La prima missione del Pnrr Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo – si caratterizza per un perimetro di azione estremamente ampio e trasversale all’intero Sistema Paese.

Le sue aree di intervento previste  hanno l’obiettivo di rilanciare la competitività dell’Italia nel contesto nazionale e globale agendo sulla preparazione e predisposizione tecnologica di enti pubblici, ecosistema imprenditoriale e cittadini e sulla valorizzazione dello sterminato patrimonio culturale e turistico italiano,

Articolazione della missione 1 del Pnrr
Articolazione della missione 1 del Pnrr (fonte: Italia Domani)

Si tratta di temi strategici che non si esauriscono nella prima missione ma che vengono indirizzati anche dalle altre missioni del Pnrr, sebbene con una maggiore verticalità: nelle missioni 2 e 3, il tema della digitalizzazione viene trattato relativamente ai processi produttivi, infrastrutture energetiche e di trasporto; nella missione 4 il focus della digitalizzazione riguarda la scuola, i programmi didattici e le competenze di docenti e studenti; la missione 5 sottolinea l’importanza della digitalizzazione a sostegno del settore sanità.

La missione Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo è supportata da investimenti pari a 40,32 miliardi di euro (il 21% circa dello stanziamento complessivo del Pnrr), a sostegno di tre componenti: digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA (9,75 miliardi di euro), digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo (23,89 miliardi di euro), turismo e cultura (6,68 miliardi di euro).

Il ritardo del Sistema Italia

La formulazione della missione 1 del Pnrr trova piena giustificazione nel gap che l’Italia tuttora presenta rispetto alla media europea relativamente al suo indice di digitalizzazione e che riguarda pubblica amministrazione, imprese e cittadini.

Secondo l’edizione 2021 del Desi (The Digital Economy and Society Index), elaborato e pubblicato dalla Commissione europea, l’Italia si colloca al ventesimo posto tra i 27 Stati membri dell’Unione europea.

Indice di digitalizzazione
Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (Desi), Ranking 2021 (fonte: Commissione europea)

Alla base di questo posizionamento, vanno rilevate – in prima battuta – la diffusione limitata nella popolazione di competenze digitali di base e più evolute così come la scarsa incidenza di specialisti e laureati in materie Ict e la scarsa attenzione delle aziende verso tematiche di formazione tecnologica.

Segue il ritardo in ambito “connettività” determinato, nello specifico, dalla scarsa penetrazione della banda larga fissa e mobile, dalla bassa copertura della rete fissa ad altissima capacità e del 5G.

Nell’ambito dell’“integrazione delle tecnologie digitali”, il gap delle imprese italiane riguarda prevalentemente le difficoltà ad operare online (vendite e fatturato da commercio elettronico) e la scarsa adozione di tecnologie innovative, tra cui spiccano componenti di big data management e di intelligenza artificiale.

Infine, il divario della pubblica amministrazione italiana è riconducibile principalmente allo scarso sviluppo dell’offerta di “servizi pubblici digitali”, soprattutto per i cittadini, dovuto, nella maggioranza dei casi, ad una non piena digitalizzazione in ambito infrastrutturale.

PA, obiettivo maturità digitale

Come evidenziato in figura, gli ambiti di azione della prima componente della missione 1 del Pnrr sono molto articolati.

Articolazione della componente 1
Articolazione della componente 1 della missione 1 del Pnnr, (fonte: Italia Domani)

La prima area di focalizzazione della componente è rappresentata dalla digitalizzazione degli enti pubblici. In dettaglio, gli interventi saranno diretti al potenziamento delle componenti tecnologiche che abilitano la digitalizzazione dei servizi pubblici (cloud computing, interoperabilità, cybersecurity) e all’ottimizzazione dell’offerta pubblica, in termini di efficacia così come di canali e modalità di accesso e interazione. Altri interventi che saranno avviati in questo ambito sono finalizzati ad aumentare le competenze digitali degli utenti finali in modo da estendere il più possibile il bacino d’utenza dei servizi erogati dalle diverse tipologie di enti.

Il secondo ambito di intervento ha l’obiettivo di aumentare la produttività del settore pubblico puntando sull’innovazione delle istituzioni e, nello specifico, sull’evoluzione del capitale umano e su una generale semplificazione dei procedimenti amministrativi.

Principali trend di investimento Vodafone Business Lab
Principali trend di investimento della PA italiana (fonte: NetConsulting cube su fonti varie, 2022)

Ad oggi e nel breve periodo, gli enti italiani appaiono estremamente focalizzati sul miglioramento della propria offerta di servizi pubblici. Per questo motivo, vengono avviati progetti diretti al rafforzamento delle principali piattaforme di eGovernment e dei principali canali di accesso oltre che allo sviluppo di applicativi specifici, come quelli in ambito sanitario (incluso il Fascicolo Sanitario Elettronico) e servizi sociali e a supporto dei processi di pagamento di tasse e tributi, trasporti e mobilità, etc.

Per sostenere questi progetti, inoltre, gli enti italiani stanno lavorando all’evoluzione ed ottimizzazione di apparati, infrastrutture ed architetture Ict. Va segnalata l’implementazione di progetti in ambito telecomunicazioni (networking e connettività) e in area data center e cloud. 

Infine, le tante iniziative condotte a livello applicativo e infrastrutturale stanno generando un ricorso crescente a servizi IT di varia natura, e principalmente di sviluppo, manutenzione ordinaria ed evolutiva, gestione, e un’attenzione sensibile agli aspetti di sicurezza informatica. Attività di cybersecurity, risk assessment o cybersecurity assessment, adozione di strumenti per aumentare la consapevolezza sul tema della cybersecurity, piani di DR e BC, SOC sono i temi indirizzati con maggior frequenza.

Imprese, focus su competitività e internazionalizzazione

La seconda componente della missione 1 del Pnrr mira a rendere più competitivo il settore produttivo italiano sostenendone le politiche di innovazione tecnologica, di digitalizzazione e di internazionalizzazione.

La componente rafforza gli incentivi fiscali a supporto del piano Transizione 4.0 con l’obiettivo di aiutare le imprese ad investire nella trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, ad incrementare la spesa in ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica – con un focus specifico sulla sostenibilità ambientale- e a formare il proprio personale sulle tematiche tecnologiche di frontiera.

Tali iniziative saranno di particolare importanza per le Pmi e le realtà del Sud Italia e per le organizzazioni attive in settori ad alto contenuto tecnologico, come quello delle tecnologie satellitari, affinché possano operare con successo in contesti internazionali.

Per poter aumentare l’efficacia di queste politiche, la seconda componente del Pnrr si focalizza anche sullo sviluppo di un’infrastruttura di reti fisse e mobili ad altissima capacità che rappresenta un elemento cruciale per abilitare l’adozione delle cosiddette tecnologie 4.0. Tali tecnologie, ovvero sensori, controller, switches, dispositivi di protezione, robotica, sensori, sistemi di alert, Iot, stampanti 3D etc., beneficiano di elevate velocità di collegamento e bassi tempi di latenza, caratteristiche tipiche delle connessioni ultraveloci, in fibra ottica e basate sul 5G.

Infine, la seconda componente della missione 1 del Pnrr prevede interventi a sostegno delle piccole e medie imprese, che rappresentano la maggioranza assoluta dell’ecosistema imprenditoriale italiano. 

Articolazione componente 2
Articolazione componente 2 (fonte: Italia Domani)

Le tematiche alla base del piano Transizione 4.0 occupano una posizione importante all’interno delle agende dei Cio italiani, soprattutto di quelli attivi in aziende manifatturiere e utilities. Da un’indagine svolta recentemente da NetConsulting cube su un campione di circa 70 aziende, emerge che i piani di trasformazione digitale dei processi produttivi e delle attività sul campo riguardano proprio queste realtà.

L’80% delle aziende che ha partecipato all’indagine ha dichiarato l’avvio di progetti diretti all’innovazione tecnologica dei loro processi operativi ed è attivo nei due comparti. In dettaglio, per queste imprese, i piani di trasformazione digitale delle operation hanno come oggetto l’innovazione dei processi produttivi, logistici e di manutenzione, seguita dall’innovazione di prodotto e da attività riconducibili all’Energy Management.

Principali aree di applicazione
Principali aree di applicazione dei piani di trasformazione digitale delle operation (fonte: indagine campionaria, NetConsulting cube 2021)

L’utilizzo di tecnologie digitali a supporto di operation, magazzini e logistica consente di gestire, sfruttare e valorizzare una grande quantità di dati a supporto delle attività di manutenzione, del funzionamento dei prodotti, della produttività, dei consumi energetici, della sicurezza degli operatori, della gestione delle scorte, etc.

Principali aree progettuali
Principali aree progettuali dei piani di trasformazione digitale delle operation (fonte: indagine campionaria, NetConsulting cube 2021)

Le tecnologie digitali alla base della digitalizzazione di fabbriche, impianti e magazzini sono molteplici e includono operation technologies che abilitano la produzione e la raccolta di dati; soluzioni di connettività e sicurezza per lo scambio e la protezione dei dati; piattaforme IoT e cloud per l’integrazione, l’omogeneizzazione e la conservazione dei dati; e soluzioni per l’analisi e la valorizzazione dei dati.

In questo scenario, le soluzioni di connettività e i protocolli di comunicazione giocano un ruolo di particolare importanza non solo nell’abilitare la raccolta, lo scambio e la comunicazione dei dati in tempo reale o con bassissima latenza ma anche e soprattutto nel creare le condizioni per sfruttare in modo efficace le opportunità derivanti dall’adozione degli strumenti IT più innovativi e, quindi, nel sostenere la creazione di scenari business evolutivi.

Uno scenario win-win per domanda e offerta di tecnologie

La prima missione del Pnrr identifica un’ampia gamma di leve che devono essere sfruttate per ridurre il gap che caratterizza il nostro Sistema Paese nel contesto globale e limitare il divario territoriale che da sempre divide Nord e Sud Italia.
Si tratta di interventi che rispondono in modo puntuale alle esigenze di enti pubblici, aziende e Pmi, utenti privati anche alla luce delle criticità economico-finanziarie e sociali che sono emerse a seguito della pandemia.

Le misure previste dalla prima missione dal Pnrr e, quindi, le opportunità di crescita e ripresa per il sistema della domanda dipendono in misura rilevante da un uso efficace e ragionato delle tecnologie digitali più innovative.

Ciò porta alla nascita di opportunità di crescita e sviluppo anche per il sistema dell’offerta. Il mercato premierà non solo vendor e service provider con offerte allineate ai trend tecnologici più recenti ma anche player in grado di fornire un supporto consulenziale diretto alla scelta delle tecnologie più adatte e alla loro implementazione, in linea con le diverse caratteristiche di aziende ed enti.

Fondamentale sarà anche il supporto di fornitori tecnologici in grado di aiutare gli utenti finali ad accedere ai fondi e a sfruttare gli incentivi previsti dal Pnrr.

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