Ad epidemia conclusa, i consumatori sono tornati a frequentare ristoranti e bar senza timori, ma non sono terminate le criticità perché inflazione, aumento dei costi dell’energia e difficoltà nel reperire il personale hanno portato i ristoratori a dover sviluppare nuove strategie per restare competitivi (e non sono mancati i rincari).
Per quello che riguarda l’analisi in dettaglio delle prenotazioni online, i numeri di The Fork (rete di quasi 60mila ristoranti partner in 12 diverse nazioni, tra cui l’Italia) dicono che, anche rispetto al 2019, si è registrata la crescita del 14% rispetto al 2019 (pre-pandemia), con Roma e Milano tra le città che ne hanno beneficiato di più seguite da Firenze, Torino e Napoli, mentre a livello regionale sono proprio Lombardia e Lazio a guidare la classifica seguite da Toscana, Piemonte e Campania.

Lo scenario 

Il periodo di restrizioni legate alla pandemia ha fatto conoscere ed apprezzare ai consumatori prima la possibilità di ordinare cibo da asporto, poi di prenotare online. Ora i dati rivelano che è cresciuto il lasso di tempo tra il momento della consumazione e quello precedente della prenotazione, per essere sicuri di trovare il posto nel ristorante preferito. Si è passati quindi dalle 4 ore di anticipo nel 2019 a 6 ore di anticipo nel 2022, con weekend e cene che rimangono momento e pasto preferiti, ma cresce comunque anche il numero di clienti che prenotano per pranzo. Cucina mediterranea, italiana e di pesce, seguita dalle pizzerie e dai ristoranti giapponesi per uno scontrino medio inferiore a 30 euro è lo scenario più frequente per l’Italia e anche per gli altri Paesi europei. Con un distinguo importante però, riguardo gli afflussi: se il turismo nazionale dal 2019 a oggi ha registrato un calo (dal 36% al 23%), quello internazionale è invece cresciuto passando dal 7% al 12%. Un segno di evidente incertezza e prudenza per chi vive in Italia.  

Il bisogno e l’aiuto del digitale

L’osservatorio TheFork Awards fotografa anche il confronto tra le nuove aperture e le cessazioni di attività con un netto vantaggio, purtroppo, per le seconde ed un saldo negativo del 17% per cui a fronte di 9.688 nuove aperture si registrano nel 2022 26.856 attività cessate. Si registra però un ritorno di talenti nostrani della cucina dall’estero, un recupero delle origini, l’attenzione per la cucina che valorizza il territorio di appartenenza e diventa così motore di ripresa per le località che si stanno spopolando e una sempre maggior attenzione alla sostenibilità intesa come sostenibilità dei modelli di ristorazione, delle materie prime, della produzione dei piatti, della gestione delle risorse umane.

Le soluzioni, pagamenti digitali e gift card

A fronte di un contesto sfidante, in primis proprio per l’inflazione –  impatta da una parte sulla capacità di acquisto della merce da parte del ristoratore, ma dall’altra ancora di più sulle possibilità di spesa dei clienti che non possono “scaricare” le maggiorazioni dei costi a valle (come invece i ristoratori possono in alcuni casi scegliere di fare) – ecco che proprio le soluzioni digitali possono offrire un’alternativa ai ristoratori per incrementare le vendite.

Almir Ambeskovic
Almir Ambeskovic, Ceo, The Fork

L’esperienza digitale seguita dell’esperienza fisica sul posto si traduce infatti spesso anche in una recensione onnline e, secondo uno studio di Kantar, condotto per The Fork, gli utenti che prenotano online poi raddoppiano anche la frequenza con cui vanno a mangiare fuori, rispetto agli altri.

I vantaggi

Pagamenti digitali ed esperienze tramite le app da una parte confermano il trend positivo per quanto riguarda il loro utilizzo, dall’altra possono contribuire ad incentivare i consumi. Alcuni esempi: l’utilizzo dei pagamenti da app abilitato da TheFork Pay è cresciuto del 43% solo nell’ultimo trimestre del 2022, rispetto al primo dello stesso anno ed i pagamenti digitali sono funzionali poi all’incremento del consumo di esperienze al ristorante grazie all’utilizzo delle gift card. “I consumatori desiderano sempre di più vivere esperienze di valore invece di acquistare beni e questa è un’opportunità per i ristoranti: coloro che sapranno offrirle potranno vincere anche questa nuova complicata congiuntura”, spiega Almir Ambeskovic, Ceo di TheFork .

The Fork al riguardo sta investendo quindi per fornire sia ai ristoratori sia agli utenti, le informazioni e i dati di cui hanno bisogno caso per caso, così da consentire ai secondi di beneficiare di un’offerta personalizzata ed ai primi di stimare in modo più preciso l’impatto delle campagne di marketing e fare scelte di business più consapevoli e produttive. Nel 2022, solo le gift card, hanno contribuito ad incrementare per diversi milioni il volume di affari della ristorazione incentivando anche i consumi considerato che chi riceve una gift card e si reca al ristorante spende per scontrino circa il 53% di più.

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