Digital Health Summit 2022, la tre giorni sulla sanità digitale che apre oggi a Milano (a Palazzo delle Stelline e in streaming), si svolge in una condizione di sospensiva nella interlocuzione con le istituzioni centrali. In attesa dell’insediamento del Parlamento, della composizione del nuovo Governo, del suo giuramento ed approvazione da parte delle nuove Camere.

Una sospensiva che non è solo formale ma sostanziale perché, di fatto, il sistema salute oggi si interroga su cosa sarà dell’eredità del Pnrr per cui finora si è alacremente lavorato. Se si manterranno i contenuti, gli obiettivi di riforme, la timeline delle gare in cantiere. Il processo di trasformazione e digitalizzazione che era stato avviato lo scorso anno e di cui avevamo dato conto nel Digital Health Summit della scorsa edizione.

Questa sospensiva diventa la vera protagonista dell’edizione 2022. Ed aggiunge qualche punto di domanda al disegno programmatico di One Digital Health che si andava configurando. In aggiunta, nel corso dell’anno, sono emerse con evidenza le problematiche che affliggono molte aziende della filiera allargata della sanità e del lifescience, della domanda e dell’offerta:

  • Carenza di skill, competenze e risorse umane per impostare realizzare le riforme, le gare ed i progetti;
  • Aumento considerevole dei prezzi delle materie prime e delle fonti energetiche per la produzione, shortage di molti componenti produttivi e pressioni sulla supply chain in particolare per i produttori di apparati medicali e grandi attrezzature ma anche per il settore Farmaceutico.

Questa cornice si innesta sul programma della tre giorni del Digital Health Summit 2022 costruito e definito con l’advisory board. Un comitato di eccellenza che nei sette anni si è arricchito delle più importanti associazioni di categoria italiane del settore – Aisis– Associazione Italiana Sistemi Informativi in Sanità (e co-organizzatore del DHS), Aiic – Associazione Italiana Ingegneri Clinici, Anitec-Assinform, Assobiotec, Confindustria Dispositivi Medici, Egualia, Farmindustria, Fiaso – Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, Iit – Istituto Italiano di Tecnologia. Che nell’edizione 2022 si pregia anche della presenza di Aiop – Associazione Italiana Ospedalità Privata.

Verso un unico sistema

La visione della One Digital Health di Dhs 2022 è coerente con quella introdotta nella Missione 6 del Pnrr: un sistema salute che si compone di cura, benessere e assistenza, che ridefinisce processi e interazioni tra i diversi livelli (nazionale, sistemi regionali, territori), le diverse strutture (ministero, regioni, Asst e AO, Mmg/Pls) e i cittadini-pazienti-assistiti. Un sistema che si fa sempre più “digitale” nella capacità di essere integrato ed interoperabile nelle applicazioni sottese ai processi core (Fhir Hl7), flessibile e resiliente (in cloud), sicuro, intelligente e predittivo. In grado non solo di introdurre nuovi servizi di telemedicina e teleassistenza ma anche di raccogliere tutti i dati provenienti dai 20 sistemi regionali (nel rispetto della privacy) e di comprendere lo stato di salute della popolazione e definire le politiche sanitarie, di benessere e di cura delle cronicità. In un contesto di sostenibilità del sistema complessivo di lungo periodo. Senza dimenticare la presenza delle politiche europee: eHealth Digital Service Infrastructure (eHdsi) e European Health Data Space, di prossima introduzione.  “Il Pnrr non è il Piano di un governo, ma di tutta l’Italia, e ha bisogno dell’impegno di tutti per garantirne la riuscita nei tempi e con gli obiettivi previst”, Mario Draghi, 4 ottobre 2022.

Pertanto, i contenuti del Dhs vengono articolati nei seguenti pilastri tematici, che diventano anche i rispettivi talk di dibattito della tre giorni:

  • Competenze digitali coerenti alla evoluzione organizzativo-funzionale e necessarie a realizzare i progetti trasformativi: a partire dal progetto del ministero della Salute – quante, quali per quali funzioni/livelli: middle/top management; specialistiche; come reperirle, crearle/farle evolvere; quali i punti di attenzione e le proposte
  • La riforma territoriale: a partire dal disegno attuato da Agenas, quale l’omogeneità e le differenze nei territori nella implementazione; quali gli Impatti organizzativo – funzionali: processi e nuove entità (Centrale Operativa Territoriale, Cup/Nea – Numero europeo armonizzato; livello nazionale, regionale, ospedaliero, territoriale – Case di Comunità); le abilitazioni consentite dagli stanziamenti del PNRR; i nodi ancora aperti.
  • Interoperabilità dei dati e della filiera del lifescience: Medicina di popolazione (esperienze); Fse 4.0: Interoperabilità e standard (stato avanzamento); Data Governance e ruolo AI (proposte, impatti, visioni); R&S e Innovazione per la medicina personalizzata
  • Prevenzione, cura, assistenza e relazione con il cittadino-paziente-assistito: telemedicina, teleconsulto, tele monitoraggio (esperienze a sistema); sensori, wearable e device; Cot (Centrale Operativa Territoriale); digital therapeutics e servizi; Prm e xperience.
  • Procurement di device medicali e supporti IT in sanità: la necessità di formazione tecnologica degli operatori sanitari tutti, la mancanza/scarsità degli operatori stessi con evidenti nuove necessità organizzative, necessità di realizzare un processo di procurement snello, efficace ed efficiente delle infrastrutture necessarie e di migliorare le criticità enunciate.
  • Cybersecurity, privacy e cloud: la resilienza e la elasticità del sistema salute: piani, azioni, fondi; cybersecurity e privacy: le vulnerabilità emerse, le azioni correttive,
    le prospettive; cloud-infrastrutture e applicazioni: stato di avanzamento, prospettive, vincoli. Il ruolo dell’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza e del Piano per il Cloud Nazionale.

Le componenti del mercato

Lo stato di sospensiva genera tra gli operatori tutti la preoccupazione (esplicitata peraltro nella nota di aggiornamento del documento economico finanziario di fine settembre) che si possa determinare un rallentamento e una diversa focalizzazione rispetto alle traiettorie, alla tipologia e alla velocità delle attività progettuali intraprese da regioni e aziende sanitarie ed ospedaliere in soluzioni, tecnologie e servizi digitali. Come si evince dalla nostra ricerca, la prima parte del 2022 è stata caratterizzata da una effervescenza ed intensità progettuale in ambito digitale mai vista in passato. I pilastri delle azioni sono stati finora fascicolo sanitario elettronico, cartella clinica elettronica ospedaliera, telemedicina e cloud computing, con una crescente attenzione alla cybersecurity grazie anche all’azione dell’Agenzia (Acn). Con una forte attività di pianificazioni e definizione degli obiettivi da raggiungere per le Regioni e di adeguamento lato Asst e AO.

Rallentamento e traiettorie diverse che possono ovviamente incidere sulla consistenza e velocità del mercato digitale nella sanità. Il profondo lavoro di analisi svolto da NetConsulting cube in questi anni ha consentito di realizzare una nuova perimetrazione e valorizzazione del mercato, includendo il mercato Ict, la componente più digitale dei dispositivi medici – quali apparati medicali e robotica chirurgica connessi ed equipaggiati da sistemi per la raccolta e l’analisi dei dati, con tool di intelligenza artificiale o augmented reality – e il Business Process Outsourcing. Oltre che delle iniezioni derivanti dai fondi del Pnrr.

Il mercato della sanità digitale così perimetrato potrebbe arrivare a sfiorare i 4 miliardi di euro nel 2022, con una crescita di quasi il 12% (valori e stime tutti al 30 giugno 2022). Nonostante le criticità dovute ai ritardi nella produzione, nella supply chain dei materiali, delle materie prime e dei maggiori costi dell’energia.

La componente del mercato Ict – che include la parte di communication e i servizi di connettività – nel 2022 potrebbe raggiungere quasi i 2 miliardi di euro con un ritmo di crescite a doppia cifra nei prossimi anni. La componente digitale dei dispositivi medici nel 2022 supererà gli 1,7 miliardi di euro e che crescerà nei prossimi anni sia per il rinnovo e l’ampliamento del parco installato, sia per la crescita prevista lato wearable e digital therapeutic. Oltre che per gli innesti di gestione delle informazioni e intelligenza artificiale.  La componente relativa al Bpo (Business Process Outsourcing), con i suoi 350 milioni di euro attesi nel 2022 continua a crescere, non solo sulla parte dei Cup, ma anche nelle attività amministrative e in alcuni processi sanitari specifici. Il mercato complessivo potrebbe arrivare a sfiorare nel 2025 i 6 miliardi di euro, con continue crescite a due cifre nel triennio prossimo. 

Fondamentale per capire le dinamiche interne di tale mercato è la sua composizione rispetto ai diversi target di domanda: la componente di sanità territoriale (rappresentata dalle aziende ospedaliere e sanitarie pubbliche) rappresenta la quota predominante, pari al 52% del mercato della sanità digitale nel 2021. È questa un’area che continua a crescere molto – con tassi superiori a quelli del mercato complessivo – sintomo di un’estrema frammentazione del mercato e, spesso, scarsa capacità di raggruppare budget in grado di generare innovazione. Importante il trend di crescita del mercato presso le regioni grazie al processo di consolidamento come centrale di acquisto e di centralizzazione di molti progetti analizzato nella nostra infografica. Significativo anche il ruolo dei gruppi e delle strutture private sia per la dimensione degli investimenti sia delle velocità, anche se non impattati dal Pnrr. Segno di un processo di adeguamento ai capisaldi di modernizzazione che pervade l’intero sistema. Interessante in prospettiva anche il valore del mercato generato dal mondo consumer (device, wearable, app che sono prodromici ai progetti di tele monitoraggio).

Dhs 2022 - Mercato complessivo per tipologia di clienti
Dhs 2022 – Mercato complessivo per tipologia di clienti (fonte: NetConsulting cube, 2022)

Se osserviamo unicamente la componente IT del mercato per ambito applicativo, scopriamo una vivacità beneficiata direttamente dal Pnrr (telemedicina, Fse e applicativi socio assistenziali territoriali) ma anche di riflesso (modernizzazione dei sistemi amministrativo-contabili e dei sistemi ospedalieri correlati a Cce e Fse). La crescita relativa ai sistemi clinici ospedalieri è, infatti, indirizzata dall’aumento delle intensità progettuali verso soluzioni di cartella clinica elettronica sia a livello di ospedale che a livello di regione. Mentre, relativamente agli applicativi in area amministrazione, i dati riflettono le progettualità in essere e previste per la relativa modernizzazione dei sistemi informativo amministrativi, che vanno nell’adozione di soluzioni cloud o di piattaforme di mercato per la necessità di svecchiare il parco installato. Si tratta di ambiti su cui si è iniziato a ragionare già in era Covid, ma ora con il Pnrr vengono disegnati i modelli a cui deve tendere la sanità territoriale.  

Andamento Mercato IT per Ambito
Dhs 2022 – Andamento del mercato IT per ambito (fonte: NetConsulting cube, 2022)

Partendo dal valore stimato dei fondi Pnrr destinati al digitale nel periodo 2021–2026 – cui si aggiungono le risorse derivanti dal Fondo Nazionale Complementare, l’iniezione stimata è pari a 5,8 miliardi di euro, inclusa la componente relativa alle apparecchiature medicali. Considerando in via prudenziale il periodo 2021–2025, il valore complessivo dei fondi raggiunge complessivamente la soglia dei 4,8 miliardi di euro (Fig. 3).

Riepilogo degli investimenti PNRR e FNC in tecnologie e digitalizzazione
Dhs 2022 – Riepilogo degli investimenti Pnrr e Fnc in tecnologie e digitalizzazione (fonte: NetConsulting cube, 2022)

Le difficoltà emerse

Già durante la prima parte dell’anno sono emersi, sia lato domanda, sia lato offerta, segnali inequivocabili di difficoltà a reggere il ritmo imposto dalle scadenze Pnrr. Nelle attività di programmazione, pianificazione e progettazione dei disegni e delle gare; nella capacità di rispondere alle gare, di darne corretta esecuzione con il team mix definito. Con un primo grande tema ostativo legato alle competenze digitali da distribuire in tutte le tipologie di figure professionali (figura sotto), particolarmente sentito nelle realtà sanitarie ed ospedaliere del sud.

Le leve per migliorare la digitalizzazione della struttura sanitaria – vista territoriale
Dhs 2022 – Le leve per migliorare la digitalizzazione della struttura sanitaria – vista territoriale (fonte: NetConsulting cube, 2022)

Questa difficoltà di stare nella velocità e nei contenuti può determinare uno slittamento nelle gare, nei progetti, nella loro esecuzione e nella loro contabilizzazione e pagamento. Dunque, nel valore del mercato. NetConsulting cube ha cristallizzato al 10 giugno la stima della quota parte di fondi PNRR che possono restare inutilizzati o slittare a causa dei ritardi o dell’elevata complessità che gli operatori tutti si troveranno a gestire in termini di execution (insufficiente capacity per l’intensità progettuale prevista ai vari livelli).  L’ammontare dei fondi che potenzialmente potrebbero non essere utilizzati o slittare nel periodo 2021-2025 potrebbe superare gli 1,7 miliardi di euro (figura sotto).

Stima della concretizzazione dei progetti PNRR al 10/06/2022
Dhs 2022 – Stima della concretizzazione dei progetti Pnrr al 10 giugno 2022 (fonte: NetConsulting cube, 2022)

È a questo punto evidente come quello stato sospensivo di cui dicevamo in apertura non può che aumentare il rallentamento nelle azioni programmatiche e progettuali. O addirittura modificarne le traiettorie, aumentando l’entropia e lo smarrimento del sistema.

Questo genererebbe non solo una minore consistenza nei valori assoluti e nella vivacità di crescita del mercato ma porrebbe anche qualche perplessità sulla capacità del sistema (istituzioni, operatori della domanda e dell’offerta) di realizzare quella One Digital Health da cui siamo partiti e che la Missione 6 ha tracciato. E porrebbe, se ce ne fosse bisogno, l’Italia in una posizione di svantaggio nell’adeguamento alle politiche cardine che in questi anni l’Europa ha attuato ed è prossima ad introdurre: eHealth Digital Service Infrastructure (eHdsi) e European Health Data Space.

Vanificare gli sforzi fin qui profusi da tutti gli organismi istituzionali e di mercato, di tutti i livelli di gestione sarebbe uno smacco per il sistema Paese tutto e per quel diritto alla salute sancito in Costituzione e che un Paese moderno europeo merita di avere.

Leggi tutti i contributi dello speciale Digital Health Summit

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