Si annullano le conferenze reali, ma non per questo si arrestano gli annunci. E Appian, pronta a tenere la propria conferenza annuale – quell’Appian World che lo scorso aveva ribadito da San Diego la strategia low code, la spinta decisiva sull’AI e sulle alleanze strategiche – rimodula l’evento trasformandolo in virtuale. Perché l’emergenza sanitaria mondiale, indotta dalla diffusione del Covid-19, non transige.
Disponibili a un confronto rimangono per i due numero uno dell’azienda, Matt Calkins Ceo e Michael Beckley Cto di Appian, raggiunti in una intervista a distanza, filtrata dal pc. “Avrei aperto il keynote con una trentina di slide – esordisce Calkins – ma credo che il messaggio possa essere riassunto in un unico concetto, che sintetizza la strategia di Appian che poggia da sempre sulla nostra piattaforma di automazione low-code per la creazione di applicazioni aziendali di fascia enterprise. Oggi presentiamo una piattaforma integrata, un approccio unico alla forza lavoro moderna, che gestisce insieme i quattro ambiti: AI, Rpa, Regole e Persone. Noi crediamo che l’approccio low code renda più veloce costruire applicazioni per le aziende, ma nello stesso tempo che solo con una gestione unificata di tutte le forze lavoro in una unica piattaforma possa governare il moderno workforce, con una interfaccia semplice e di facile usabilità. Accanto a questa strategia annunciamo anche il rafforzamento della partnership con Google. Rimane fermo il nostro approccio con i clienti, che è di fatto la nostra forza”.
Integrazione spinta
“Le aziende richiedono di integrare i processi di business con i nuovi strumenti di AI e di automazione e noi cerchiamo di fare in modo che le competenze umane vengano integrate negli algoritmi di AI – incalza Beckley, il Cto –. Spingiamo l’automazione il più possibile ma lasciamo il controllo all’uomo che determina le regole del business. Punto chiave è offrire strumenti sicuri, flessibili per adattarsi alle varie architetture aziendali e ai vari ambienti di produzione perché la sicurezza è uno dei punti chiavi sui quali abbiamo pesantemente investito”, nativa nelle soluzioni e verificata da una un Soc operativo 24/7 che monitora tutto ciò che viene veicolato sul cloud di Appian.
In sintesi, gli annunci riguardano, assodata la sicurezza, l’aggiornamento della piattaforma di automation Low-Code Appian basandosi sull’approccio di una Enterprise Automation Unificata, flessibile e veloce per dare alle aziende uno strumento con il quale gestire il loro business. Che le piattaforme low-code debbano essere integrate sempre più con le piattaforme di Rpa lo sostiene anche Gartner, secondo la quale “i responsabili delle applicazioni e della governance del portfolio di applicazioni e prodotti dovrebbero combinare piattaforme Rpa e low-code per ottimizzare e trasformare le operazioni aziendali” in modo che le aziende possano ripensare i propri processi di business e ottimizzare le operazioni con uno stack di automazione integrato, e di conseguenza concentrarsi sulle attività più significative, favorendo al tempo stesso la crescita aziendale.
“Il nostro approccio è quello di rendere facile l’adozione di regole che prima erano legate a decisioni umane, di automatizzare quei lavori tediosi manuali il più possibile ma lasciare all’uomo il controllo, così se la macchina si rompe le persone sono grado di capire quale è il problema e come porci rimedio: il funzionamento della macchina è trasparente anche nel rispetto delle regole – precisa Calkins -. Noi siamo più forti quando lavoriamo in unico workflow Siamo una sorta di one stop shop per i nostri clienti e proponiamo l’intergraziione delle 4 strumenti in una unica suite: abbiamo tecnologia nativa in ognuna di queste quattro aree e crediamo che questo approccio alla Automation Platform sia disegnato per aumentare agilità nelle aziende per lo sviluppo e gestione delle applicazioni”.
E aggiunge Beckley: “La nostra piattaforma di automazione agile può aggiungere task e capacità in qualsiasi momento. La maggior parte dei nostri clienti non vuole pensare come integrare i vecchi sistemi legacy con le nuove soluzioni, vuole fin da subito essere operativa, modernizzando i vecchi sistemi in una nuova piattaforma. Deve decidere se spegnere delle applicazioni, modernizzarne altre, affidarsi a un nuova piattaforma, dovendo gestire anche la sicurezza – precisa il Cto -. Quando in una azienda gli uomini di business devono pensare al cloud, sono le cloud security application gli elementi indispensabili per convincerli alla migrazione delle loro applicazioni”.
Quattro anime in una
“La decisione di unificare la gestione della forza lavoro moderna va nella direzione di voler essere uno one stop shop per i nostri clienti che vogliono automatizzare processi, orchestrando i vari aspetti lungo l’intera filiera, con regole chiare e con il supporto di strumenti di intelligenza artificiale – continua Calkins -. La forte orchestrazione di tutti questi aspetti in un’unica piattaforma facilita la user experience dei clienti e forza la semplificazione. E’ quello che ci chiedono i Cio dei nostri clienti, dal finance all’energy al manufacturing. Bisogna fare capire che l’Rpa non è stand alone ma è uno strumento potente che aiuta il business enterprise”.
Beckley sostiene la validità di questo approccio anche presso clienti che utilizzano strumenti multipli, che rispondono a normative diverse in vari Paesi, ma che necessitano di operare in modo coordinato. “Parlano tutte lo stesso linguaggio queste tecnologie, che è il linguaggio che più apprezzano gli azionisti e gli uomini di business” precisa. Human e machine insieme.
Vista sul prodotto
Tecnicamente con le nuove feature Appian Rpa amplia la piattaforma di automazione low-code con la possibilità di gestire robot software Appian cloud nativi all’interno di uno stack di automazione unificato.
La nuova generazione (disponibile dal 20 marzo) dà alle aziende la possibilità di orchestrare, in modo efficace, l’automazione lungo l’intero stack applicativo, governando tutti i flussi di lavoro sia gestiti da persone, o da bot, o da AI ed essendo cloud native semplificano l’accesso e l’adozione in tutta l’azienda.
Tra le nuove funzionalità rientrano il riconoscimento intelligente di immagini di oggetti su uno schermo, riducendo gli errori nelle azioni dei bot, la migliore pianificazione dei processi, l’ottimizzazione Human In The Loop (maggiore produttività attraverso l’automazione delle attività quotidiane svolte dal bot), maggior visibilità in screenshot delle azioni robotiche per una visibilità, un controllo e un reporting completi. “Persone, bot e AI sono così uniti in tutti i processi aziendali, consentendo la gestione centralizzata di tutte le tecnologie di automazione aziendale su un’unica piattaforma” precisa il Cto.
Ne beneficia la governance centralizzata dal momento che la piattaforma Appian gestire, monitora e distribuisce i bot in modo centralizzato in tutta l’organizzazione, allo scopo di aumentare la scalabilità e le prestazioni. Sicurezza (“una piattaforma sicura, disponibile a livello globale e affidabile per eseguire applicazioni aziendali mission-critical per le più grandi organizzazioni del mondo” precisa il Cto) e scalabilità sono gli altri due aspetti della piattaforma Rpa in esecuzione su Appian Cloud che per l’automazione dei processi risponde a tutti i requisiti in termini di sicurezza e affidabilità. Inoltre, la flessibilità di esecuzione su Windows o Linux offre vantaggi di costo nella gestione di una forza lavoro robotizzata.
“Con queste funzionalità l’automazione full-stack di Appian combina intelligenza artificiale, Rpa, workflow, regole decisionali e case management alla velocità del low-code – precisa il Cto -. Questo significa che le aziende possono applicare la tecnologia più appropriata per lo specifico scenario, al fine di automatizzare qualsiasi processo end-to-end”.
Tra i casi clienti che sarebbe stati in scena ad Appian World anche LiUna! (Laborers International Union of North America) che adotta già oggi la piattaforma low code di Appian: “Siamo uno dei più grandi sindacati del Nord America. Questo significa una grande quantità di moduli da elaborare e altro lavoro per i nostri 500.000 iscritti. Appian Rpa nell’ambito di uno stack di automazione unificato offre la velocità e la scalabilità di cui abbiamo bisogno” fa sapere Matt Richard, Cio di LiUna!. Analogo il giudizio di Jorge Arahuetes, partner business process management di Deloitte Spain: “Appian Rpa offre vantaggi significativi in termini di flessibilità e costo totale operativo, ulteriormente intensificati attraverso l’integrazione nativa in uno stack di automazione completo”.
Cresce la partnership con Google
Guardando invece all’ampliamento della partnership con Google Cloud, vengono messe a disposizione dei clienti funzionalità di intelligenza artificiale preconfigurate e pronte all’uso per gli scenari di Intelligent Document Processing (Idp). “Il nostro obiettivo – aggiunge il Ceo – è quello di rendere l’AI molto più facilmente applicabile alle decisioni umane”.
Ora per i documenti forniti da Google Cloud, grazie all’AI integrata, Appian garantisce l’elaborazione intelligente dei documenti e dei dati non strutturati, tipici di moduli, fatture, corrispondenza e-mail e altri documenti che contengono una grande quantità di informazioni non strutturate che devono essere elaborate. “L’elaborazione dei documenti basata sull’intelligenza artificiale offre alle aziende l’opportunità di accelerare l’elaborazione dei dati e di ottenere informazioni migliori da tali dati per rendere più efficienti i processi decisionali” precisano i manager. Il tutto con un approccio visivo semplice, che rendere più veloce l’implementazione, la creazione e la configurazione di nuovi processi low-code. “L’intelligenza artificiale da sola non è sufficiente per influenzare i risultati di business – precisa il Cto –. La distribuzione dei workflow di automazione deve essere unificata per l’intera azienda“.
In pratica Appian AI incorpora per questa ragione i servizi di AI e ML di Google, così Google Cloud Translation, Google Cloud Vision AI e Google Cloud Natural Language, per una costante ottimizzazione delle attività di Intelligent Document Processing. “Il nostro obiettivo è rendere l’intelligenza artificiale semplice, di valore e integrata nell’intero stack di automazione aziendale – precisa Beckley -. Aiutiamo i clienti a comprendere i loro processi, muoversi velocemente e in modo iterativo per ottenere velocemente risultati positivi dall’intelligenza artificiale, quindi scalare ed estendere il programma di AI”.
Al prossimo anno
“Avrei voluto raccontare dal palco di Appian World che il nostro fatturato cresce grazie all’esperienza maturata nella relazione con i nostri clienti che sono la ragione principale della nostra crescita – conclude Calkins -. Anche l’Italia, gestita da Silvia Fossati, con un team che ha allargato la propria presenza con un ufficio romano”.
Il go to market rimarca la necessita di avere partner strategici che operano a livello globale, e che vengono certificati sulle tecnologie. Tra questi Kpmg, Cognizant, Accenture Federal, Deloitte Spain, e Doble O Consulting. Appuntamento al prossimo anno.
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