Dopo cinque mesi di tira e molla, ieri Dell Technologies ha confermato quello che si ventilava.
Il suo ritorno in borsa, al New York Stock Exchange, con un buyout di 21.7 miliardi di dollari delle tracking stock di VMware, sia in contanti (9 miliardi) sia in azioni. Dell ha di fatto proposto un accordo agli azionisti di VMware per rilevare le loro azioni tracking stock (nate al momento dell’acquisizione da parte di Dell di Emc, per 67 miliardi di dollari, che portava in dote la consociata VMware) e trasformarle in azioni comuni per semplificare la complessa struttura proprietaria di Dell, che diventerà a tutti gli effetti un titolo sul mercato azionario.

Un’operazione che lascerà Michael Dell (ceo e fondatore) e la società di investimento Silver Lake saldamente in posizioni di maggioranza (72%), come riporta Reuters, ma che permetterà a Dell di bypassare la trafila per una tradizionale Ipo, per la quale Dell dovrebbe confrontarsi con gli investitori anche sul tema del debito, che oggi si attesta a 52,7 miliardi di dollari.

Tecnicamente, Dell propone di scambiare un’azione tracking stock di VMWare per 1,3 azioni Dell, in questo modo gli azionisti VMware entrerebbero in possesso di una quota tra il 20,8% e il 31% di Dell Technologies. D’altro canto Dell e Silver Lake rimarranno in posizione di controllo di VMWare, con l’81% delle quote.

Michael Dell, Fondatore e CEO di Dell
Michael Dell, Fondatore e CEO di Dell

Una mossa che riporta Dell sui suoi passi: la società era uscita dai listini borsistici per ritornare privata nel 2013, a seguito di un acquisto delle quote dell’azienda per un importo di 25 miliardi di dollari da parte di Dell e del fondo Silver Lake.
Ora, a cinque anni di distanza, con un mercato che ha visto Dell Technologies diventare il primo fornitore sull’intero spettro dell’offerta grazie alla acquisizione di Emc (dando vita a un colosso da 62 miliardi di dollari di fatturato), il ritorno alla sfera pubblica permette a Dell di beneficiare di maggiori investimenti per sanare il proprio debito e per progredire nella sua strategia di offerta a 360 gradi, come di recente era stato ribadito nel corso del Dell Technologies World 2018 a Las Vegas.

“La crescita senza precedenti di questi anni e il posizionamento del nostro portafoglio di tecnologie e servizi su un’offerta che copre gli ambiti della trasformazione digitale delle aziende è un elemento che ci posiziona in modo univoco per consentire alle aziende di evolvere. E’ un momento molto importante per Dell, per fare business” ha precisato agli analisti Michael Dell, in occasione della dichiarazione del ritorno pubblico della società.

Di fatto questa mossa semplifica la struttura delle due aziende in modo significativo e nonostante l’acquisto di azioni di Vmware, Dell ha confermato che non ha intenzione di fare un merge con Vmware, ribadendo che le due aziende continueranno ad operate in modo indipendente e che le loro azioni verranno gestite sul mercato pubblico in modo separato. Una decisione che arriva dopo che Dell aveva valutato la possibilità di fare un reverse merger con VMware (che avrebbe portato la piccola VMware da 7,92 miliardi di fatturato ad acquisire il colosso Dell).
“Io amo VMware – ha dichiarato Dell a CNBC e vogliamo che rimanga una azienda pubblica indipendente. Sta facendo molto bene con il suo Ceo Pat Gelsinger e VMware è estremamente ben posizionata sul mercato”.

L’accordo di ritorno in Borsa, già approvato dai Cda di Dell e Vmware, sarà completato entro l’anno, nel quarto trimestre e sposa il percorso al 2030 che Michael Dell ha ribadito a Las Vegas: i quattro pilastri che accompagnano la trasformazione delle aziende oggi – Digital Transformation, IT Transformation, Security Transformation e Workforce Transformation – trovano risposte nel portafoglio completo della federation di Dell Technologies che copre dall’edge, al core fino al cloud grazie alle soluzioni di Dell, DellEMC, Pivotal, Rsa, Secureworks, Virtustream e Vmware. Un portafoglio, in sintesi, che traguarda dall’offerta storica in ambito client, storage e infrastrutturale a quella di IoT, AI, Virtual e Augmented Realty. E che necessita di continui investimenti.

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