“Vita, lavoro, ambiente, sensi, connettività e computing. In questi sei domini si gioca la partita più importante relativa agli sviluppi tecnologici ed in questi stessi ambiti si profonde l’impegno di Huawei per i prossimi anni”, così Zhou Hongpresident Institute of Strategic Research dell’azienda, apre Huawei Global Analyst Summit 2022.
Il vertice, proposto come evento ibrido, riunisce analisti di settore, finanziari, opinion leader e media per condividere i trend in atto e, in questo solco, la strategia di sviluppo di Huawei. L’obiettivo, prima ancora delle strategie, è quindi mettere a fuoco le direzioni su cui convergono le tecnologie a delineare i diversi scenari “smart” che attraversano l’esperienza quotidiana e tutti i verticali che beneficiano dei processi di digitalizzazione. 

Secondo l’analisi di Hong “si sta aprendo un periodo di sviluppo dal potenziale illimitato. Gli scenari digitali ibridi, la robotica, lo sviluppo sostenibile e l’health ne potranno beneficiare in modo particolare”. Già oggi questo potenziale, che non è possibile mettere a terra senza la connettività, è commensurabile in relazione all’incremento del traffico mobile broadband a livello globale. Il consumo di dati attraverso la banda larga mobile, per esempio, è aumentato da 0,24 exabyte al mese nel 2010 a 60 exabyte al mese nel 2020, un incremento di 250 volte in 10 anni.

“Ad accompagnare lo sviluppo ci sono di supporto le tecnologie emergenti trasversali ai diversi ambiti – spiega Zhou -. I progressi nello sviluppo dei semiconduttori, con componenti sempre più piccoli, lo studio delle nano-particelle, della superconduttività e lo sviluppo di nuove molecole in ambito medicale, sono ‘intrinsecamente’ collegati tra loro”. Certo, proprio i passi avanti compiuti nel quantum computing rappresentano il ‘collante’, ma “la sfida si gioca nel cavalcare la possibilità di trascendere i nostri limiti attuali, quelli biologici, sfruttando le potenzialità del computing” in grado di esaltare le migliori capacità di ogni specie.

Zhou Hong
Zhou Hong, president Institute of Strategic Research Huawei

Zhou Hong propone il tema dell’importanza di riuscire ad “adattare diversi modelli di computing a seconda di scopi e ambienti”. In particolare per quanto riguarda le tecnologie di comunicazione, il cloud (e utilizzo dell’AI) e utilizzo degli strumenti di “perception” (a partire dai sensori). “I supercomputer del futuro si distingueranno in primis per le efficienze di calcolo, ma di più ancora per la capacità non solo di imitare ma di migliorare le potenzialità dei “sensi””.

L’obiettivo è quello, oggi effettivamente possibile, di far convergere completamente sfera fisica e sfera digitale, sulla base di una connettività estesa anche tra macchine e robot (e di fatto non ancora comparabile con quella disponibile oggi) e di generare valore attraverso lo sviluppo applicativo.

Cercando di proporre un modello di riferimento Zhou Hong individua due questioni principali: la prima relativa a “come effettivamente le macchine possono ‘percepire’ il mondo” ed alla nostra capacità di insegnare alle macchine a ‘capire’; mentre la seconda, riguarda “la possibilità, attraverso il computing evoluto e “adattivo” di comprendere meglio i meccanismi fisiologici anche del corpo umano e l’intelligenza”.

La ricerca e lo sviluppo oggi, quando si parla di healthcare per esempio, puntano sullo studio di capacità di controllo e di senso migliorate (si pensi alle interfacce cervello/computer), sui device 3D e sullo sviluppo delle capacità di tocco, di odorato e di gusto virtuali, oltre che sui sistemi di monitoraggio avanzati che già abbiamo imparato a conoscere.
Per quanto riguarda invece il software è l’automazione, insieme all’evoluzione dei software intelligenti, l’ambito in cui vedremo nei prossimi anni i progressi migliori.

Secondo Zhou Hong poi, per quanto riguarda il networking si tratta di raggiungere ed aggirare i limiti individuati da Shannon (nell’offrire connettività ad alte performance a livello globale), e di puntare in modo importante sui modelli di computing adattivo e sfruttare l’intelligent computing per sviluppare nuove molecole e nuovi componenti, ma anche nuovi processi di computing, oltre quelli tradizionali Cmos. Ultimo ma non meno importante Zhou Hong sottolinea il bisogno di puntare su nuovi modelli di produzione e consumo dell’energia disponibile.

In questo scenario si innesta il lancio di Huawei, il 30 aprile, del progetto virtuale Chaspark come piattaforma apertamente accessibile in cui le persone possono confrontare le proprie idee su scienza e tecnologia. Chaspark vuole fungere da collettore per mettere a fuoco le sfide più urgenti nel settore Ict ed attrarre le migliori menti del mondo per sostenerle.

Huawei, investimenti e strategia

Intanto, l’azienda continua ad investire in modo importante in ricerca e sviluppo, oggi per oltre il 22% dei ricavi complessivi (nel 2021), una percentuale in crescita di circa 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente (era il 15,9% nel 2020), per un valore complessivo di 142,7 miliardi di Cny nel 2021 (21,8 miliardi di dollari) e 845,6 miliardi di Cny tra il 2012 ed il 2021. 

Ricerca e sviluppo Huawei
L’impegno in ricerca e sviluppo per Huawei

La strategia, ripercorsa da Ken Hu, rotating chairman di Huawei, si basa sostanzialmente su tre pilastri: “Per Huawei il progresso passa dall’innovazione digitale (1), indirizzata però secondo le esigenze specifiche di ogni settore – da qui anche la focalizzazione per verticali (2) – e deve puntare ad essere sostenibile (3). La riduzione delle emissioni di carbonio e quindi del carbon footprint sono un impegno per la sostenibilità e la crescita anche dell’azienda. E il digitale stesso favorisce questi percorsi”.

La connettività resta un ambito chiave per il business di Huawei. L’azienda punta sulla connettività a 10 Gbps ovunque con 5.5G e F5.5G. Bassa latenza e elevata affidabilità sono necessarie negli scenari industriali, ancor prima che nell’esperienza dei servizi quotidiani. Allo stesso tempo l’azienda sta concentrando importanti sforzi proprio nell’indirizzare le nuove esperienze di computing verso un modello “Everything as a Service” con la volontà di semplificare l’adozione dei prodotti/servizi facendo leva su modelli integrati.

Ken Hu
Ken Hu, rotating chairman, Huawei

Per esempio, sono sottolineati da Hu gli sforzi per “adattare prodotti e portafogli ai diversi scenari industriali”. Allo stesso tempo, Huawei ha iniziato a pre-integrare e pre-verificare servizi e prodotti anticipando a vantaggio delle aziende clienti il complesso lavoro necessario per rendere più semplice la trasformazione digitale.

La proposta Huawei Cloud comprende quindi infrastruttura, tecnologie, competenze e servizi basati sul cloud per semplificare la migrazione. E proprio sulla proposizione infrastrutturale Huawei è impegnata a ridefinire le architetture di sistema per nodi, software di base e risorse data center per migliorare in modo verticale le prestazioni dei sistemi e l’efficienza energetica.

Il riflesso di questa volontà impatta anche sull’organizzazione. Per esempio “attraverso la creazione di team integrati che si concentrano su settori specifici, in modo da poter “avvicinare un gruppo specializzato di esperti alle sfide aziendali dei clienti” e declinare così in modo più vantaggioso – per i clienti impegnati nella trasformazione digitale – la disponibilità di risorse e le capacità dei partner. L’obiettivo è fornire soluzioni di trasformazione digitale mirate per ogni settore e rispondere più rapidamente alle esigenze dei clienti.

Team Integrati
Huawei Global Analyst Summit – Puntare su team Integrati con competenze verticali

Un buon esempio di declinazione concreta della strategia sul campo è la realizzazione di MetaStudio, proposta come pipeline per l’elaborazione dei contenuti digitali end-to-end, basata sul cloud per accelerare la produzione ed il go to market dei contenuti, per esempio attraverso la riduzione da mesi a pochissime settimane dei rendering delle produzioni cinematografiche. 

Per Huawei il 2022 già si è presentato non privo di sfide (restrizioni commerciali, conflitti geopolitici, sfide Covid-19, l’inflazione) che hanno portato l’azienda a diversificare il proprio portafoglio, incrementare  la spesa in ricerca e sviluppo e migliorare  l’efficienza operativa. Ora l’azienda deve puntare a rafforzare ulteriormente la propria resilienza. “Dobbiamo tenere il passo puntando sull’innovazione continua, volta a creare valore per i clienti e la società” – spiega Hu.

Una missione per cui puntare sulla sostenibilità non è in discussione. Su questi temi, in particolare, Huawei sta contribuendo a ridefinire le ambizioni possibili nella produzione di energia sfruttando il settore fotovoltaico in modo migliore grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e del cloud ma sta anche sviluppando soluzioni a basse emissioni di carbonio a livello di sistema per offrire infrastrutture ICT ecologiche, concentrandosi sull’evoluzione tecnologica delle stazioni base wireless e dei data center.

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