Il tema della cybersecurity è in cima alla lista delle preoccupazioni delle aziende che abbracciano i vantaggi offerti dal digitale, ma allo stesso tempo acquisiscono consapevolezza sui rischi e sull’esposizione del business, per esempio, in caso di attacchi ransomware. Sono in grado di “mettere in ginocchio” la continuità operativa, quando non addirittura l’esistenza stessa dell’azienda. E quella in corso è una sorta di lotta tra i criminali informatici e i team di professionisti che che combinano tecnologia e consulenza per prevenire e gestire le minacce e gli incidenti cyber a partire dai “ransomware killer”.
I numeri lo confermano. Secondo il Barometro Cybersecurity di Netconsulting cube, i Ciso delle aziende italiane considerano potenziale fonte di rischio per la sicurezza del loro business lo smart working (al 98%), ma anche la digitalizzazione di ambiti strategici per l’azienda (si parla di processi aziendali 50%), ed intanto gli attacchi crescono di anno in anno del 12% (fonte: Clusit).
Soprattutto crescono proprio i ransomware (del +422% tra febbraio 2020 e maggio 2021, fonte: Enisa) con l’Italia tra i Paesi più colpiti a livello mondiale. E le aziende si organizzano. La cybersecurity crescerà del 12,4% quest’anno (fonte: Anitec-Assinform), ma allo stesso tempo solo il 48% delle aziende italiane dispone di un responsabile Ciso all’interno del dipartimento IT, ma il 40% di esse riconosce il bisogno incrementare le risorse dedicate alla sicurezza cercando competenze specifiche.
In occasione del webinar Storia di un Ransomware Killer, Alessio Alfonsi, Advisory Systems engineer e Stefano Maccaglia, Emea practice manager Incident Response di Netwitness, che fa parte della galassia Rsa, con la moderazione di Emanuela Teruzzi, direttore responsabile di Inno3, testata di NetConsulting cube, gli esperti approfondiranno i temi cercando di indagare cosa muove questo mercato, come e soprattutto in che modo arginare i criminali anche “cercando di entrare nella loro mente….”, ma soprattutto offrendo al pubblico un punto di vista sulle risorse da mettere in campo (umane e tecnologiche) per arginare il pericolo, partendo dall’analisi concreta di come operano “sul campo” le gang cybercriminali.
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