Vodafone Business, da sempre fornitore di tecnologie nel settore della sanità, continua ad operare nel comparto e a supportare le diverse realtà nel cogliere le opportunità di sviluppo che derivano dai trend evolutivi indotti anche dalla pandemia.

Con Sabrina Baggioni, 5G Program Director di Vodafone, abbiamo fatto il punto sul settore, sul ruolo del Pnrr nel sostenerne l’evoluzione e sull’aiuto che Vodafone Business può e intende dare alle aziende sanitarie nel concretizzare il loro percorso di crescita.

Sanità, tra invecchiamento e cronicità, skill shortage e pandemia

Negli ultimi anni, il contesto sanitario globale è cambiato moltissimo a causa, in prima istanza, delle caratteristiche demografiche della popolazioneFino a prima dell’inizio della pandemia da Covid-19, in tutti i Paesi sviluppati le condizioni di vita sono migliorate e questo ha portato all’aumento dell’età media e ad una diminuzione dei rischi di malattiaesordisce Sabrina Baggioni -. La vicinanza alla persona, la domiciliarità delle cure, la presenza distribuita sul territorio sono elementi sempre più importanti in un Paese che invecchia come il nostroLe persone invecchiando fanno più fatica a muoversi e le loro malattie cambiano. Aumentano, in particolare, le cronicità: in Italia, il 40% delle persone soffre di almeno una cronicità e il 20% ne ha più di una”.

Queste dinamiche evolutive si scontrano con un fenomeno sempre più intenso di skill shortage. “Il numero degli addetti del comparto sanitario è diminuito in misura significativa”, sottolinea Baggioni.

Sabrina Baggioni, 5G Program Director di Vodafone
Sabrina Baggioni, 5G Program Director di Vodafone

Tutti questi fattori stanno determinando un profondo ripensamento delle strutture e delle esigenze del mondo della sanità, sia pubblica che privata. Secondo Baggioni, le principali traiettorie di sviluppo che il settore sanità sta vivendo sono rappresentate da centralità del paziente, capacità di essere vicini al paziente e di verificare le sue condizioni prima e dopo l’ospedalizzazione e il rispetto degli obiettivi di efficienza e sostenibilità economica, in uno scenario di scarsità di risorse umane, di aumento della spesa sanitaria e degli investimenti in tecnologie abilitanti

In questo contesto, lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha rappresentato non solo una gravissima crisi sanitaria ma anche un elemento che ha messo in luce l’importanza della gestione, del monitoraggio e della cura dei pazienti anche quando accedere alle strutture sanitarie non è semplice. “L’emergenza sanitaria ha dimostrato, sia nei fatti che nella percezione di medici, pazienti e famigliari dei pazienti, la grande rilevanza di queste condizioni – sostiene Baggioni –. Basti pensare che, durante il 2020, oltre il 50% dei medici di medicina generale ha usato strumenti digitali per rimanere in contatto con i propri pazienti da remoto e che anche i pazienti – incluse le generazioni non nativamente digitali – li hanno utilizzati per motivi di salute in misura considerevole e diffusaUna necessità si è tramutata in un importante elemento trasformativo per l’intero comparto”.

Priorità del Pnrr e del Recovery Fund per la sanità

“Gli interventi previsti dal Pnrr vanno in tre direzioniLa prima indirizza la distribuzione geografica dei presidi sanitari: si parla di investimenti per la costruzione di nuove infrastrutture mediche per consentire alle Regioni, che hanno la sanità come ambito prioritario, di essere presenti in modo più capillare sul territorio con aziende ospedaliere, cliniche e strutture di cura di prossimitàLa seconda area di azione riguarda la digitalizzazione e modernizzazione dei processi sanitari di base – prosegue Baggioni – come ad esempio la gestione digitale delle cartelle cliniche, l’utilizzo di sistemi digitali, integrati e multicanale a supporto dei processi di prenotazione, il supporto ai pazienti domiciliati nella cura delle cronicità attraverso visite monitorate digitalmente”.

Baggioni passa al terzo filone di sviluppo: “È l’ambito di azione più innovativo ed è centrato sulle tematiche di connettività e connessione, ovvero sull’erogazione di servizi connessi – dalla telemedicina fino al supporto da remoto a e per interventi chirurgici, alla connessione tra esperti di device medicali utilizzati durante interventi chirurgici e in sala operatoria.

La realizzazione degli interventi in quest’ambito contribuirà al pieno sviluppo della medicina del futuro, con varie declinazioni. Baggioni fa esempi concreti: “È il caso di strumenti per il monitoraggio delle condizioni del paziente, per la risposta ad eventuali sue emergenze sanitarie, per l’acquisizione e gestione dei dati con cui alimentare le cartelle cliniche, per il supporto a percorsi di cura nel lungo termine e per un’ampia gamma di attività svolte da medici e chirurghi in ambito clinico. Proctoring in sala operatoria, condivisione in tempo reale di immagini diagnostiche per un consulto nell’esecuzione, lettura di risonanze magnetiche e esami radiologici etc. sono tutte soluzioni che vanno oltre la semplice digitalizzazione dei processi sanitari ma che, allo stesso tempo, sono più concrete e accessibili degli scenari più lontani nel tempo come quello della chirurgia da remoto, fattibile tecnicamente ma di complessa realizzazione su larga scala”.

L’impegno di Vodafone Business per lo sviluppo della sanità

Vodafone Business si impegna ad avere un ruolo a supporto diretto delle iniziative finalizzate a sostenere lo sviluppo tecnologico del settore della sanità“Nel tempo – racconta Baggioni – la logica di sperimentazione ha lasciato il posto ad un approccio più concreto in termini di sviluppo commerciale e di sviluppo prodotto, inclusa la finalizzazione di partnership con eccellenze nel settore”.

Nel caso della digitalizzazione dei processi di base, end-to-end, Vodafone Business mette a disposizione servizi di connettività, affidabili e con continuità di supporto, e soluzioni digitali specifiche. “La qualità della rete la continuità del servizio di connettività che Vodafone Business è in grado di garantire – puntualizza Baggioni – è fondamentale per superare le eventuali iniziali resistenze degli operatori sanitari alla trasformazione e alla digitalizzazione dei processi”. Per quanto riguarda le soluzioni, invece, “Vodafone Business mette a disposizione soluzioni utilizzabili da smartphonetablet o occhiali evoluti disponibili sia in modalità cloud, con accesso sicuro via Internet, oppure residenti presso le strutture sanitarie”.

Le funzionalità delle soluzioni sviluppate da Vodafone Business sono tante, spiega Baggioni“Danno la possibilità di gestire le prenotazioni di visite e appuntamenti, di seguire il paziente cronico o gestito da remoto con reminder relativi a terapie e a visite da effettuare presso il centro medico, particolarmente rilevanti in ambito oncologico, o con il monitoraggio continuativo dei parametri rilevanti nelle diverse patologie attraverso apparati indossabili con sensori, con benefici particolarmente evidenti in campo cardio-respiratorio”.

Lo sviluppo di soluzioni in quest’ambito ha recentemente subito una forte accelerazione.Le soluzioni devono essere clinicamente certificate e offrire alle realtà sanitarie che ne fanno uso un supporto ed una gestione continui”, precisa Baggioni.

Passando alle tematiche più evolute della telemedicina, Vodafone Business offre i propri asset distintivi su cui investe da tempo. “Mi riferisco all’ambito IoT, in cui Vodafone Business è riconosciuta quale leader a livello mondiale nella gestione delle connessioni Internet of Things che sono alla base dello sviluppo di un portafoglio di soluzioni per la sanità fruibili tramite device medicali certificati – sottolinea Baggioni – all’ambito 5Gsu cui Vodafone Business continua a investire sia a livello sperimentale sia con lo sviluppo di soluzioni che trovano nel 5G la risposta concreta all’esigenza di banda ultra-larga latenza estremamente contenuta”.

Un esempio concreto dell’utilizzo del 5G in ambito sanitario è rappresentato dal trial clinico tra Vodafone Business e Ospedale San Raffaele, durante interventi cardiologici, dell’utilizzo di una soluzione di realtà mista con riproduzione in 3D del cuore del paziente. Da un punto di vista tecnologico, ciò è stato reso possibile dalla collaborazione tra Vodafone Business e Artiness, piccola realtà nata qualche anno fa come startup, che ha vinto l’edizione 2020 del programma Action for 5G, il bando lanciato da Vodafone Italia e arrivato alla sua quinta edizione, dedicato a startup, piccole e medie imprese e imprese sociali che vogliano contribuire con le loro idee innovative allo sviluppo del 5G in Italia.

In dettaglio, Vodafone Business e Artiness hanno lavorato allo sviluppo di una piattaforma di Remote Proctoring che, attraverso la connettività 5G e l’edge computing rende possibile un’interazione in tempo reale tra il medico in sala operatoria e lo specialista da remoto. “Lo specialista, il cosiddetto Proctor – racconta Baggioni –  indossa occhiali intelligenti e visualizza in realtà mista, ossia tramite una specie di ologramma tridimensionale, sia i segnali medicali che arrivano dalla sala operatoria sia il modello 3D del cuore del paziente, ricostruito a partire dagli esami diagnostici per immagini effettuati prima dell’intervento. Nello stesso tempo, anche il medico in sala operatoria visualizza e interagisce con il modello 3D consentendo al Proctor di supportare il chirurgo con indicazioni puntuali sull’inserimento del dispositivo impiantabile. La bassa latenza del 5G e l’infrastruttura di computing distribuita sulla rete di Vodafone consentono l’interazione da remoto in tempo reale sui modelli 3D rendendo ancora più efficace l’attività del personale medico e più efficiente il supporto degli specialisti che non necessitano in questo modo di essere fisicamente al fianco del medico in sala operatoria”.

Digitalizzazione dei processi sanitari di base e sviluppo di soluzioni di telemedicina sempre più avanzate, i due filoni principali dello sviluppo del settore sanità, rappresentano due tematiche concettualmente separate ma sono destinate ad essere sempre più integrate in linea con l’evoluzione tecnologica dei dispositivi e il ruolo sempre più imprescindibile del 5G. “A questo proposito – illustra Baggioni – voglio citare lo sviluppo di una sorta di maglietta della salute” evoluta, uno smart wearableossia un device indossabile, pieno di sensori che, connessi alla rete 5G di Vodafone, sono in grado di trasmettere in tempo reale, in continua e con affidabilità i dati fisiologici e biomeccanici del paziente rilevati dai sensori”. Questo smart wearable, sviluppato da L.I.F.E., partner di Vodafone nella sperimentazione 5G a Milano, ha un’importante applicazione anche in ambito sportivo. “Insieme a L.I.F.E. – puntualizza Baggioni – stiamo lavorando per portare questa soluzione di maglietta connessa alle aziende di sanità pubblica e privata così come alle realtà specializzate nel supporto alle cronicità”.

L’esperienza durante il Covid-19 

La possibilità di rendere disponibili, a medici e specialisti, informazioni integrate e tempestive ha un impatto immediato sulla capacità di intercettare subito o rapidamente la problematica del paziente, di identificare la cura mirata e di garantire l’accesso alle risorse sanitarie in modo flessibile, gestibile e sostenibile.

Questi benefici sono stati evidenti nel periodo più duro della pandemia, nei primi mesi del lockdown. “Vodafone Business ha messo a disposizione alcune soluzioni di telemedicina per supportare la continuità operativa e l’efficacia diagnostica in un periodo tanto complicato – segnala Baggioni -. È il caso, ad esempio, di un sistema di telemonitoraggio dedicato ai pazienti positivi al Covid-19 il cui utilizzo è stato sperimentato insieme all’Istituto Maugeri”.

In dettaglio, ad aprile 2020, in collaborazione con Myairgo Italy, è stata sviluppata una soluzione che prevede l’utilizzo di un innovativo dispositivo wearable connesso, costituito da un sensore integrato in una fascia elastica di resistenza variabile, in grado di rilevare in tempo reale e in continuità i parametri respiratori fondamentali (tra cui frequenza respiratoria, volume corrente, ipoventilazione) per riconoscere un’eventuale acutizzazione della malattia e determinanti per decidere se procedere con una tempestiva intubazione. La soluzione ha consentito ai medici – tramite laptop, tablet o smartphone – di monitorare i pazienti ricoverati presso la struttura ospedaliera, in modo da poter anticipare e prevedere con tempismo se e quando questi avranno necessità di essere trasferiti in terapia intensiva.

La partnership tra Vodafone Business e Deloitte

L’approccio di Vodafone Business ai trend evolutivi della sanità italiana – riassume Baggioni – è allineato agli obiettivi delle realtà sanitarie, alle priorità della filiera così come ai contenuti della Missione 6 del Pnrr e trova riscontro anche negli investimenti sostenuti dal Gruppo Vodafone a livello internazionale. A questo proposito, assume una particolare importanza la costituzione di una partnership con Deloitte, finalizzata proprio al settore della sanità”.

La partnership è stata siglata a livello internazionale e ha due obiettivi – spiega Baggioni -: da un lato, mettere insieme le competenze e gli asset reciproci di Vodafone Business e Deloitte per indirizzare le esigenze in ambito sanità dei diversi Paesi europei – in primis Italia, Spagna, Germania e UK – e, dall’altro, creare un polo per il co-sviluppo di soluzioni che rispondano alle esigenze attuali e future della sanità europea”.

Il Vodafone Centre for Health, questo il nome del nuovo polo, unirà le soluzioni per la sanità connessa di Vodafone con l’esperienza di consulenza strategica e d’innovazione di Deloitte nel settore della sanità per rendere l’assistenza sanitaria più efficace e accessibile. L’alleanza strategica tra i due player poggerà sulle competenze di esperti digitali, tecnologici e sanitari, che le due organizzazioni mettono a disposizione.

Quando Vodafone Business ha iniziato a lavorare sul 5G, è stato subito chiaro che il settore della sanità sarebbe stato uno dei più promettenti alla luce dei tanti possibili use case – puntualizza Baggioni -. Vodafone ha progressivamente confermato il proprio impegno e, in questo quadro, la conclusione di una partnership di questo tipo, di lungo termine e focalizzata sulla valorizzazione di asset singoli e condivisi, è una delle risposte che Vodafone ha dato per concretizzare il potenziale di sviluppo del settore.

Baggioni conclude sottolineando che “le tante iniziative di digitalizzazione e le soluzioni connesse sviluppate da Vodafone Business, in autonomia o con il supporto di partner certificati, consentono di gestire con efficacia l’intero Patient Journey – che abbraccia le fasi della gestione dell’emergenza sanitaria,, dell’ospedalizzazione, del monitoraggio di eventuali cronicità post-ospedalizzazione esempre più importantedella prevenzione”.

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