Cdp Equity (Cdpe), società interamente partecipata da Cassa Depositi e Prestiti, Teemco Bidco (società lussemburghese controllata da uno o più fondi gestiti da Kohlberg Kravis Roberts & Co. LP), Macquarie Asset Management, Tim e Open Fiber, hanno sottoscritto un protocollo di intesa non vincolante relativo al progetto di integrazione delle reti di Tim e Open Fiber.
L’obiettivo del memorandum of understanding, firmato dalle parti il 29 maggio, è volto alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni controllato da Cassa Depositi e Prestiti e partecipato da Macquarie e Kohlberg Kravis Roberts. Con l’accordo si pensa di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture Very High Capacity Networks (Vhcn) in Italia per offrire servizi innovativi ed efficienti alla popolazione residente, alla pubblica amministrazione ed alle imprese, un altro passo avanti, quindi, verso il superamento degli ostacoli alla soluzione del problema del digital divide relativo alla disponibilità di connessioni alla rete ad alta velocità nel nostro Paese.

Con la firma del memorandum, al momento non vincolante, le parti si impegnano a “negoziare in via esclusiva ed in buona fede i termini dell’operazione con l’obiettivo di approdare alla firma di eventuali accordi vincolanti entro il 31 ottobre 2022.

Pietro Labriola AD gruppo Tim
Pietro Labriola AD gruppo Tim

Quindi la sottoscrizione degli accordi dovrà poi essere approvata dai rispettivi organi deliberanti ed è soggetta all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie (incluse quelle antitrust) da parte delle autorità nazionali ed europee competenti ed ancora, a prescindere dalla struttura finale di “rete unica” che sarà individuata e condivisa, l’operazione dovrà essere sottoposta all’approvazione dell’assemblea degli azionisti di Tim. 

Con la firma del memorandum of understanding le parti condividono che l’operazione possa articolarsi attraverso la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di Tim – da definire le operazioni societarie del caso – e l’integrazione delle prime con la rete controllata da Open Fiber (anche in questo caso con modalità da definirsi). All’esito dell’operazione, Tim potrà quindi focalizzare in via prioritaria le proprie attività sul mercato italiano nei servizi di telecomunicazione e trasmissione di dati.
Il progetto sarà perseguito dalle parti nel rispetto dei vincoli regolatori inerenti le attività infrastrutturali, dei processi autorizzativi interni e degli interessi dei rispettivi azionisti, investitori e stakeholder, nonché in piena, trasparente e preventiva consultazione con tutte le competenti autorità nazionali ed europee.

Per Tim l’operazione sarà soggetta alla disciplina di cui al Regolamento Consob n. 17221/2010 in materia di operazioni con parti correlate, posto che Tim ha identificato un rapporto di correlazione con Cassa Depositi e Prestiti (azionista dell’azienda) e le società dalla stessa controllate. Si stima che l’Operazione possa qualificarsi come “operazione di maggiore rilevanza” per le finalità di cui all’art. 8 del suddetto regolamento. Il Comitato parti correlate di Tim è stato tempestivamente coinvolto nella fase delle trattative e ha esaminato il memorandum nel corso di una pluralità di riunioni. Tim, conclude il comunicato dell’azienda “continuerà ad assicurare la piena osservanza della disciplina applicabile in termini di processi approvativi interni e informativa al pubblico”.

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