Penta è una piattaforma digitale di banking dedicata alle aziende, in modo particolare alle Pmi.
Matteo Concas, Cmo e founder, con un’importante esperienza maturata in realtà come N26, ne parla così in occasione del lancio nel nostro Paese: “Siamo una vera e propria challenger bank digitale composta da 70 persone, di cui 15 a Milano, con un ufficio tecnico a Belgrado e il supporto dislocato in parte a Milano e in parte a Belgrado. Il target della nostra proposta di banking e di servizi finanziari sono circa 25 milioni di aziende, ma oggi soprattutto i 2,4 milioni di Pmi italiane, e l’ecosistema di startup (molte digitali) di circa 10.000 unità”.

Numeri importanti. Lo sono anche quelli dei clienti già “convinti” in Germania, dove la fintech, nata dalla fusione con l’italiana Beesy di proprietà di Finleap, è operativa dal 2017 e ha convinto 10.000 imprese.
Penta ha raccolto oltre 8 milioni di euro in un round d’investimento guidato da HV Holtzbrinck Ventures, (venture capital europeo), a fianco della stessa Finleap e di Fabrick, tra gli azionisti della piattaforma. La partnership bancaria consolidata è con la tedesca SolarisBank.

I servizi

Le aziende possono chiedere a Penta l’apertura di un conto corrente digitale in pochi minuti, l’utilizzo di carte di debito, ma anche di usufruire di servizi finanziari, come la gestione delle spese e delle rendicontazioni e le soluzioni di contabilità integrate, su una piattaforma espandibile che può offrire anche la possibilità di gestire le trasferte.

Parliamo proprio di digitalizzazione della contabilità, a partire dai semplici scontrini caricabili con una foto nel banking. Penta può offrire anche prestiti e permette la richiesta di finanziamenti istantanei per le spese con carta di debito. La fintech, per integrare queste caratteristiche, ha attiva una serie di partnership tra cui quelle con Aws, Debitoor, Currencyclooud, Credimi.

Penta
Matteo Concas, Cmo e founder di Penta e a destra Bruno Reggiani, country manager per l’Italia

Credimi è un ‘digital lender’ (prestatore digitale) con l’obiettivo di semplificare l’accesso al credito per le imprese. Ha erogato oltre 600 milioni di euro a 3.500 aziende attraverso canali di finanziamento flessibile alternativo alle tradizionali banche.

Tra i vantaggi per i clienti, i seguenti: le aziende di Credimi possono attivare gratuitamente la versione Premium del conto Penta (costerebbe 19 euro mensili, mentre il conto base è gratuito), mentre i clienti Penta avranno fino a 1.500 euro di benefici per aprire una linea di factoring digitale o accedere al finanziamento a medio e lungo termine Credimi Futuro

La partnership è strategica proprio perché Penta si pone l’obiettivo di superare alcune criticità dei servizi bancari tradizionali spesso sentiti lontani dalle Pmi. Quindi punta ad un migliore supporto ai clienti e alla semplificazione dell’offerta di prodotti e servizi e per farlo sottolinea anche la scelta di un team locale, senza nascondere le ambizioni. Ne parla Bruno Reggiani, country manager di Penta: “Vogliamo raggiungere 5.000 clienti entro i primi sei mesi (appuntamento quindi in primavera), facendo leva soprattutto sulla community, ma senza escludere comunque un’attività diretta sul campo, soprattutto con i clienti più grandi”

Specifica Concas: “Il rapporto tra banche tradizionali e clienti è sempre stato complicato dalla burocrazia e rigide formalità nella comunicazione che, alla lunga, risultano improduttive. Il nostro impegno invece è volto a stabilire una collaborazione fattiva con quelli che consideriamo partner, più che clienti, per offrire in maniera rapida e continuativa aggiornamenti e funzionalità che incontrano le loro necessità”.

Le partnerhip sono per l’ecosistema Penta veri e propri facilitatori regolamentari e la loro gestione centralizzata si inquadra infatti nell’ambito di un unico accordo conforme al quadro UE in materia di esternalizzazione da parte delle banche e copre l’attività svolta nelle giurisdizioni Eea rilevanti. 

Il modello di business è interessante. Capovolge quello in cui le fintech si qualificano come outsourcer bancari e indirizza invece il modello opposto di tendenza, per cui è il partner bancario l’outsourcer della realtà fintech, in un sistema win-win del tutto in linea con Psd2

All’inizio del 2020 Penta proseguirà la sua espansione internazionale e vorrebbe raggiungere 20mila clienti, per arrivare a gennaio del 2021 con 65mila clienti a portafoglio. Francia e Spagna i Paesi nel mirino.

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