Il mondo agricolo non può prescindere oggi da uno sviluppo sostenibile ed equo e dall’utilizzo di tecnologia evoluta. Un modello fatto proprio da Abaco attraverso lo sviluppo di progetti innovativi di tracciabilità, efficientamento della produzione, gestione dei fondi per l’agricoltura e trasparenza. Processo evolutivo che Piergiorgio Testi, Cto di Abaco Italia, promuove in prima persona. Dal suo arrivo in Abaco a inizio 2020, il manager punta infatti ad accelerare il cambiamento, rivoluzionando l’organizzazione del team di produzione digitale e il metodo di lavoro.

In un mercato agroalimentare in forte evoluzione, attraverso quali processi Abaco sostiene le aziende della filiera nel percorso di digitalizzazione?

In Abaco siamo convinti che la digitalizzazione della filiera agroalimentare possa contribuire a dare concretezza a esigenze fondamentali della nostra società; ne cito tre: maggior efficienza della produzione primaria. Lo sviluppo di soluzioni per la smart agriculture consente di creare le condizioni per avere “una terra migliore”. La necessità di produrre cibo in quantità sufficiente per una popolazione mondiale in continuo aumento è imprescindibile e solo il digitale consente di sviluppare soluzioni che attraverso l‘utilizzo dei dati permettano di prendere decisioni per migliorare le rese, ridurre i consumi di materie prime, ridurre gli sprechi lungo la filiera e quindi in conclusione contribuire a conservare la terra in cui tutti viviamo.

Piergiorgio Testi, CTO di Abaco Italia
Piergiorgio Testi, Cto di Abaco Italia

Tracciabilità e trasparenza. Il consumatore evoluto chiede di capire cosa sta comprando, e pretende evidenze, non si accontenta di dichiarazioni autoreferenziali sulla provenienza o genuinità del prodotto. La nostra piattaforma consente di tracciare ogni attività svolta in campo, cosa accade nelle fasi di trasformazione e trasporto, fino allo scaffale della distribuzione.

E infine modernizzazione, semplificazione e oggettività nelle procedure di erogazione dei fondi previsti dalla Politica Agricola Comune e più in generale della gestione dei requisiti normativi. L’emergenza sanitaria ha tra l’altro accelerato la necessità, già sentita da tempo, di digitalizzare i controlli, evitando il più possibile l’invio di ispettori o la necessità di recarsi fisicamente presso un ufficio

Per rimanere competitivo, il mondo agricolo non può più prescindere dalla tecnologia evoluta. Che ruolo giocano in questo contesto i digital enabler come IoT, ML, AI, Robotica? Come possono supportare e ottimizzare i processi di business delle aziende che adottano la vostra piattaforma?

Abaco ha un Dna di tecnologia e innovazione, e tramite la nostra piattaforma integriamo tra loro e mettiamo a disposizione, in forma semplice e accessibile, molte tecnologie complesse e apparentemente avveniristiche che in realtà sono già singolarmente disponibili; per fare solo qualche esempio:

  • L’analisi dello stato di salute di una coltivazione avviene oggi grazie all’analisi di immagini satellitari catturate su diverse frequenze d’onda, trappole intelligenti che forniscono automaticamente informazioni numeriche su fitopatogeni, sensori che rilevano parametri ambientali e del terreno, previsioni meteo, …
  • Il lavoro in campo è tracciato e ottimizzato, grazie alla connessione e interazione diretta tra la nostra piattaforma e le macchine agricole; queste funzionalità non sono attuabili solo con i mezzi supertecnologici prodotti oggi, il cui acquisto in combinazione con la nostra soluzione consente tra l’altro di accedere ai benefici fiscali di agricoltura 4.0, ma anche con macchine datate ma ancora funzionanti in combinazione con smartphone e dispositivi economici.

Quali sono le maggiori sfide che un Cto deve affrontare oggi nel comparto agritech? Quali le principali criticità legale alla contingente fase di emergenza?

Dal mio arrivo in Abaco a inizio 2020 abbiamo deciso di accelerare il cambiamento, rivoluzionando l’organizzazione del team di produzione digitale e il metodo di lavoro.

La sfida del 2021 è completare il percorso che ci porterà ad essere pienamente una Solution Company capace di disegnare per i clienti soluzioni ad hoc basate su tecnologia avanzata, fruite attraverso servizi orchestrati in una logica di piattaforma e naturalmente dotate di una User Experience semplice e completa. Il contributo determinante che la tecnologia può dare al settore agricolo non deve essere ostacolato da fattori ambientali e da barriere culturali, quindi noi continueremo ad investire in innovazione e a calarla nell’attività quotidiana dei nostri utenti con un nuovo approccio di Service Design, introducendo anche tecniche di Design Thinking, su tutto il ciclo di vita del prodotto.

Guardando al nostro interno e per quanto strettamente legato ai risultati di business, constatiamo che l’emergenza sanitaria non ha inciso negativamente sulla nostra attività; l’azienda ha reagito immediatamente al lockdown adottando con entusiasmo e convinzione lo smart working, con un sensibile miglioramento della condivisione delle informazioni e dell’efficienza complessiva del team.

Avete allo studio nuove tecnologie per dare ancora più forza alla vostra proposition? Su cosa si focalizzano?

La continua innovazione, e quindi l’adozione di nuove tecnologie e di soluzioni avanzate, costituisce vantaggio competitivo per Abaco.

In questo momento, senza scendere troppo nel dettaglio delle attività di ricerca e sviluppo in corso, stiamo investendo ad esempio sulla potenza ed efficacia dei calcoli, anche collaborando con Università di grande rilievo, e in particolare sull’applicazione concreta di metodi basati sull’Intelligenza Artificiale.

Il continuo stimolo fornito dalle nuove tecnologie informatiche ci consente di migliorare la piattaforma adottando nuovi paradigmi e soluzioni avanzate che potenziano e al tempo stesso semplificano lo sviluppo e la gestione del software, quali ad esempio la containerizzazione di componenti della piattaforma e l’iperconvergenza dell’infrastruttura.

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