E’ situato a San Francisco, nel più prolifico ed effervescente polo di attrazione per startup, il nuovo open innovation outpost di Eni, e trova spazio presso l’innovation center di Mind The Bridge. Non una scelta a caso: secondo una recente ricerca, infatti, più di 300 delle aziende Fortune 500 hanno deciso di stabilire qui una presenza stabile.

Dario Pagani Eni
Dario Pagani, responsabile Digital & Information Technology di Eni

Spiega la natura dell’iniziativa così Dario Pagani, responsabile Digital & Information Technology di Eni: “A sostegno dei propri obiettivi di decarbonizzazione, l’azienda ha scelto da tempo di collaborare attivamente con le più interessanti startup e scaleup internazionali. E l’apertura di questo outpost in una delle più vivaci aree di innovazione conferma la volontà di posizionarsi alla frontiera del digitale”.

Raccogliendo la sfida della digital open innovation, Eni vuole sottolineare l’interesse e il presidio degli ecosistemi di innovazione con l’obiettivo di intercettare trend emergenti che potrebbero avere un impatto significativo sul settore energetico.

Alberto Onetti
Alberto Onetti, presidente di Mind the Bridge

Ed è già all’opera in questa direzione considerato che l’azienda ha già anche incontrato una selezione di startup americane individuate da Mind The Bridge, dopo aver approfondito le tendenze in tre specifiche aree di business. 

Le aziende che decidono di aprire un innovation outpost nella Silicon Valley si avvantaggiano di un osservatorio privilegiato sull’ecosistema dove nasce la maggior parte delle “next big things”.

Alberto Onetti, presidente di Mind the Bridge: “Abbiamo l’opportunità di supportare dal 2019 le attività di scouting internazionale di Eni. Questo avamposto che da oggi ospiteremo e supporteremo a San Francisco è un ulteriore e significativo passo in avanti nel loro innovation journey”.

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