continua delle soluzioni proposte, per migliorare l’esperienza dei clienti”.
Nella visione di Kyndryl l’intelligenza artificiale permette di capire dove andare in un mondo in cui i dati cambiano. Gli “actionable insight”, grazie all’AI e AIdevops, offrono insight dinamici non statici, per spiegare ai team cosa fare in tempo reale, permettendo ai processi di essere flessibili. ”La piattaforma di integrazione aperta è Kyndryl Bridge che offre ai business manager analisi dei dati in tempo reale per prendere decisioni e tenere sotto controllo le operazioni IT critiche, con un’esperienza unificata e scalabile” precisa.
Italia indipendente sui servizi
Ma serve zoomare sull’Italia dove Kyndryl opera con tre sedi a Milano, Roma e Torino e due società controllate, Intesa e Kiis (Kyndryl Italia Innovation Services). 2mila dipendenti nel nostro Paese, con circa 200 clienti attivi in vari settori “che ci posizionano al primo posto nel mercato di riferimento dei servizi infrastrutturali, con un promoter score di 73 che indica eccellenza nel servizio” incalza Degl’Innocenti. “Pensiamo di avere importanza nella evoluzione Ict di questo Paese e nella gestione di infrastrutture mission critical, dal momento che i nostri servizi sottendono all’erogazione delle pensioni per 18milioni di italiani, di servizi per 15mila filiali bancarie, per 2milioni di passeggeri ferroviari, per 720mila veicoli prodotti in Italia. Questo per noi significa riuscire a gestire infrastrutture mission critical”.
Al 30 settembre 2022 l’azienda aveva incrementato il parco dipendenti con 550 nuove assunzioni dallo scorso dicembre (che si sono aggiunte alle 1.500 già a bordo al momento dello spin off da Ibm), per prevenire la mancanza cronica di profili in tutti i settori, con una focalizzazione in ambito cybersecurity/resilienza, e cloud/hyperscaler, “due mondi in cui i clienti ci hanno chiesto di investire. Nel giro di poco più di un anno abbiamo nelle tre piattaforme cloud più diffuse – Microsoft Azure, Amazon Web Services, Google Cloud – 450 certificazione, di cui un terzo di livello senior”. Piattaforme e aziende che in passato venivano considerate competitor di Ibm ma che oggi sono alleate: con Microsoft è nata la Microsoft University for Kyndryl, cosi come dall’accordo con Google è stata creata la Google Academy for Kyndryl, formando talenti da inserire nelle aziende clienti.
E’ cresciuta anche l’indipendenza dell’Italia dal contesto internazionale. Se in precedenza alcune attività erano delegate alla casa madre (ad esempio al Global Service Command Center) oggi a valle di un investimento importante a Roma (dove Kyndryl ha uno dei 4 data center di proprietà), l’azieda ha aperto un Service Command Center a livello locale e realizzato nella stessa struttura un Cyber Defense Datacenter, come evoluzione del tradizionale Soc. “Abbiamo fisicamente movimentato 37 clienti nel nuovo datacenter consolidato senza avere avuto un giorno di fermo – precisa Degl’Innocenti – e abbiamo annunciato il mese scorso Kyndryl Consult, una razionalizzazione delle competenze nel trasformare e ottimizzare le infrastrutture Ict. Abbiamo messo insieme sotto il cappello Consult le competenze di consulenti che hanno lavorato sulle infrastrutture più complesse e che si sono elevati con esperienze e corsi a un livello importante di competenze, mettendole a disposizione di altri clienti con esigenze simili”.
L’agilità di Kyndryl è data da una organizzazione piatta, con una catena decisionale breve. “Abbiamo ereditato asset importante da Ibm ma agiamo come una startup, in tempi rapidi. Abbiamo l’opportunità di gestire servizi come mai prima – conclude Degl’Innocenti -: molti dei nostri competitor sono in India, noi abbiamo tool e un approccio all’apprendimento continuo grazie all’AI che ci permette di accelerare nell’adozione della tecnologia e scalare il business con i nostri alliance partner direttamente dall’Italia. Lavoreremo per differenze rispetto ai nostri competitor”.
Non c’è un settore che raccoglie la maggior parte dei ricavi di Kyndryl anche se finance, manifatturiero e PA sono quelli che stanno accelerando, essendo partiti nella trasformazione digitale più tardi di altri.
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