Sono passari un po’ di mesi dalla conferenza stampa alla Camera dei Deputati per il lancio del piano messo in atto dal governo per favorire l’Industira 4.0. Ma le tematiche rimangono di estrema attualità. Ne parliamo con Annamaria Di Ruscio, Amministratore Delegato di NetConsulting cube e Sirmi, che racconta cosa l’ha favorevolmente colpita, senza dimenticare le criticità.

Il titolo: Piano Nazionale Impresa 4.0. In modo immediato abbracciava il Sistema Paese

L’approccio: si è partiti dall’analisi dell’andamento macroeconomico, ai risultati ottenuti nel corso del 2017, a cosa resta ancora da fare, alle proposte. Grande concretezza ed ancoraggio alla realtà, per come è, senza belletti e filtri

Le proposte: 4 ministri per la prima volta a mia memoria su temi tecnologici hanno preso l’impegno (messo la faccia direbbero in molti) sulle cose da fare, sulle azioni, sugli investimenti. E i 4 ministri non sono leggeri: il Ministro dell’Economia, quello dello Sviluppo Economico, quello del Lavoro, quello dell’Istruzione e Ricerca. Finalmente un approccio olistico, ad ecosistema, dove si sono evidenziate sinapsi, correlazioni, impatti e (tante) aree di miglioramento su cui dobbiamo lavorare

Annamaria Di Ruscio, Amministratore Delegato di NetConsulting cube e Sirmi

Le misure: diverse ma alcune meritano una sottolineatura.
La prima: il prolungamento del periodo di applicazione dell’iper e super ammortamento nel 2018. Questo consentirà a tutte le aziende che non hanno potuto inserire nella programmazione di budget 2017 degli investimenti, di poterlo fare. E alle aziende che nel corso del 2017 avevano iniziato a capire cosa significasse Industria 4.0, di poter concretizzare il loro disegno evolutivo in azioni operative. E a tutte le altre di avvicinarsi senza perdere opportunità.
La seconda: la formazione digitale come esigenza dalle primarie. Il coding che deve entrare nei piani formativi scolastici come elemento indispensabile. Una rivoluzione copernicana in un Paese in cui per troppi anni si è omesso di osservare la necessità di Lauree STEAM (scientific, technology, engineering, art, mathematics) che partissero da un alfabeto digitale già in tenera età. Drammatico peraltro nell’aumentare il divario di genere. Una sottolineata attenzione agli Istituti Tecnico Scientifici per soddisfare il fabbisogno primario di diplomati specializzati. E soprattutto la consapevolezza che il Paese ha bisogno di colmare un gap culturale che lo separa dall’Europa e dai principali Paesi non solo nell’insieme dei laureati ma più in generale nella preparazione culturale della popolazione tutta ad affrontare il futuro.

Il credito d’imposta sulla Formazione in Industria 4.0 (vendite, marketing, informatica, tecnica e tecnologia di produzione) per incentivare anche nelle aziende un processo indispensabile e vitale di riqualificazione degli addetti in un sistema che ha congelato la dinamica di ingresso e di uscita delle generazioni, impedendo ai giovani di entrare ma anche ai senior di uscire. Costringendo le aziende ad operare con set di competenze non allineati ai fabbisogni competitivi del mercato.

L’attenzione ai giovani, ai NEET che rappresentano oggi una spina nel fianco ad un Paese che ha perso la speranza nel futuro e che deve invece velocemente ritrovarla
Certo da oggi partiranno i distinguo, le analisi dettagliate, le critiche puntuali a quanto è stato detto, a quanto si poteva fare e dire di più. Magari anche necessarie. Ma la sensazione che si è avuta ascoltando i quattro Ministri è che ci fosse piena consapevolezza dell’ampiezza della sfida con la determinazione a volerla cogliere. Non c’era Dumas al loro fianco né Corrado Mantoni. C’era invece il segno forte di un lavoro di squadra, certo perfettibile, fatto anche con tanti organismi intermedi (associazioni, istituzioni, aziende private di diversi settori). In cui ciascuno ha fatto e provato a fare la propria parte.

Questo è, forse, a mio avviso il segnale su cui più soffermarsi. Un Paese che si ritrova nella consapevolezza del tanto cammino da fare e nella volontà di cominciare a percorrerlo non per singoli campanili ma nella stessa direzione, insieme.
È questa la strada giusta che dobbiamo intraprendere. Speriamo di proseguire “andante con moto, deciso”.

Visualizza i risultati 2017 e le linee guida 2018 del Piano Nazionale Impresa 4.0

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