In un mercato che muta velocemente e vive in un clima di incertezza, le aziende devono sapersi riconfigurare con rapidità per adattarsi in modo agile ai nuovi contesti, con infrastrutture tecnologiche adeguate. L’accesso al cloud, all’open source e l’uso di applicazioni scalabili e modulabili rappresentano elementi per competere in questo scenario. Specializzata nel business delle applicazioni enterprise cloud-native componibili, Entando opera sul mercato per supportare le imprese nella messa in campo di questa strategia, come ci racconta in questa intervista Walter Ambu, presidente e fondatore della società italo-americana.

“Ci definiamo un open source vendor esordisce Ambu raccontando il percorso di crescita della ex startup -, il nostro software è in rete e chiunque può scaricarlo, utilizzarlo e stipulare con noi dei contratti qualora necessiti di supporto. Un business che posiziona come pioniera in questo mercato la nostra società, dalle origini sarde ma sviluppata all’estero; nati nel 2015 a Cagliari, ci siamo infatti successivamente stabiliti a San Diego, negli Usa, dove abbiamo la nostra sede. Con il mio socio Paul Hinz abbiamo messo insieme le rispettive esperienze e da lì siamo partiti, per seguire il nostro sogno di fare software enterprise nel posto giusto, la Silicon Valley, perché l’Italia non è ancora focalizzata su questo mercato. 

Walter Ambu, presidente e fondatore di Entando
Walter Ambu, presidente e fondatore di Entando

Oggi Entando è in fase di scaleup. Abbiamo ricevuto finanziamenti in due round; il primo, nel 2019, da parte di Vertis Sgr che ha investito su di noi 3,5 milioni di dollari; il secondo, nei mesi scorsi, che prevede una serie di investimenti gestiti da United Ventures che permetteranno ad Entando, con 11 milioni di dollari, di affermare il proprio posizionamento. Puntiamo ad ottenere capitali per rafforzare la forza vendita e marketing sia in Italia, dove abbiamo il nostro centro di ricerca e sviluppo, che negli Stati Uniti, per iniziare a fare business sul software open source. Il nostro team conta oggi 60 persone che nel giro di 6-8 mesi vogliamo a portare a 100, con una maggiore presenza territoriale, per avere ingegneri in tutto il mondo e garantire ai nostri clienti un supporto h24″.

Su quali tecnologie punta Entando e qual è il business model? A quale mercato si rivolge prevalentemente?

“Entando si focalizza sull’intelligent composable business, uno dei nuovi paradigmi tecnologici che Gartner annovera tra i 12 top trend tecnologici per il 2022, strategici per una maggiore agilità e innovazione del business. Forniamo una Application composition platform (Acp) che consente a sviluppatori di aziende terze parti o system integrator di fare applicazioni cloud native facendo leva su Kubernetes, creando i cosiddetti building block, componenti software (microfrontend, microservizi, template, modelli dati e processi) che possono essere preregistrate su un repository, un catalogo che svolge il ruolo di marketplace, messe nello store e riprese dagli sviluppatori per costruirci delle applicazioni e standardizzarle, riducendo i costi di sviluppo.

I nostri clienti in Italia fanno principalmente parte della pubblica amministrazione, sensibile al tema e primo mercato su cui c’è stata ampia richiesta e utilizzo di open source, ma ci stiamo allargando anche su banking e insurance: tra in nostri principali clienti, Cassa Depositi e Prestiti, Ministero della Giustizia, Comune di Roma, Esercito Italiano, Octo Telematics, la stessa Red Hat.

Il Pnrr rappresenta oggi una grossa opportunità in termini di digitalizzazione del Paese. Pensa che Entando possa avere una rilevanza in quest’ambito? 

“In un mondo che cambia rapidamente, dove la pandemia ha spostato gli equilibri in un nanosecondo riversando online milioni di persone, le organizzazioni devono sapersi adattare e progettare in modalità completamente diversa le architetture, modularizzando tutto, anche in termini di interfaccia. Gartner stima che entro il 2023 chi utilizzerà un approccio di questo tipo avrà una velocità dell’80% maggiore nello sviluppo di nuove feature e che entro il 2026 almeno il 65% delle applicazioni nelle aziende verranno sviluppate su tale modello.

Entando si contraddistingue per questo business model. Per questo pensiamo di potere avere una rilevanza sul piano del Pnrr per modernizzare le applicazioni della PA e farle andare su infrastrutture cloud. Se gli enti pubblici devono rifare portali, servizi al cittadino, interfacciare servizi interni per portarli all’esterno, con questa modalità cloud native possono utilizzarli di amministrazione in amministrazione, creare ad esempio un marketplace a livello regionale per le varie componenti, e i Comuni possono personalizzarli con grandissimo risparmio di tempi ed energie riadattandoli e riutilizzandoli all’occorrenza. Riscontriamo in Italia primi segnali di risposta da parte delle aziende: molti non sanno ancora che esiste questo modello, è un trend nuovo, ma sta iniziando a prendere piede”.

Come si sviluppa oggi la roadmap di Entando? Quali gli obietti nel breve periodo e quali quelli a lungo termine? Quali le previsioni sui risultati di business per fine 2021?

“Fino ad oggi siamo stati molto tech-oriented e non avevamo una vera e propria organizzazione di vendita e marketing, adesso ci stiamo strutturando e vogliamo anche farci conoscere. Il nostro obiettivo è quello di internazionalizzarci fino ad essere worldwide nei prossimi cinque anni. Partendo in primo luogo dalla crescita negli Usa già nel 2022, per poi svilupparci in Europa, Uk e Germania in particolare, e spostarci infine anche in Asia. Continuare il percorso di investimenti nei prossimi dodici mesi per sostenere il business: il FY 2021 chiuderà con un incremento del +50% circa in termini di fatturato e contiamo di triplicare la crescita per il 2022. Vogliamo anche acquisire competenze interne ed esterne per estendere la portata della piattaforma, assumere talenti digitali e farli convergere nella sede di Cagliari dove il nostro prodotto viene sviluppato. Talenti di tutto il mondo che possano beneficiare di un ambiente internazionale e partecipare a questa rivoluzione nel mondo software. In quanto cagliaritano è mio personale obiettivo assumere molte persone in Sardegna, cosa che stiamo peraltro già facendo, anche per portare sviluppo e dare una ricaduta al territorio, perché mai come oggi abbiamo bisogno di un’iniezione di fiducia”, conclude Ambu.

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