Il raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) è una forma giuridica che consente ad un’azienda che non dispone pienamente dei requisiti tecnici e/o economici necessari per partecipare ad una determinata gara d’appalto di associarsi con altre realtà in grado di incrementarne i requisiti di qualificazione. In questo modo anche le amministrazioni appaltanti possono selezionare la migliore a fronte di una platea magari più numerosa di concorrenti nessuno dei quali però sarebbe effettivamente in grado di operare al meglio.
E’ in questa formula che Engineering ed Almaviva si sono aggiudicate la concessione  Agenas per la progettazione, realizzazione e gestione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina (Pnt). La piattaforma serve a mettere in comunicazione l’amministrazione centrale con le amministrazioni locali, e deve consentire la governance e il monitoraggio centralizzato dei processi di telemedicina attuati a livello regionale, in linea con quanto indicato nel Pnrr (Missione 6, componente 1 sub-investimento 1.2.3 Telemedicina).

Engineering, con il ruolo di mandataria, mette in campo le proprie competenze nell’ambito della digitalizzazione dei processi per le aziende della PA, la conoscenza del contesto sanitario, le competenze tecnologiche e l’esperienza in telemedicina sviluppata in diversi progetti di ricerca ed Almaviva quelle specifiche riguardo l’innovazione digitale. Assieme le due aziende lavoreranno per la durata della concessione (10 anni), partendo da una prima fase di progettazione e realizzazione, cui seguirà la fase di gestione e di integrazione di volta in volta di nuovi servizi, in linea con le evoluzioni della sanità digitale.

Dario Buttitta, Direttore Generale PA e Sanità di Engineering Ingegneria Informatica
Dario Buttitta, executive VP, PA e Healthcare, Engineering

La piattaforma sarà interamente cloud, secondo i principi cloud first e dovrà garantire livelli di interoperabilità e integrazione per la corretta armonizzazione tra gli ecosistemi digitali specifici di ogni regione, così da valorizzare gli investimenti già attuati o programmati a livello locale. Alla base dello sviluppo, quindi, i principi di indipendenza, flessibilità, resilienza, sicurezza, robustezza e riuso secondo le specifiche Agid. “Il primo obiettivo della telemedicina – spiega Dario Buttitta, executive vice president PA & Healthcare di Engineering – deve essere quello di supportare il sistema sanitario, armonizzandosi con esso attraverso la creazione di reti in cui le professionalità cliniche, sanitarie ed assistenziali – nonché sociali – raggiungano la persona a prescindere da dove si trovi ]…[. La piattaforma si pone quindi al servizio del sistema sanitario per rendere efficiente l’assistenza di prossimità e dovrà valorizzare la specificità di ogni iniziativa in questo ambito, oltre a permettere di migliorare la qualità e l’accesso per tutti i cittadini sull’intero territorio nazionale.
Il ruolo del digitale in sanità è evidente, anche se questi temi oggi si innestano in un contesto di sanità pubblica che forse è persino ottimista definire “precario”, considerate le difficoltà entro cui si barcamenano, per esempio, i reparti di primo soccorso dove a prevalere è necessariamente l’urgenza di un intervento fisico, concreto, sul campo con supporto di strumenti e competenze “in presenza”. E tuttavia il valore della telemedicina si sostanzia nella capacità di raggiungere la persona, favorendone non solo la cura ma anche il mantenimento in salute attraverso l’orchestrazione di servizi inclusivi e sostenibili.

Antonio Amati, direttore generale divisione IT di Almaviva
Antonio Amati, direttore generale divisione IT di Almaviva

La piattaforma si prefigge quindi obiettivi sfidanti e fondamentali per permettere al sistema sanitario di rispondere in modo sempre più puntuale ed efficiente ai bisogni del cittadino-paziente. Si tratta di favorire i percorsi di telemedicina su tutto il territorio nazionale, a vantaggio della deospedalizzazione e potenziando la qualità delle cure di prossimità. Serve quindi però colmare anche il divario e le disparità territoriali in termini di offerta sanitaria; migliorare la qualità clinica e l’accessibilità ai servizi su tutto il territorio nazionale. La telemedicina senza infrastrutture capillari per la connettività, si può ben capire, non può essere un progetto realizzabile nella sua pienezza. 

Richiama le potenzialità chiave del digitale Antonio Amati, direttore generale divisione IT di Almaviva quando sottolinea come “le tecnologie digitali giocano un ruolo fondamentale per trasformare i processi di cura e salute, a partire dagli aspetti clinici e diagnostici fino a quelli organizzativi e logistici, assicurando flessibilità al sistema e liberando risorse”. Il digitale è abilitante quando valorizza dati, informazioni, punta sull’interoperabilità dei sistemi e porta ad un’effettiva fruibilità dei servizi. “Almaviva ]…[ ha maturato significative esperienze nel supporto alla pubblica amministrazione centrale anche in ambito sanitario, e il modello di salute pubblica deve porre al centro il cittadino assieme alla sicurezza dei suoi dati con la telemedicina che rappresenta una parte fondamentale del sistema ]…[“.
Puntare alla telemedicina in una mera prospettiva di risparmio dei costi, invece, di sicuro non porterà a migliorare la qualità dei servizi erogati. Un aspetto sul quale sarebbe importante tornare a riflettere, alla luce delle esperienze dei cittadini negli ultimi anni. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: