In un mondo dove il cloud diventa predominante, le aziende devono focalizzarsi sulle loro eccellenze per generare valore reale per il mercato, gli enti e le istituzioni. L’impegno di Oracle è quello di rendere il Cloud più sicuro, performante, ed economico. In quest’ambito, customer eXperience e modern marketing fanno in modo che la comunicazione venga percepita appieno, valorizzando le informazioni per il paziente. Spiega le dinamiche, Massimo Savazzi, CX sales development director & experience strategist di Oracle.

La sfida della maggiore sostenibilità del settore socio-sanitario può trarre benefici dalla nuova frontiera della sanità digitale.  Quali sono dal vostro osservatorio i trend principali che la sanità sta vivendo? Quali i miglioramenti avvenuti, quali le criticità ancora da sanare?

“Ci sono diversi trend che è possibile evidenziare nel contesto della sanità digitale. Il primo è quello che riguarda l’introduzione del fascicolo elettronico e di una maggiore digitalizzazione dell’informazione. Il secondo è relativo ad un’evoluzione del concetto della relazione col paziente all’interno della quale iniziano ad essere considerati anche gli appartenenti del nucleo familiare e le persone a supporto del paziente stesso.

Questi sono sicuramente trend positivi, dobbiamo però rilevare che queste iniziali informazioni sul paziente e sulla disponibilità del fascicolo in forma digitale non vengono tradotti in un percorso esperienziale e di relazione personalizzata tra gli enti sanitari ed il paziente; questo diventa ancora più rilevante se consideriamo la giusta attenzione e rilevanza che si sta dando ai percorsi di cura individuali (PAI).

Questo fa si che non si riesca ad evidenziare completamente tutto il valore generato tra l’equipe medica, le diverse strutture e gli enti che collaborano nella cura del paziente, in quanto viene alla fine percepito dall’utenza solo una piccola parte della ricchezza informativa disponibile.

Questo è ciò che si chiama Customer eXperience piuttosto che Modern Marketing, ovvero i processi e le soluzioni, da una parte relativi a come comunicare sempre meglio con il proprio referente, dall’altra parte essere certi che la comunicazione venga percepita appieno, valorizzando ogni elemento di informazione per il paziente. L’ultima nota è che ancora oggi riscontriamo difficoltà nelle tecnologie d’avanguardia come il Cloud, in particolare il Cloud 2.0. Questo più per motivi oramai di natura culturale che di natura tecnologica, in quanto si è dimostrato che il Cloud, offra livelli di riservatezza e di sicurezza non paragonabili anche alle migliori infrastrutture; se a questo si aggiunge il concetto di Autonomous, ovvero di sfruttare l’intelligenza artificiale per mantenere protette le informazioni e sicure le infrastrutture eliminando l’errore umano.

Esiste una diversa letteratura che dimostra come l’intervento umano sia statisticamente nella gran parte dei casi la sorgente di breach sui dati e sulle informazioni, e questo aiuta a capire come oggi il Cloud sia la soluzione ottimale per tutte quelle realtà che hanno dati ad altissima sensitività”.

La trasformazione digitale in atto nel settore sanità deve essere affrontata coinvolgendo tutti gli attori: istituzioni pubbliche, private, vendor di tecnologia, partner, aziende farmaceutiche… Una pletora complessa. Come supportate questo dialogo costruttivo? Con quali azioni?

Massimo Savazzi, CX sales development director & experience strategist di Oracle
Massimo Savazzi, CX sales development director & experience strategist di Oracle

“Il contesto è sicuramente complesso con molti attori. Quello che stiamo costantando è la necessità di un maggior riconoscimento e rispetto di quelli che sono ruoli e caratteristiche delle varie aziende.

Oggi, in un mondo dove il cloud diventa predominante, le aziende devono focalizzarsi sulle loro eccellenze per sfruttarle al meglio generando valore reale per il mercato, gli enti e le istituzioni.

Come Oracle, il nostro ruolo è quello di offrire soluzioni applicative che siano in assoluto le più performanti, le più sicure, le più semplici da gestire, le migliori con cui costruire scenari complessi per realtà che vanno dal piccolo comune,  dalla piccola area rurale dell’Italia piuttosto che degli Stati di Uniti d’America, fino ad enti con copertura globale.

Ad esempio il Cern di Ginevra utilizza le nostre infrastrutture per l’elaborazione dei dati e degli esperimenti, piuttosto che il Ministero della Sanità americana ed ospedali di di tutto il mondo. Affinchè questo diventi un successo reale per il sistema paese, per le aziende, è necessaria l’eccellenza di aziende capaci di sviluppare e di creare le applicazioni verticali, l’eccellenza di società di consulenza, in grado di declinare le tecnologie al meglio per l’utilizzo negli ambienti specifici.

E’ indispensabile l’eccellenza di aziende in grado di veicolare il cambiamento culturale sulle persone, affinchè le persone qualunque ruolo abbiano, devono essere aiutati a capire, ad entrare in relazione con queste nuove tecnologie, per ottenerne il massimo beneficio”.

Guardando ai prossimi anni, qual è la strategia della vostra azienda per accelerare la svolta decisiva verso una sanità sempre più digitale e di valore, rispondente cioè ai paradigmi della Value Based Healthcare?

“L’impegno di Oracle e la sua missione sono estremamente chiari: diventare l’azienda numero uno al mondo in termini di soluzioni applicative Cloud. Il nostro impegno è quello di far crescere e far diventare il Cloud sempre più sicuro, sempre più performante, ed economico; aumentando le funzionalità applicative in modo da rendere sempre più semplice la fruibilità dei servizi per tutti: dai dipendenti ai pazienti”.

In diretta dal Digital Health Summit 2019

Oracle partecipa al DHS lanciando un progetto frutto di due anni di attività dedicato al tema della Patient Experience. Così Massimo Savazzi racconta cosa offre Oracle per migliorare la comunicazione fra gli attori della Sanità ed il paziente: la soluzione di Crm Patient Experience permette di migliorare in modo sensibile approccio e risultati in un ambito riconosciuto da tutti come particolarmente delicato.

Leggi tutti i contributi dello speciale Digital Health Summit

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: