A volte serve fermarsi e fare il punto, soprattutto in un anno in cui le Slowletter – proprio per la loro natura, quella di essere Slow su alcuni temi, il loro volere andare a fondo lentamente – ci hanno mostrato importanti evoluzioni del mercato digitale. Quel mercato che osserviamo in modo concreto, partendo da ricerche e dati, intervistando manager di business, tecnologia, capi progetti, profili pubblici e privati, professori e startupper. Un panel molto ampio che, a seconda della tematica indagata, ci aiuta a fare luce su come la tecnologia sia accettata, amata, integrata. Desiderata. O anche arginata, considerata ancora un costo e non un beneficio, lasciando margini di crescita al digitale, che prima o poi diventerà pervasivo. Il 5G ne è un esempio, quali le potenzialità vere non solo per il mondo consumer – che potrà navigare più velocemente tra streaming e Web –  ma per le aziende, le città, la sanità, l’industria con nuove opportunità grazie a connettività, IoT, edge computing?

Ecco, in questo anno che ha mostrato tutte le sue difficoltà, questo andare Slow fotografato dalle Slowletter chiedeva una lentezza che a volte non abbiamo saputo vivere, tra call, incontri virtuali, smart working, dad, webinar aperti al pubblico e tavole rotonde a porte chiuse.
Da qui la necessità, per noi ma anche per i nostri lettori, di raccogliere in questa edizione della Slowletter mensile le 4 principali analisi di NetConsulting cube che hanno fotografato il 2020 ma soprattutto di anticipare come le stesse ricerche evolveranno quest’anno.
In particolare, nei primi mesi del 2021 gli analisti del gruppo hanno già iniziato a lavorare sul Barometro Cybersecurity, sulla nuova Cio Survey, sui contenuti del Digital Health Summit e sui vertical che più di altri trarranno beneficio dal 5G. Quattro ricerche con ambiti nuovi di indagine. Cosa analizzeremo? La parola agli analisti che guidano i progetti.

Focus Sanità

Sanità, quali i temi cardine della ricerca che sarà condivisa al Digital Health Summit 2021 (12 al 15 ottobre)? “In attesa della nuova versione del Recovery Plan e di comprendere la direzione degli investimenti per la sanità che sarà supportata dai fondi europei, anche nel 2021 il dibattito sullo sviluppo del Paese pone al centro il sistema della salute e le scienze della vita – anticipa Simona Lissemore, project manager di Netconsulting cube -. Proprio dalle scienze della vita è partito il percorso di analisi e studio che sfocerà ad ottobre nel DHS. La pandemia ha acceso i riflettori sulla importanza strategica di questa filiera fatta di industria (farmaceutica, medical device), servizi (assicurazioni e fondi), ricerca (centri di ricerca/Cro, Irccs, farmaceutica, università), cura e prevenzione (aziende ospedaliere/Asl e in generale l’intero sistema sanitario). Una filiera che è importante presidiare sul territorio nazionale, rafforzando competenze e attraendo professionalità, investendo nella ricerca e nella produzione, attraendo capitali da investire sull’intero sistema, per trovarci pronti ad affrontare le emergenze attuali e future”.
E continua: “Il ruolo del digitale è evidentemente di primo piano nel sostenere l’intera filiera e, soprattutto, nel permettere ai diversi attori di condividere dati univoci, certi e utili per diversi aspetti. Si pensi ad esempio alle piattaforme digitali di condivisione dei dati dei trial clinici tra Cro/Irccs e aziende farmaceutiche. I dati saranno sempre più il vero elemento strategico per la cura e la prevenzione, a livello di individuo, di cluster o di popolazione. E i dati hanno bisogno di uscire dai silos applicativi, di essere confrontabili, di adeguati strumenti di analytics, di intelligenza artificiale per indirizzare le decisioni cliniche”.  Altro tema importante resta quello della sanità territoriale, che significa strumenti digitali adeguatamente diffusi e semplici per mettere in connessione i medici, compresi quelli di medicina generale, il paziente e, a volte, i caregiver. A fronte della crescita di applicazioni e di servizi di telemedicina si assiste anche in questo caso all’adozione di intelligenza artificiale per supportare le decisioni o prevenire eventi avversi.

Focus 5G

5G. Come sta procedendo la diffusione di questa tecnologia all’interno delle aziende? “Cercheremo di capirlo con la seconda edizione del Rapporto sul 5G che sarà improntato nel capire quali use  case stanno indirizzando le aziende e quali iniziative concrete stanno pianificando nel 2021. Oltre ai comparti già analizzati nel 2020, quest’anno cercheremo di ampliare l’orizzonte anche sul settore del turismo e sulle attività portuali – anticipa Vittorio Arighi, practice leader di NetConsulting cube -. Dal punto di vista tecnologico, quello che sembra certo è che la richiesta di connessioni più veloci, stabili e affidabili cresce di giorno in giorno, in particolare per il monitoring e le funzionalità dei dispositivi IoT o per l’utilizzo di soluzioni di realtà aumentata e di realtà virtuale. Un tema tecnologico rilevante riguarderà l’integrazione tra 5G ed edge computing. I percorsi di sviluppo delle reti 5G e dell’edge computing sono strettamente correlati. “Il 5G sarà infatti un forte abilitatore che permetterà di aumentare la velocità di processing sfruttando la cache locale di dispositivi come smartphone o sensori IoT. Grazie all’integrazione di queste due tecnologie sarà possibile condividere le risorse computazionali tra una pluralità di device e migliorare l’efficienza delle reti di connettività e dei device”. Nel corso dell’analisi, sarà affrontato anche il tema regolatorio per capire le evoluzioni del 5G in termini di accettazione da parte dei comuni e delle varie comunità oltre che affrontare i temi  dell’interoperabilità e degli standard tecnici, dagli spettri alle licenze sino ad arrivare alla qualità del servizio, al roaming, alla privacy e alla cybersecurity. “Infine, sarà interessante affrontare il tema del 5G per capire quali relazioni si svilupperanno tra gli attori che diventeranno i protagonisti del mercato. Saranno i telco provider ad essere i main contractor a cui le aziende assegneranno lo sviluppo dei loro progetti 5G? Quale spazio sarà ricoperto dai system integrator? Che ruolo giocheranno i fornitori di device 5G? Che diffusione avranno i device 5G ready nel breve periodo? Si svilupperanno degli ecosistemi e delle filiere di fornitura che permetteranno a questo mercato emergente di affermarsi?”.  

Focus Cio

Cio Survey, un’occasione anche nel 2021 per fare il punto sull’agenda del Cio. “L’edizione 2021, la quindicesima, sarà centrata sulle conseguenze dell’emergenza sanitaria sulle strategie aziendali (principali impatti e contromisure, evoluzione di modelli di business, processi e go-to-market, nuovi modelli lavorativi, etc.) e sui percorsi di digital transformation – puntualizza Alessandra Pinza, senior analist di NetConsulting cube-. A partire dagli elementi di discontinuità aziendali, quindi, il primo obiettivo della prossima Cio survey sarà identificare gli ambiti tecnologici su cui le aziende e i loro Cio hanno accelerato gli investimenti e al contrario le aree in cui processi di adozione hanno subito rallentamenti. Ciò darà l’opportunità anche di comprendere come è cambiata la percezione della tecnologia e della divisione IT da parte dell’azienda e delle Lob alla luce della pandemia e qual è stato il ruolo assunto dal Cio durante l’emergenza, come le sue relazioni e modalità di interazione con il management e le line of business sono evolute, e come è cambiato il suo coinvolgimento nelle strategie evolutive”. La Cio Survey 2021 si focalizzerà anche su altre due leve fondamentali a disposizione delle aziende per abilitare le proprie strategie digitali, ovvero competenze interne e fornitori. “Quali sono le competenze che il C-level, gli utenti Ict e business devono avere? Come svilupparle? Qual è stato il supporto dei fornitori durante il periodo più critico del lockdown? Qual è l’aiuto richiesto ai fornitori ad oggi in vista dei piani di sviluppo futuri?”

Focus Cybersicurezza

Barometro Cybersecurity, un’analisi dopo un 2020 che ha messo a dura prova la sicurezza dei sistemi aziendali, facendo emergere le vulnerabilità cyber derivanti dal remote e smart working che hanno determinato la crescita delle minacce informatiche principalmente via malware (soprattutto ransomware), attacchi Ddos con finalità estorsiva (molti anche finalizzati a colpire le fabbriche), campagne di phishing e Apt (Advanced Persistent Threats) finalizzati alla sottrazione di dati sensibili. “L’estensione dei perimetri aziendali, la digitalizzazione della Fabbrica e della Supply Chain accrescono l’esigenza da parte delle aziende di adottare strumenti e procedure concrete che consentano di individuare gli attacchi e le relative conseguenze – precisa Rossella Macinante, practice leader di NetConsulting cube – . Quali saranno gli hot topic del Barometro di quest’anno? La survey indirizzata come ogni anno ai Cso e i Ciso delle grandi aziende indagherà la cybersecurity sotto molti aspetti, sebbene uno dei temi di maggior rilievo sarà la cloud security. Nel 2021 molte aziende affronteranno un cambiamento nel modello organizzativo, per cui da la risposta dei Ciso dovrà essere tale da fornire una maggiore solidità  nella gestione degli accessi indipendentemente dalla modalità o dal luogo di accesso, superando il concetto di Vpn.  L’Industrial IoT per molti settori diventerà core aumentando in modo esponenziale i dati prodotti e trasmessi tra apparati connessi, ma facendo accrescere l’esigenza di affrontare il tema non più solo attraverso la segregazione degli ambienti OT da quelli IT, ma anche con un costante monitoraggio degli eventi che interessano le macchine connesse”.  La governance della sicurezza end to end della supply chain con tutto quello che comporta da un punto di vista della contrattualizzazione di Sla e di processi di audit a cui sottoporre i fornitori a garanzia della sicurezza rimane un tema caldo a cui ancora molte aziende devono adeguarsi.
“Da non trascurare infine la data security e l’encryption dei dati end to end, anche in questo caso particolarmente impattato dalla crescente diffusione di ambienti multicloud, a cui si associa l’esigenza di proteggere i dati nel cloud, garantendone non solo il backup ma anche il recovery” conclude.

Rileggere gli approfondimenti del 2020 aiuta a capire i trend che vedremo nel 2021. Su tutti impatta la trasformazione digitale innescata dall’emergenza sanitaria tutt’ora in corso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: