Tra gli indicatori del valore di un’azienda, la capacità di valorizzare i dati disponibili e di proteggerli è oggi considerata di fondamentale importanza, al pari almeno dei risultati finanziari. Questo anche perché, in un contesto come quello attuale, se è possibile ripartire dopo un periodo di crisi di liquidità non si può immaginare una ripartenza senza poter contare sui propri dati, come su quelli dei propri clienti. La leva del digitale infatti consente, nelle sue diverse declinazioni, di fare tesoro delle informazioni e valorizzarle proprio per individuare anche nuove possibilità di business e superare le emergenze. 

Gli analisti stimano che nel 2025 la quantità di dati prodotta dal mondo sarà pari a 175 Zettabyte, un volume di informazioni che richiede di conseguenza la capacità per ogni azienda di archiviare e proteggere i dati, con il cloud a rappresentare uno dei digital enabler fondamentali in questo senso, a patto di scegliere un cloud provider in grado di fornire adeguate garanzie in termini di efficienza, sicurezza e compliance.
E’ l’ambito in cui opera Reevo, che già nel 2003 scelse di specializzarsi nella gestione di ambienti business critical, data center e cybersecurity.

Salvatore Giannetto, presidente Reevo
Salvatore Giannetto, presidente Reevo

Ne parliamo con Salvatore Giannetto, presidente di Reevo, che guida l’azienda con il fratello Antonio, amministratore delegato: “Sì, allora erogavamo servizi direttamente presso la sede dei clienti che detenevano l’infrastruttura all’interno del proprio Cedesordisce il presidente – poi l’evoluzione del mercato ha portato un cambio di paradigma nella fruizione dei servizi da parte dei clienti che sono passati dall’avere piccole e complesse ‘cassette di sicurezza’ presso la loro azienda a custodire, oggi, i propri dati all’interno di vere e proprie ‘casseforti’, demandando la gestione e la sicurezza, in continua evoluzione e sempre più complesse, al cloud provider”

Reevo ha saputo guardare avanti prima dei tempi e nel 2009 si è trasformata da service provider a cloud provider, con il primo data center a Milano che ha reso possibile erogare i primi servizi completamente in outsourcing. L’azienda ha saputo leggere i vantaggi dello spostamento all’interno del data center dei dati e delle infrastrutture dei clienti tra cui, per esempio, la possibilità di “massimizzare gli investimenti a beneficio di tutti i clienti”.

Una proposta su misura anche per le Pmi

In Italia il tessuto produttivo è composto principalmente da Pmi che per carenza di risorse interne in termini di know how e personale IT specializzato o per scarse capacità di investimento non riescono a dotarsi di infrastrutture in grado di proteggere adeguatamente i dati e le informazioni strategiche e “l’obiettivo di creare un centro di elaborazione e tutela dei dati da mettere a disposizione di tutte le aziende italiane, ha reso disponibile grande potenza di calcolo, accessibile in sicurezza, da qualsiasi azienda italiana indipendentemente da dimensioni, capacità finanziarie e mercato di riferimento, con un occhio di riguardo proprio nei confronti delle Pmi.

Oggi il cloud è considerato ed è effettivamente la via maestra per indirizzare i progetti di trasformazione digitale ma, prosegue Giannetto, “allora era una rivoluzione paragonabile a quella della diffusione dell’elettricità. All’inizio le aziende dovevano dotarsi di centrali elettriche interne, ma col tempo si è passati ad avere grandi centrali che erogano corrente ovunque. Lo stesso sta avvenendo in ambito IT: prima ogni azienda aveva il proprio CED interno, mentre oggi esistono grandi data center a cui le aziende si collegano per usufruire di servizi cloud”.

Reevo -
Reevo è presente all’interno del Campus Data Center Data4 a Cornaredo (MI)

La proposta di Reevo è piaciuta, come prova un trend di crescita che si attesta intorno al 25-30% anno su anno, sui servizi di cloud, di cybersecurity e nell’hybrid cloud per proteggere e custodire il principale patrimonio delle aziende italiane, i dati appunto. L’azienda dispone di tre data center che utilizzano infrastruttura di proprietà all’interno di co-locator del calibro di DATA4 ed Equinix, mentre a livello tecnico e infrastrutturale “ha stretto alleanze strategiche con player best of breed, tutti in alto a destra nei quadranti di Gartner; solo per citare le principali, Veeam, NetApp e Cloudian per i servizi di archiviazione, backup e disaster recovery, e, per la cybersecurity, Cisco, Forcepoint e IBM. Inoltre l’azienda rende disponibile una piattaforma proprietaria per l’orchestrazione e l’automazione degli elementi di cybersecurity e del proprio software defined cloud. 

Antonio Giannetto, AD Reevo
Antonio Giannetto, AD Reevo

Sul tema della cybersecurity interviene Antonio Giannetto che spiega:Per noi è questo un ambito distintivo. Eroghiamo i nostri servizi nel rispetto dei più elevati standard qualitativi e di certificazione, quali ISO9001, ISO27001, ISO27017, ISO27018, ISAE3402, SSAE18, e siamo cloud provider qualificato per l’erogazione di servizi alla Pubblica Amministrazione in ottemperanza ai criteri definiti dal Piano AgID. Reevo custodisce i dati dei clienti all’interno di data center certificati Tier IV geograficamente dislocati sul territorio italiano. “I nostri team tecnici – prosegue Antonio Giannettogarantiscono efficienza dei servizi cloud e protezione dalle minacce 24×7”. Il team di ricerca e sviluppo della società, inoltre, è in grado di portare quell’innovazione che, oltre ad essere privativa industriale, rappresenta un vantaggio competitivo nell’ambito di un mercato in cui continuano ad affacciarsi sempre nuovi player”. In più occasioni abbiamo rimarcato il tema della protezione dei dati in cloud e l’amministratore delegato così spiega: “quando le aziende affidano la custodia dei propri dati a un ente terzo devono sentirsi sicure che ci sia qualcuno che protegge i loro dati come se fossero i propri, ed è questo l’approccio che da sempre contraddistingue Reevo“.

Tre le direttrici quindi su cui si articola l’ecosistema dei servizi disponibili: cloud, cybersecurity e hybrid cloudma anche un’unica orchestrazione grazie alla piattaforma proprietaria di Reevo che governa le diverse componenti tecnologiche dei data center, astrae la complessità, registra e correla ogni evento o attacco. Per questo i dati dei clienti sono protetti automaticamente, con log e traffico di rete che vengono analizzati 24×7 dal SOC (Security Operation Center) di Reevo.

L’offerta cloud

Reevo propone servizi di Infrastructure as a Service (IaaS), nati per garantire il massimo livello di continuità operativa, performance e sicurezza dei dati e delle infrastrutture che li ospitano anche per ambienti enterprise e business critical come SAP, Oracle, AS 400; ed anche servizi di backup e disaster recovery, che prevedono la protezione dei dati del cliente con copie di sicurezza sempre on-line per garantire il ripristino a seguito di una accidentale o dolosa perdita dei dati. Infine la società contempla servizi di cloud storage e file sync&share che permettono la condivisione e l’archiviazione dei dati per lavorare e collaborare rispettando le policy di sicurezza impostate dal cliente.

Cybersecurity a 360 gradi

In questo ambito il cloud provider offre servizi di cybersecure network, con lo scopo di mettere in sicurezza la rete aziendale tramite un analisi preventiva delle minacce, gestita 24×7 dal SOC. Oltre a questo sono presenti nell’offerta i servizi di vulnerability management, che consistono in un monitoraggio costante della superficie di attacco delle aziende alla ricerca di vulnerabilità potenzialmente sfruttabili dal cybercrime per l’accesso ai sistemi, ed infine servizi di Web Application Firewall, Email Security Gateway e Next Generation Firewall nati per proteggere tutti i punti di ingresso ai dati aziendali, applicativi e alle infrastrutture IT.

La proposta hybrid cloud

Per quanto riguarda infine i servizi hybrid cloud data center, Reevo ospita ambienti fisici del cliente all’interno dei propri DC così da risiedere nel perimetro di sicurezza di Reevo ed essere connessi. Inoltre sono disponibili servizi di hybrid cloud dedicated system e hybrid cloud storage che rispondono all’esigenza di avere un ambiente fisico protetto e gestito, ma soprattutto scalabile direttamente in cloud, ed infine servizi di business continuity desk per garantire la continuità operativa delle aziende che in caso di disastro possono continuare a lavorare in massima sicurezza all’interno del data center.

La strategia di canale

“Attualmente le PMI sono alla ricerca soprattutto di soluzioni di hybrid cloud, che consentono un passaggio graduale verso una infrastruttura totalmente cloud, e servizi di backup e disaster recovery, perché è ormai chiaro che le soluzioni on-premises non sono in grado di fornire gli elevati livelli di disponibilità e flessibilità offerti dal cloud”, spiega Salvatore Giannetto, all’interno di un contesto, dati alla mano, che effettivamente fotografa come  le potenzialità del cloud inizialmente comprese dalle grandi aziende, vedono oggi anche le PMI superare le diffidenze iniziali e mostrare sempre maggiore interesse nei confronti di questo paradigma. La vicinanza al canale si misura anche dal fatto che la società è diventata il primo cloud provider italiano specializzato in soluzioni e servizi cloud e cybersecurity interamente dedicato al canale: reseller, VAR, software house, system integrator, tutti coloro insomma che aiutano le imprese a orchestrare ambienti sempre più eterogenei e complessi, orientandole verso il cloud. 

Ecco allora il modello commerciale che vede una stretta collaborazione con tre distributori a valore (Esprinet, Tech Data e Ready Informatica) e e oltre 200 business partner certificati per mettere a punto soluzioni su misura per i propri clienti utilizzando il cloud Reevo come ‘mattone’ della loro strategia cloud. Reevo fornisce ai partner supporto tecnico, commerciale e marketing completi necessari per differenziarsi, lasciandoli liberi di decidere se fornire i servizi cloud utilizzando il marchio Reevo o in modalità white label, ossia con il proprio brand. Tra gli operatori di canale che hanno aderito alla proposizione di Reevo si annoverano aziende di ogni dimensione: Axians SAIV, R1, Tiscali, Exprivia, Iperius Backup, Olsa Informatica, solo per fare qualche nome, e lo stesso si può dire per quanto riguarda gli utenti finali quali utilizzatori del servizio: tra gli altri Baglioni Hotels, Etica SGR (Gruppo Banca Etica), Fincontinuo, Lombardi SA, Mail Boxes Etc e Penny Market.

Guardare avanti, gli obiettivi per il futuro

L’emergenza che ha investito il mondo all’inizio di quest’anno può rappresentare effettivamente il punto di svolta definitivo per i progetti di trasformazione digitale delle aziende oggi. Ma se da una parte solo il cloud consente di abilitare lo smart working, e rappresenta l’unico modello organizzativo in grado di mitigare i gravi danni arrecati all’economia dalla messa in quarantena delle attività. Dall’altra Salvatore e Antonio Giannetto invitano a fare attenzione “bisogna essere consapevoli che una maggiore apertura dell’azienda amplia a dismisura le potenziali superfici di attacco, e che un cybercrime sempre più spregiudicato è pronto ad approfittarne”.

Reevo ha registrato in questo periodo  un’impennata nella richiesta di soluzioni di cybersecurity e, prosegue il management “per dare il nostro contributo al superamento del momento, però, abbiamo anche deciso di aderire alla campagna di solidarietà promossa dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, mettendo a disposizione gratuitamente, per il tempo che sarà necessario, tutti i servizi che abbiamo a portafoglio”. Con una nota finale: spesso nel nostro Paese spesso sono stati la leva fiscale e gli obblighi normativi a guidare il cambiamento, mentre la situazione contingente che si è venuta a creare ha reso evidente il valore di business di un modello innovativo come il cloud.

E Reevo si fa trovare pronta con due ulteriori proposte in cantiere. La prima riguarda “la volontà di ampliare ulteriormente l’offerta di servizi cloud gestiti attraverso l’erogazione di servizi gestiti”. Gli operatori di canale, infatti, faticano a tenere il passo con una evoluzione tecnologica sempre più rapida che richiede competenze multidisciplinari e trasversali, e Reevo intende colmare questo gap aggiungendo all’erogazione dei servizi cloud, hybrid cloud e cybersecurity anche la loro gestione, consentendo in tal modo al canale di ampliare la propria offerta andando oltre le competenze specifiche maturate sino ad oggi”. La seconda iniziativa riguarda l’avvio del processo di internazionalizzazione con la convinzione che il modello sviluppato per il mercato italiano sia altrettanto valido nel resto d’Europa.

Chiudono Salvatore e Antonio Giannetto: “Grazie al modello B2B2B che abbiamo sviluppato siamo certi di poter scalare rapidamente in Europa. Abbiamo già sottoscritto un importante accordo di distribuzione con Tech Data per la rivendita dei servizi cloud Reevo in tutti i Paesi dell’Unione Europea e con Esprinet siamo pronti ad aprire il mercato spagnolo”.

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