Attraverso una procedura di Accelerated Book-Building, Vodafone Europe e Telecom Italia (Tim) hanno completato l’operazione per cui la partecipazione delle due aziende in Inwit (Infrastrutture Wireless Italiane Spa) diminuirà dal 37,5% al 33,2%, con il regolamento dell’operazione previsto per la data 27 aprile 2020.

Inwit
, lo ricordiamo, opera nel settore delle infrastrutture passive per la telefonia mobile, il broadcasting, la radiofonia, servizi wireless e reti mobili private, ed è il più grande tower operator italiano e la seconda azienda quotata in Europa per quanto riguarda la disponibilità di torri di trasmissione.

La cessione arriva dopo che a fine marzo il gruppo Tim, Vodafone e Inwit avevano perfezionato il closing dell’operazione che portava alla fusione di Vodafone Towers Italia in Inwit con l’obiettivo di massimizzare l’utilizzo delle torri e di supportare le due telco nella realizzazione delle rispettive reti 5G. Già in quel passaggio i due operatori avevano peraltro considerata una riduzione congiunta della propria partecipazione fino a un minimo del 25%.

Tim cede quindi 41,7 milioni di azioni (le rimanenti ovviamente vengono cedute da Vodafone), per una percentuale complessiva di capitale pari all’8,6%, con prezzo di vendita fissato a 9,6 euro per azione. E’ circa un euro per azione in meno rispetto alla valutazione di chiusura del 22 aprile, e va considerato come Inwit abbia toccato i massimi del 2020 quasi una settimana fa quando un’azione valeva 11,07 euro (6,44 miliardi di capitalizzazione). Tim matura circa 400 euro di proventi lordi che saranno saranno utilizzati per ridurre la leva finanziaria.

Vodafone Europe e Tim hanno assunto, in linea con la prassi di mercato, un impegno di lock-up sulle azioni residue direttamente e indirettamente in Inwit per un periodo di 90 giorni dalla data di regolamento dell’operazione.

Luigi Gubitosi, amministratore delegato di TIM - Giovanni Ferigo, chief executive officer di Inwit - Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia
Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim – Giovanni Ferigo, AD di Inwit – Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia in occasione dell’accordo per dare vita a sinergie e investimenti strategici per il 5G 

Durante tale periodo di lock-up – salve alcune eccezioni in linea con la prassi di mercato – le due aziende “non potranno porre in essere nessun atto di disposizione delle azioni Inwit senza il preventivo consenso” dei joint bookrunner (che non verrà irragionevolmente negato). Nella procedura di accelerated book-building ad agire in qualità di joint global coordinator e joint bookrunners sono BofA Securities, Banca Imi, Goldman Sachs International e Ubs.

Con l’operazione sia Vodafone Europe sia Tim, continueranno a mantenere il controllo congiunto su Inwit ed una partecipazione paritaria del capitale sociale di quest’ultima che incrementa di più di un terzo il flottante a sostegno di una maggiore liquidità.

Da una parte il legame di Inwit con le due telco assicura stabilità finanziaria e la liquidità permetterà ad Inwit di investire in nuovi impianti; dall’altra separare servizi e infrastrutture permetterà alle diverse realtà di valorizzare in modo pertinente asset diversi. 

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