Dopo aver venduto appena qualche mese fa la divisione prodotti (quando ancora il nome era FireEye), dopo il cambio di nome e di strategia Mandiant ha continuato a crescere con la sua piattaforma SaaS per la threat intelligence e l’incident response ed è entrata nel mirino prima di Microsoft (che però circa una decina di giorni fa ha rinunciato alla possibile acquisizione), e poi di Google che invece annuncia in questi giorni l’accordo definitivo per l’acquisizione di Mandiant, per 23 dollari per azione con una transazione cash del valore di circa 5,4 miliardi di dollari. Al termine delle consuete procedure quindi Mandiant entrerà a far parte di Google Cloud.
La sicurezza è in cima alle preoccupazioni delle aziende, tanto più quando si parla di cloud computing pubblico. Ne è consapevole anche Google che acquisisce Mandiant per migliorare la proposizione già in campo e fornire una suite di operazioni di sicurezza end-to-end con capacità migliori, rispetto a quelle ora disponibili, a supporto dei clienti nei loro ambienti, cloud e on-premise.

Nel portafoglio dell’azienda acquisita ci sono i servizi in grado di offrire informazioni approfondite e in tempo reale sulle minacce e la combinazione con le offerte di sicurezza native per il cloud di Google Cloud dovrebbe permettere di integrare ulteriormente la sicurezza nei diversi ambienti.

Per esempio il servizio di rilevamento e risposta gestito di Mandiant agisce come un’estensione continua dei team di sicurezza dei clienti, offrendo monitoraggio continuo, valutazione degli eventi e ricerca delle minacce indipendenti dagli endpoint e dagli strumenti di rete dei clienti. Si affiancano i servizi di consulenza e l’esperienza nel fornire una risposta completa agli incidenti (oltre che le capacità di rilevamento basate sull’intelligence) che aiutano i clienti a mitigare le minacce e ridurre i rischi aziendali prima, durante e dopo un incidente.

Kevin Mandia
Kevin Mandia, Ceo e Board Director Mandiant

Google Cloud e Mandiant potranno ora  insieme proseguire il percorso per offrire strumenti di automazione e risposta. In questo caso, per esempio gli strumenti per le operazioni di sicurezza all’interno di Chronicle di Google Cloud, le soluzioni Siemplify (azienda acquisita a gennaio) e la difesa automatizzata di Mandiant potranno aiutare ad analizzare, definire le priorità e semplificare la risposta alle minacce sfruttando l’esperienza di Mandiant come estensione virtuale dei team dedicati. In ultimo, la proposta di Mandiant Security Validation aiuta i clienti a convalidare e misurare continuamente l’efficacia dei controlli di sicurezza informatica negli ambienti cloud e on-premise e integra il Security Command Center di Google Cloud per garantire una gestione efficace del rischio.

Così commenta l’acquisizione Kevin Mandia, Ceo di Mandiant: “La sicurezza informatica è una missione e riteniamo che sia una delle più importanti per la nostra generazione. Google Cloud condivide la nostra cultura per portare la sicurezza in ogni organizzazione. Insieme, forniremo la nostra esperienza e l’intelligence su larga scala tramite la piattaforma SaaS Mandiant Advantage, come parte del portafoglio di sicurezza di Google Cloud, e questi sforzi aiuteranno le organizzazioni a gestire e configurare in modo efficace quello che oggi è un complesso mix di soluzioni per la sicurezza”.

Dovrebbe far riflettere il fatto che questa acquisizione è anche la seconda più importante di sempre per Google (in termini economici), seconda solo a quella di Motorola Mobility nel 2011 (poi rivenduta a Lenovo nel 2014). In un certo senso segna lo spostamento del baricentro dall’importanza di asset e tecnologie fisiche, il cui ruolo è consolidato, alla consapevolezza sulla centralità della cybersecurity per i nuovi ambienti complessi in cloud.

Thomas Kurian, Ceo di Google Cloud

Le organizzazioni devono affrontare sfide alla sicurezza informatica che sono aumentate in frequenza, gravità e varietà e per farlo devono essere in grado di rilevare e rispondere rapidamente a chi attacca. Analizzare e automatizzare l’intelligence sulle minacce per scalare il rilevamento,  orchestrare e automatizzare le procedure di remediation e disporre della piena visibilità sul proprio ambiente IT, per identificare nuove minacce, sono priorità tanto quanto disporre di efficienza infrastrutturale e il cloud cambia il paradigma della sicurezza. Lo confermano le parole di Thomas Kurian, Ceo di Google Cloud: “Le organizzazioni di tutto il mondo stanno affrontando sfide di sicurezza informatica senza precedenti poiché la sofisticatezza e la gravità degli attacchi che in precedenza erano utilizzati per prendere di mira i principali governi vengono ora utilizzati per prendere di mira le aziende di ogni settore. Non vediamo l’ora di accogliere Mandiant in Google Cloud per migliorare ulteriormente la nostra suite per le operazioni di sicurezza e i servizi di consulenza e aiutare i clienti ad affrontare le loro sfide di sicurezza più importanti”. Le procedure di acquisizione, soggette alle consuete approvazioni normative, dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno.

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