Quale sarà l’agenda digitale italiana? Le scelte su innovazione, rete e nuove tecnologie sono nelle mani del futuro governo, al voto il prossimo 4 marzo. Dando un occhio ai programmi politici delle elezioni 2018, possiamo già intravedere le sfide digitali che ci attendono. Tutti gli schieramenti e i partiti le citano, chi in modo più esplicito, chi annegandole dentro il programma elettorale generale, ma da parte di tutti c’è interesse a cavalcare un tema che negli ultimi anni ha confermato interesse da parte di istituzioni, aziende, università, economisti. Rifaremo il punto a elezioni finite, andando a valutare le promesse mantenute.

Infrastruttura

Tra i punti salienti delle promesse elettorali troviamo il tema dell’infrastruttura. Il PD punta ad accelerare il piano Banda Ultra Larga sulle cosiddette aree bianche e grigie, così come sul 5G e sulle reti di connettività a 1 gigabit per secondo nelle aree metropolitane. La linea del programma PD viene sposata anche dal Centrodestra e si dimostra di forte interesse per il Movimento 5 Stelle, che promuove un’unione tra la futura Open Fiber pubblica e la principale infrastruttura di rete italiana, facendo notare che secondo i dati storici la richiesta di banda aumenta 10 volte ogni sette anni.

Rete 5G

Per quanto riguarda il 5G, il Movimento 5 Stelle ha come obiettivo quello di ottimizzare le risorse assegnate all’emittenza locale e nazionale tramite l’adozione di soluzioni tecniche, con un nuovo sistema di compressione video MPEG4, maggiormente efficiente, in luogo dell’attuale MPEG2. Questa soluzione libererebbe la capacità necessaria per il 5G senza incidere sugli utenti finali.

Net Neutrality

Il partito Liberi e Uguali tocca il tema della Net Neutrality, spendendosi a sostegno di una strategia a difesa della neutralità della rete, per vietare alle grandi società di telecomunicazione di offrire servizi più veloci a chi paga di più e anche di scegliere quali contenuti possano avere la precedenza su altri. Il Movimento 5 Stelle propone delle misure di gestione del traffico Internet, che rispettino i principi di “necessarietà” e proporzionalità. I trattamenti preferenziali riguardanti il traffico potrebbero essere consentiti, invece, solo se vi fossero sufficienti salvaguardie.

Fintech

Il PD si dichiara pronto a spingere l’innovazione Fintech, potenziando i canali alternativi al finanziamento bancario: l’accesso alla borsa, il ricorso ai mini bond, le piattaforme di crowdfunding e peer-to-peer lending. Tali fenomeni, secondo M5S, consentono di democratizzare il mondo del credito e favorire, sotto questo profilo, l’inclusione finanziaria. Occorrerebbe però approntare una regolamentazione, anche minima, del Fintech a tutela degli interessi incisi e quindi, primariamente, degli interessi dei consumatori.

Smart Cities

Per una città sempre più Smart, nel programma PD sono presenti delle linee guida utili ad abilitare progressivamente forme di mobilità e trasporto sempre più elettrico, intelligente e interconnesso. Prima fra tutte quella di incentivare la realizzazione di sistemi informativi territoriali per tutti i comuni che consentano di gestire dati associandoli alla base di dati spaziali; è prevista la creazione di piattaforme per bike sharing, car sharing e scooter sharing. Per gestire in modo più semplice i sistemi di trasporto pubblico, si ricorrerebbe a sistemi integrati e digitali, che consentirebbero la programmazione e l’acquisto di itinerari in soluzione unica.

Energy

Nel settore Energy emerge la proposta di Smart Grid: griglie su scala locale che gestiranno sia l’energia elettrica che i sistemi di riscaldamento e che sarebbero in grado di ottimizzare i consumi generando energia in base alla domanda.
Anche il Centrodestra sarebbe favorevole ad aumentare le tecnologie innovative applicate all’efficientamento energetico, e avanza la proposta di un piano di ristrutturazione delle tecnostrutture e migliore utilizzo delle risorse per le nuove tecnologie per tutto il sistema delle imprese, con particolare riferimento alle piccole e medie.

Accesso Internet e governance

Il programma M5S si distingue con una specifica sezione dedicata ad altre due tematiche di rilievo: l’accesso a Internet e l’eGov.
Per quanto riguarda il primo punto, viene proposto, in via prioritaria, di risolvere il divario infrastrutturale e, in seconda battuta, il divario economico: le amministrazioni dovrebbero essere incentivate ad intraprendere delle politiche che mirino alla diffusione, promozione e sensibilizzazione alla cultura digitale e al supporto all’uso delle tecnologie con l’obiettivo di sviluppare in modo diffuso, continuativo e sostenibile l’inclusione e la competenza digitale dei cittadini. Infine, andrebbe inserito nel sistema scolastico il dovere di educare all’uso e alla consapevolezza della rete
Nel secondo punto, viene evidenziata l’importanza di istituire un nuovo soggetto nel prossimo Governo che semplifichi la governance digitale. Coordinamento e visione di insieme sarebbero necessarie e non potrebbero essere lasciate sparse ad una moltitudine di soggetti.

Parlare di Internet, eGov e digitale, dunque, non sembra spaventare i partiti. Rimaniamo in attesa delle azioni del prossimo governo. Dal 5 marzo verificheremo le promesse.

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