TIM e Google Cloud, da quando hanno unito le loro forze, si sono impegnate a formulare un’offerta di soluzioni e servizi Cloud che fosse in grado di rispondere alle esigenze di un’ampia gamma di aziende. Viste le tante sfaccettature delle strategie business e le loro molteplici ricadute sul contesto IT, TIM e Google Cloud hanno sviluppato la loro proposta tecnologica all’insegna della massima completezza e flessibilità.

Spinta all’innovazione delle aziende italiane

Le misure messe in atto dalle aziende per far fronte alla pandemia e alle sue conseguenze sono estremamente diversificate ma sono tutte accomunate da una presenza imprescindibile delle tecnologie IT e digitali. La situazione si è, infatti, rivelata essere un acceleratore in chiave IT/digitale per la maggioranza delle aziende. Le tecnologie digitali sono diventate sempre più centrali all’interno delle imprese, la gran parte delle quali ha introdotto innovazione e ha abbandonato preconcetti relativi all’adozione di alcune soluzioni digitali.

I risultati di una recente indagine campionaria di NetConsulting cube su circa 100 aziende di grandi dimensioni mostrano con chiarezza il ruolo strategico giocato dalla tecnologia nel contesto attuale. La quasi totalità del panel, infatti, ha dichiarato di aver avviato iniziative di smart working per consentire alla maggioranza della forza lavoro di continuare a lavorare fuori dalle sedi fisiche aziendali e di aver utilizzato strumenti di comunicazione e collaboration per interagire con partner e clienti e mantenere così inalterato il dialogo con i principali attori esterni.

Le misure messe in atto dalle aziende italiane nell’emergenza – Fonte: NetConsulting cube, 2021
Le misure messe in atto dalle aziende italiane nell’emergenza – Fonte: NetConsulting cube, 2021

Inoltre, sebbene in un contesto di riduzione dei costi, un buon numero di partecipanti all’indagine ha aumentato il proprio budget IT accelerando i progetti digitali più strategici, ai fini sia del supporto alle attività aziendali sia dell’efficacia di utilizzo degli strumenti IT.

In tal senso, le aziende hanno focalizzato la loro attenzione principalmente su cybersecurity, cloud computing e soluzioni per la gestione, l’utilizzo e la valorizzazione dei dati.

Resilienza business ma anche IT

L’approccio delle aziende italiane all’innovazione tecnologica rappresenta un obiettivo condiviso all’interno delle diverse funzioni business.

Le divisioni aziendali che appaiono più esigenti nel richiedere l’adozione di soluzioni digitali sono le funzioni preposte allo sviluppo commerciale delle aziende e, in particolare, il Marketing, le Vendite il Customer Service. Per queste funzioni, l’innovazione digitale consente di raggiungere una maggiore efficacia nel relazionarsi con i prospect, nell’acquisire clienti e nel fornire un miglior servizio anche nel post-vendita. Particolarmente attive sono anche le divisioni tecniche: i progetti sono polarizzati prevalentemente sulle funzioni Operations, Logistica e Magazzini e hanno l’obiettivo di ottimizzare la Supply Chain – migliorandone la trasparenza/tracciabilità, la gestione dell’inventario e della domanda, la pianificazione della capacità produttiva e distributiva, la sicurezza degli operatori; di velocizzare processi ripetitivi; di migliorare la gestione e l’avvio degli interventi manutentivi. Vanno, infine, segnalate le divisioni Amministrazione, Finanza e Controllo e Risorse Umane per le quali il supporto delle nuove tecnologie digitali si concentra rispettivamente sull’esigenza di mantenere la solidità finanziaria aziendale (gestendo efficacemente costi, profittabilità e liquidità) e di accompagnare le risorse umane verso nuove forme di lavoro, in modo da non solo garantire la loro soddisfazione ma anche la continuità del business e la risposta alle esigenze dei clienti.

Le divisioni aziendali che richiedono maggiore innovazione – Fonte NetConsulting cube, 2021
Le divisioni aziendali che richiedono maggiore innovazione – Fonte: NetConsulting cube, 2021

Questi esempi dimostrano come le aziende stiano superando l’approccio tattico che le ha guidate nell’adottare soluzioni che, nel breve, garantissero la continuità delle loro attività a favore di una strategia che punti ad aumentare, in modo strutturale, la loro resilienza. In altre parole, le aziende stanno iniziando a rafforzare la loro capacità di affrontare le possibili criticità pur mantenendo inalterate le loro caratteristiche primarie.

Anche in questo contesto, la dimensione tecnologica continua a giocare un ruolo imprescindibile di abilitazione. In linea con quanto descritto precedentemente, l’utilizzo di strumenti di comunicazione e di collaboration così come l’adozione di servizi Cloud, soluzioni di advanced analytics, piattaforme di cybersecurity, già cresciuto significativamente durante il lockdown, è destinato a rafforzarsi ulteriormente a supporto delle strategie aziendali nel post Covid-19.

Per utilizzare pienamente le opportunità rese disponibili dalla tecnologia, servizi, soluzioni e piattaforme devono necessariamente poggiare su infrastrutture resilienti. La resilienza infrastrutturale deve garantire la disponibilità di soluzioni e applicazioni – con performance adeguate, e la capacità di rispondere agilmente ad eventi sia pianificati che non, quali sono ad esempio gli attacchi informatici, garantendo la protezione di applicazioni e dati e il loro rapido ripristino.

In questo cammino, è fondamentale il supporto di vendor che siano in grado di interagire con interlocutori IT e business e di veicolare soluzioni che indirizzino le priorità dell’intera azienda piuttosto che gli obiettivi di una singola funzione.

La proposta di TIM e Google Cloud

L’offerta di TIM e Google Cloud appare pienamente allineata all’esigenza di modernizzazione e resilienza che emerge dalle analisi di NetConsulting cube e dalla lettura delle dinamiche aziendali di questo periodo storico.

Le soluzioni proposte sono tante e si prestano, più nello specifico, a supportare le aziende nella valorizzazione dei dati in modo funzionale ai loro modelli di business e commerciali.

Gli strumenti di Google Cloud consentono, infatti, alle aziende di costruire sistemi di analytics scalabili ed estremamente reattivi. I passi da effettuare sono vari. In prima battuta, è necessario che le aziende migrino verso infrastrutture a microservizi scalabili.

Da questo punto di vista, l’infrastruttura di Google Cloud offre ottime performance relativamente non solo all’orchestrazione delle istanze ma anche alla gestione dei dati aziendali, in termini di ricerca e protezione – tramite crittografia.

I principali tool che offrono le funzionalità relative all’orchestrazione delle istanze sono:

  • Google Kubernetes Engine, in grado di accelerare in sicurezza lo sviluppo delle app e semplificarne le operazioni di rilascio rendendo agevole la scelta dei canali più adatti;
  • Google Compute Engine, un servizio di calcolo sicuro e personalizzabile che permette di creare ed eseguire macchine virtuali sull’infrastruttura di Google Cloud;
  • Google Cloud Load Balancing che permette di scalare le applicazioni residenti su Google Compute Engine alla massima capacità senza bisogno di svolgere attività preliminari;
  • Google Cloud Persistent Disk, una soluzione per il backup a blocchi, affidabile e ad alte prestazioni, che si presta a gestire le istanze di macchine virtuali.

Secondariamente, le aziende possono effettuare il deployment dei loro applicativi business sull’infrastruttura di Google Cloud. Lo sviluppo di personalizzazioni al di fuori del livello applicativo in Google Kubernetes Engine rende i dati delle applicazioni più facilmente disponibili, aumentando l’agilità e l’innovazione.

A questo proposito, le aziende hanno la possibilità di creare data lake unificati e scalabili utilizzando altre soluzioni di Google Cloud tra cui si segnalano:

  • Google Cloud BigQuery, un datawarehouse multi-cloud serverless, a scalabilità elevata e dai costi contenuti;
  • Google Cloud SQL, un servizio completamente gestito per database relazionali MySQL, PostgreSQL e SQL Server.

Con questi tool le aziende possono gestire in modo integrato un insieme eterogeneo di dati provenienti dalle fonti più disparate. È il caso dei dati transazionali derivanti dagli ERP aziendali, dei dati provenienti dal CRM e da soluzioni come Google Analytics, che permette di analizzare i dati delle attività aziendali basate su siti o app, e Google Ads, che supporta l’acquisizione di clienti.

Per utilizzare i dati provenienti da applicativi on premise e legacy, le aziende possono usufruire di Google Cloud Anthos. Con Anthos, le imprese possono evolvere da applicazioni legacy – concepite per lavorare in un ambiente on-premise e, quindi, poco flessibili e modificabili in tempi lunghi e con costi elevati – ad applicazioni più agili, facilmente implementabili in ambienti diversi, senza richiedere sviluppi differenti. E per poter monitorare e gestire con efficacia ed elevate prestazioni l’intero patrimonio applicativo dopo averlo migrato in ambiente Google Cloud, le aziende hanno a disposizione Google Cloud Operations.

Grazie al contributo di altre soluzioni, come Google Dataflow, per l’elaborazione unificata dei dati in modalità flusso e batch serverless, e Google Cloud Composer, per orchestrare le pipeline di dati e i relativi flussi di lavoro, le aziende hanno l’opportunità di consolidare tutte le informazioni necessarie, anche in real-time, per migliorare i propri processi aumentandone l’efficacia.

Per utilizzare al meglio l’elevato potenziale delle soluzioni di Google Cloud, è imprescindibile il supporto consulenziale e di system integration di TIM. TIM aiuta le aziende a rendere efficace l’utilizzo delle soluzioni di Google Cloud e, in dettaglio, a modernizzare le proprie applicazioni ed infrastrutture, con benefici in termini di costi di gestione e di manutenzione.

Solo in questo modo, le organizzazioni potranno aumentare la propria produttività interna, la soddisfazione dei propri clienti, dipendenti e partner, ai quali sarà possibile offrire un’infrastruttura più sicura e performante, a prescindere dai cambiamenti di mercato.

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