Lo shock provocato dall’emergenza Covid sulle supply chain ha rappresentato un acceleratore della digitalizzazione anche in questo ambito. E’ necessario investire non solo nell’introduzione di tecnologie per la smart supply chain, ma anche nello sviluppo di competenze per ripensare i processi di business in ottica trasversale. Il punto di vista di Gianluigi Mason, Logistics Italy director di Barilla.

Quali sono in Barilla le funzioni che risultano essere maggiormente demanding di tecnologie IT? Qual è il livello di maturità ed intensità degli investimenti in ambito produttivo rispetto a quello logistico? 

Posso rispondere in ambito di supply chain, senza la pretesa di poter parlare per altre funzioni che sicuramente hanno fabbisogni tecnologici importanti (Vendite, R&D etc.). A livello logistico abbiamo da tempo investito in sistemi Wms, Tms e di automazione evoluta. Recentemente abbiamo sviluppato dashboard basate sulle advanced analytics e abbiamo chiari i prossimi passi, che riguardano i sistemi di real time visibility dei trasporti e di control tower.
In ambito produttivo, si stanno diffondendo gli applicativi Mes, che consentono di ottenere molteplici benefici nella gestione operativa.

Mason Barilla
Gianluigi Mason, Logistics Italy director di Barilla

Quali skill vengono ricercati da Barilla? In quali ambiti ritiene che vi siano i principali gap di competenze?

In generale ricerchiamo figure capaci di lavorare sui processi di business in ottica trasversale, che siano disponibili e aperti a molteplici esperienze e opportunità di apprendimento. In questo senso, le soft skill della persona e la capacità di apprendimento e adattamento risultano più rilevanti delle competenze di partenza. Se parliamo di pure competenze, notiamo una maggiore difficoltà nel reperire, formare e trattenere utenti avanzati che, lato business, siano capaci di contribuire allo sviluppo di soluzioni tecnologiche evolute. Mi sembra che, nel tempo, con l’aumentare della complessità tecnologica delle soluzioni, e con il loro moltiplicarsi, gli utenti si siano focalizzati più alla dimensione dell’utilizzo che al contributo in termini di una progettazione basata sulla capacità di ripensamento creativo del processo. Come attori di business, in uno scenario quanto mai mutevole e complesso, il nostro compito consiste nell’interpretare i trend in atto, immaginare esigenze e capability di importanza crescente e distintiva, da negoziare con i colleghi tecnici, in una logica di co-creazione consapevole delle opportunità/necessità in gioco.

Ad oggi, in Barilla, prevale l’attenzione verso l’execution oppure è la strategia a guidare le attività e la crescita aziendale?

 La domanda giunge in un momento in cui l’equilibrio tra il breve e lungo termine è quanto mai delicato. Tradizionalmente, essendo un’azienda di lunga storia e di proprietà familiare, siamo orientati sulle prospettive di lungo termine. In questo periodo volatile e convulso, molte energie vengono assorbite dalla gestione delle emergenze e dei continui cambiamenti in atto. Credo che ogni crisi contenga un germe di rinnovamento che sia importante cogliere, pur nella difficoltà attuale, in cui si passa da una crisi alla successiva senza soluzione di continuità. Fortunatamente il nostro modello di business ha dimostrato una buona capacità di resilienza, e credo che questo periodo ci ribadisca l’importanza di perseguire un assetto capace di funzionare in contesti molto diversi, prendendo le distanze da approcci troppo deterministici e ottimizzati su vincoli rigidi.

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